da Roberto » sab gen 06, 2007 23:22 pm
La mia presunzione è quella di aver raccontato la sensazione di chi sale un tiro impegnativo (relativamente alle proprie capacità), dove o passi o rinunci ed anche rinunciare non è semplice.Siloga66 ha scritto:Uao, Robbè. Leggendoti mi hai fatto rivivere situazioni che sicuramente conosco, ma che lette scritte da altri, fanno capire l'essenza di quello che si fa.
da scheggia » dom gen 07, 2007 10:50 am
Davide62 ha scritto:Davvero..
da Davide62 » dom gen 07, 2007 12:24 pm
scheggia ha scritto:Davide62 ha scritto:Davvero..
dai non ci credo che non provi proprio più niente... non lasciare che quello che ci capita nella vita oscuri e rovini quelle fantastiche emozioni che ci regala la montagna.
da checco 1987 » dom gen 07, 2007 12:34 pm
da scheggia » dom gen 07, 2007 14:07 pm
Davide62 ha scritto:scheggia ha scritto:Davide62 ha scritto:Davvero..
dai non ci credo che non provi proprio più niente... non lasciare che quello che ci capita nella vita oscuri e rovini quelle fantastiche emozioni che ci regala la montagna.
No, no, ci dev'essere un fraintendimento.
Il mio davvero era un rafforzativo a quello che diceva Roberto.
Sabato ricomincio con impegno e positività
da gug » dom gen 07, 2007 23:08 pm
da gug » dom gen 07, 2007 23:09 pm
Roberto ha scritto:Non fare scherzi, che prima che divento vecchio sul serio una via al Binaco, una di quelle serie, la voglio fare con teDavide62 ha scritto:...
Come ripeto non è cambiato nulla rispetto a qualche mese fa, ci ho ragionato su, mi sono convinto che il quotidiano deve starsene al suo posto, così ricomincio con ben altra motivazione.
da Bernardo » lun gen 08, 2007 0:30 am
Roberto ha scritto:Il perché si cercano emozioni sempre più forti e appaganti, a discapito dell' equlibrio psichico, è difficile da spiegare, specie quando l' età non è più quella degli azzardi, si ha una famiglia a casa che ti aspetta e fa affidamento su di te.
Sentirsi presi dalla scalata, con tutti i neuroni sequestrati al servizio dell' arrampicata, è un' esperienza forte, totale, più efficace a seconda della concentrazione che occorre.
Dalla sosta scruti il tiro che ti attende, controlli il materiale, cerchi di immaginare quello che ti aspetta.... attacchi e ti allontani dal tuo compagno o, se sei in solitaria, dal tuo zaino.
Ora sei vulnerabile, senti il pericolo e lo valuti.
Cerchi il modo di protteggerti e continui la tua avventura interiore, alla ricerca della prossimità del tuo limite, per lambirlo senza superarlo.
Sei tu e i pochi metri quadrati di roccia intorno e ti ripeti "non devo cadere", mentre cerchi il prossimo appiglio, la fessura buona per il friend, l' appoggio sufficente per riposare i polpacci....
Sei al passo, lo sai che è difficile, si vede, e vedi anche il chiodo lontano sotto i tuoi piedi, ma sei inesorabilmente in gioco, non puoi tornare indietro e, anche se potessi, non torneresti.
Senti la paura passarti vicino, ma combatti questa sensazione e ti concentri sul successivo movimento.
Provi, ma non ti senti ancora pronto, riprovi e fai un paio di movimenti: "c***o, se non arrivo a quella presa cado!".
E' un attimo, brevissimo ed intenso: lasci ogni indugio e ti alzi ancora un po.
Ora ti senti indifeso, in balia di cose da te poco controllabili, ma è una falsa sensazione, in realtà hai ancora un barlume di controllo, ma capisci che la tua vulnerabilità adesso è altissima.
Se la presa non è buona come sembra sei fritto, spiaccicato... ma la presa è quello che speravi e ti senti salvo, entusiasta senza entusiasmi superficiali.
Non hai vinto nulla, ce l' hai solo fatta: sei passato!
Resipri e prosegui il tuo cammino verso la ricerca ad un senso a quello che fai!
da Roberto » lun gen 08, 2007 11:35 am
Qualche cosa l' ho fatta, che ti credi, ma non ho mai fatto nulla con Davidegug ha scritto:Roberto ha scritto:Non fare scherzi, che prima che divento vecchio sul serio una via al Binaco, una di quelle serie, la voglio fare con teDavide62 ha scritto:...
Come ripeto non è cambiato nulla rispetto a qualche mese fa, ci ho ragionato su, mi sono convinto che il quotidiano deve starsene al suo posto, così ricomincio con ben altra motivazione.
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..ma come: un alpinista del tuo calibro non ha mai arrampicato sul Bianco?
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Davide devi rimediare la pecca!
da gug » lun gen 08, 2007 14:16 pm
Roberto ha scritto:Qualche cosa l' ho fatta, che ti credi, ma non ho mai fatto nulla con Davidegug ha scritto:Roberto ha scritto:Non fare scherzi, che prima che divento vecchio sul serio una via al Binaco, una di quelle serie, la voglio fare con teDavide62 ha scritto:...
Come ripeto non è cambiato nulla rispetto a qualche mese fa, ci ho ragionato su, mi sono convinto che il quotidiano deve starsene al suo posto, così ricomincio con ben altra motivazione.
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..ma come: un alpinista del tuo calibro non ha mai arrampicato sul Bianco?
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Davide devi rimediare la pecca!
da gug » lun gen 08, 2007 15:04 pm
Roberto ha scritto:
Dalla sosta scruti il tiro che ti attende, controlli il materiale, cerchi di immaginare quello che ti aspetta.... attacchi e ti allontani dal tuo compagno o, se sei in solitaria, dal tuo zaino.
Ora sei vulnerabile, senti il pericolo e lo valuti.
Cerchi il modo di protteggerti e continui la tua avventura interiore, alla ricerca della prossimità del tuo limite, per lambirlo senza superarlo.
Sei tu e i pochi metri quadrati di roccia intorno e ti ripeti "non devo cadere", mentre cerchi il prossimo appiglio, la fessura buona per il friend, l' appoggio sufficente per riposare i polpacci....
Sei al passo, lo sai che è difficile, si vede, e vedi anche il chiodo lontano sotto i tuoi piedi, ma sei inesorabilmente in gioco, non puoi tornare indietro e, anche se potessi, non torneresti.
Senti la paura passarti vicino, ma combatti questa sensazione e ti concentri sul successivo movimento.
Provi, ma non ti senti ancora pronto, riprovi e fai un paio di movimenti: "c***o, se non arrivo a quella presa cado!".
E' un attimo, brevissimo ed intenso: lasci ogni indugio e ti alzi ancora un po.
Ora ti senti indifeso, in balia di cose da te poco controllabili, ma è una falsa sensazione, in realtà hai ancora un barlume di controllo, ma capisci che la tua vulnerabilità adesso è altissima.
Se la presa non è buona come sembra sei fritto, spiaccicato... ma la presa è quello che speravi e ti senti salvo, entusiasta senza entusiasmi superficiali.
Non hai vinto nulla, ce l' hai solo fatta: sei passato!
Resipri e prosegui il tuo cammino verso la ricerca ad un senso a quello che fai!
da gug » mar gen 09, 2007 23:11 pm
da Roberto » mar gen 09, 2007 23:21 pm
da scheggia » ven gen 12, 2007 22:36 pm
da Roberto » ven gen 12, 2007 22:41 pm
E' questione di carattere, anche io vado sempre di corsa, mi sembra sempre di perdere il mio tempo, a casa è in montagnascheggia ha scritto:ho trovato uno stress a mio parere nocivo alla montagna, almeno per quel che mi riguarda... la velocità... mi rompe veramente le palle... tant'é che per correre a salire ed a scendere le montagne guardate un po che razza di soprannome mi hanno affibiato!!!! io sono sempre li che corro e mi perdo momenti fantastici... ad esempio ieri ho fatto un trek con mio padre, nulla di esaltante... nessun momento estremamente adrenalinico, senon starmene con una persona alla quale voglio un gran bene seduto su una pietra a guardare la pianura padana sotto di noi... poi quando è stata ora di tornare io ero di nuovo li concetrato a scendere non pensavo ad altro, quando lui mi ha chiamato e ci siamo coricati su di un praticello soleggiato, da questo sole stranamente primaverile e gradevolissimo, per una mezzoretta... semplicemente se non c'era lui io correvo fino alla macchina, mi toglievo gli scarponi e mi ributtavo giù nella convulsa vita metropolitana... che palle l'affanno della velocità!
da scheggia » ven gen 12, 2007 22:43 pm
Roberto ha scritto:E' questione di carattere, anche io vado sempre di corsa, mi sembra sempre di perdere il mio tempo, a casa è in montagnascheggia ha scritto:ho trovato uno stress a mio parere nocivo alla montagna, almeno per quel che mi riguarda... la velocità... mi rompe veramente le palle... tant'é che per correre a salire ed a scendere le montagne guardate un po che razza di soprannome mi hanno affibiato!!!! io sono sempre li che corro e mi perdo momenti fantastici... ad esempio ieri ho fatto un trek con mio padre, nulla di esaltante... nessun momento estremamente adrenalinico, senon starmene con una persona alla quale voglio un gran bene seduto su una pietra a guardare la pianura padana sotto di noi... poi quando è stata ora di tornare io ero di nuovo li concetrato a scendere non pensavo ad altro, quando lui mi ha chiamato e ci siamo coricati su di un praticello soleggiato, da questo sole stranamente primaverile e gradevolissimo, per una mezzoretta... semplicemente se non c'era lui io correvo fino alla macchina, mi toglievo gli scarponi e mi ributtavo giù nella convulsa vita metropolitana... che palle l'affanno della velocità!
da gug » ven gen 12, 2007 23:58 pm
scheggia ha scritto:Roberto ha scritto:E' questione di carattere, anche io vado sempre di corsa, mi sembra sempre di perdere il mio tempo, a casa è in montagnascheggia ha scritto:ho trovato uno stress a mio parere nocivo alla montagna, almeno per quel che mi riguarda... la velocità... mi rompe veramente le palle... tant'é che per correre a salire ed a scendere le montagne guardate un po che razza di soprannome mi hanno affibiato!!!! io sono sempre li che corro e mi perdo momenti fantastici... ad esempio ieri ho fatto un trek con mio padre, nulla di esaltante... nessun momento estremamente adrenalinico, senon starmene con una persona alla quale voglio un gran bene seduto su una pietra a guardare la pianura padana sotto di noi... poi quando è stata ora di tornare io ero di nuovo li concetrato a scendere non pensavo ad altro, quando lui mi ha chiamato e ci siamo coricati su di un praticello soleggiato, da questo sole stranamente primaverile e gradevolissimo, per una mezzoretta... semplicemente se non c'era lui io correvo fino alla macchina, mi toglievo gli scarponi e mi ributtavo giù nella convulsa vita metropolitana... che palle l'affanno della velocità!
è proprio questo il punto... se ieri mio padre non mi avesse fermato mi sarei perso quei fantasti 30 minuti coricato sull'erba a godermi il sole... chissà quanti altri momenti del genere mi sono perso in tutti questi anni di corse, non sempre fruttuose, su e giù per le montagne!
da missing_uk » sab gen 13, 2007 3:19 am
Roberto ha scritto:Il perché si cercano emozioni sempre più forti e appaganti, a discapito dell' equlibrio psichico, è difficile da spiegare, specie quando l' età non è più quella degli azzardi, si ha una famiglia a casa che ti aspetta e fa affidamento su di te.
Sentirsi presi dalla scalata, con tutti i neuroni sequestrati al servizio dell' arrampicata, è un' esperienza forte, totale, più efficace a seconda della concentrazione che occorre.
Dalla sosta scruti il tiro che ti attende, controlli il materiale, cerchi di immaginare quello che ti aspetta.... attacchi e ti allontani dal tuo compagno o, se sei in solitaria, dal tuo zaino.
Ora sei vulnerabile, senti il pericolo e lo valuti.
Cerchi il modo di protteggerti e continui la tua avventura interiore, alla ricerca della prossimità del tuo limite, per lambirlo senza superarlo.
Sei tu e i pochi metri quadrati di roccia intorno e ti ripeti "non devo cadere", mentre cerchi il prossimo appiglio, la fessura buona per il friend, l' appoggio sufficente per riposare i polpacci....
Sei al passo, lo sai che è difficile, si vede, e vedi anche il chiodo lontano sotto i tuoi piedi, ma sei inesorabilmente in gioco, non puoi tornare indietro e, anche se potessi, non torneresti.
Senti la paura passarti vicino, ma combatti questa sensazione e ti concentri sul successivo movimento.
Provi, ma non ti senti ancora pronto, riprovi e fai un paio di movimenti: "c***o, se non arrivo a quella presa cado!".
E' un attimo, brevissimo ed intenso: lasci ogni indugio e ti alzi ancora un po.
Ora ti senti indifeso, in balia di cose da te poco controllabili, ma è una falsa sensazione, in realtà hai ancora un barlume di controllo, ma capisci che la tua vulnerabilità adesso è altissima.
Se la presa non è buona come sembra sei fritto, spiaccicato... ma la presa è quello che speravi e ti senti salvo, entusiasta senza entusiasmi superficiali.
Non hai vinto nulla, ce l' hai solo fatta: sei passato!
Resipri e prosegui il tuo cammino verso la ricerca ad un senso a quello che fai!
da scheggia » sab gen 13, 2007 15:51 pm
gug ha scritto:scheggia ha scritto:Roberto ha scritto:E' questione di carattere, anche io vado sempre di corsa, mi sembra sempre di perdere il mio tempo, a casa è in montagnascheggia ha scritto:ho trovato uno stress a mio parere nocivo alla montagna, almeno per quel che mi riguarda... la velocità... mi rompe veramente le palle... tant'é che per correre a salire ed a scendere le montagne guardate un po che razza di soprannome mi hanno affibiato!!!! io sono sempre li che corro e mi perdo momenti fantastici... ad esempio ieri ho fatto un trek con mio padre, nulla di esaltante... nessun momento estremamente adrenalinico, senon starmene con una persona alla quale voglio un gran bene seduto su una pietra a guardare la pianura padana sotto di noi... poi quando è stata ora di tornare io ero di nuovo li concetrato a scendere non pensavo ad altro, quando lui mi ha chiamato e ci siamo coricati su di un praticello soleggiato, da questo sole stranamente primaverile e gradevolissimo, per una mezzoretta... semplicemente se non c'era lui io correvo fino alla macchina, mi toglievo gli scarponi e mi ributtavo giù nella convulsa vita metropolitana... che palle l'affanno della velocità!
è proprio questo il punto... se ieri mio padre non mi avesse fermato mi sarei perso quei fantasti 30 minuti coricato sull'erba a godermi il sole... chissà quanti altri momenti del genere mi sono perso in tutti questi anni di corse, non sempre fruttuose, su e giù per le montagne!
L'ansia della velocità è una tara che noi abituati alle Alpi o al Gran Sasso ci portiamo irrimediabilmente dietro. In America ad esempio non ce l'hanno perchè le condizioni sono diverse. Poi però questo imprinting travalica e si corre anche quando non ce n'è bisogno perchè è un punto d'onore essere alla macchina o al rifugio in tempi record ed effettivamente si perdono molte emozioni.
Il Forum è uno spazio dincontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dellalpinismo, dellarrampicata e dellescursionismo.
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