Futuro sciistico dell'Etna

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Messaggioda Coriolano della Floresta » mar feb 07, 2006 0:44 am

La legge da te citata non ha vigore in Sicilia e questo è un fato inconfutabile. I parchi siciliani non rispondono a quella legge. Lo Statuto siciliano prevede che il demanio sia di esclusiva competenza della Regione così come la normativa sul territorio siciliano. Mi rendo conto che a te il nostro Statuto non piace e anche il concetto di autonomia e autogoverno ma è un dato storico e bisogna prenderne atto.
Se poi la normativa regionale spesso si è orientata a recepire alcuni principi e parti di quella nazionale questo è un fatto che non modifica la situazione generale. E' stata una volontà dell'Assemblea siciliana uniformarsi ma non un atto dovuto come per le altre regioni. Lo stesso dicasi per la legge nazionale che può fare previsioni e auspici quanto vuole riguardo il territorio dell'isola ma qualsiasi idea di creazione di un parco nazionale per concretizzarsi avrebbe bisogno di un'intesa tra Stato e Regione. Questi sono fatti incontrovertibili.

Detto questo è evidente che la cultura dello scontro ideologico in questa materia non porta a nulla di buono. Il no "senza se e senza ma" pronunciato dagli ambientalisti porterà a una rottura che danneggerà solo il parco. I comuni del luogo, leggo sui giornali, che da un pò di mesi contestano il parco in se, la sua utilità e la sua gestione. Al no inflessibile dell'ambientalismo rispondono adesso con posizioni altrettanto oltransiste boicottando l'amministrazione del parco, chiedendo dimissioni dei vertici, indicendo referendum per sottrarre i paesi dai comuni ricadenti nell'area, etc... Una situazione grave e che non ricordo sia mai avvenuta sui Nebrodi o le Madonie, etc... Adesso chiedono solo impianti e niente parco. Il risultato è di due posizioni estreme che si fronteggiano. Chi ci perde così è solo il parco, il Vulcano, l'ambiente, il territorio, gli ecologisti e le comunità locali. Praticamente alla fine perdono tutti. Bel risultato veramente!!!
E' evidente che in certe materie posizioni di equilibrio e punti d'incontro sono veramente difficili da trovare. Nessuno è disposto a ragionare con realismo e senza pregiudizi.
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Messaggioda biemme » mar feb 07, 2006 10:51 am

ciao coriolano,

ho letto le tue idee in proposito, e in quanto tali, le rispetto, perché avendo tu una vita davanti, hai il diritto/dovere di sperare in bene e vedere tutto con entusiasmo ed ottimismo, soprattutto nella difficile realtà della tua regione.

Beata gioventù :D . Io invece non condivido minimamente la tua posizione, e me ne pongo esattamente agli antipodi, per motivi in parte già espressi da julius.

Siccome poi, hai concluso l?ultimo tuo intervento con questa frase :

E' evidente che in certe materie posizioni di equilibrio e punti d'incontro sono veramente difficili da trovare. Nessuno è disposto a ragionare con realismo e senza pregiudizi.


sento il dovere di ricordarti che questa tua concezione della Sicilia somiglia più a quella (volesse dio) di un Paese di Bengodi, dove regna la capacità di governare bene e di utilizzare sapientemente e onestamente la cosa pubblica, gestendola in autonomia e con rispetto per l?ambiente e beneficio economico per le popolazioni locali. Un po' ciò che accade in alto adige...ecco, ti vorrei riportare ad una visione (che rimane ovviamente la mia visione), appunto, un po? più realistica e senza pregiudizi. Sottolineo senza pregiudizi perchè per me i siciliani sono una popolazione eccezionale, ospitale all'inverosimile e fondamentalmente onesta, mentre chi ne governa e regola da secoli (in sicilia) la vita politica-sociale-economica, andrebbe per me cancellato dalla faccia della terra, e senza condizioni.

Se ti illudi che la Regione Sicilia, che vanta personaggi al vertice come totò cuffaro, assessori, portaborse e uscieri stipendiati come bill gates, mentre appena fuori palermo ancora si vende al pubblico l?acqua potabile pompata dai pozzi artesiani clandestini, possa riuscire a gestire ( = finanziare adeguatamente e costantemente) un parco regionale secondo canoni di rispetto per l?ambiente e di rivalorizzazione del territorio e delle comunità montane, allora hai ragione, ma questo accade, come già ti ho detto, nel paese di biancaneve e i sette nani.

Io dubito fortemente che la Regione Sicilia possa/riesca/voglia farlo, di certo non farebbe meglio di quanto saprebbe fare lo Stato o l?Unione Europea mediante un Parco Nazionale.
Quanto al parco nazionale, da quanto affermi, dovrebbero essere anticostituzionali anche i parchi dello Stelvio, del Gran Paradiso e delle Alpi Giulie, visto che incidono tutti su Regioni/Province a statuto speciale. Se poi la Sicilia è uno Stato a parte, allora ok.

Se invece intendi dire che l?UE o l?Italia debbano inviare finanziamenti per il parco, e la Regione Sicilia utilizzare quei finanziamenti, in quel caso ti do la quasi certezza che l?etna e le sue popolazioni non vedranno un euro, magari vedranno fiorire fiumi di cemento (che la lava prima o poi vendicherà o che marciranno sotto la ruggine quando finiranno i fondi, perché se li sarà intascati qualcuno). E non solo?contestualmente, i discendenti e amici di famiglia di personaggi come il tuo omonimo (totuccio contorno, intendo dire) potranno realizzare affari d?oro riempiendo profumatamente le proprie tasche (e quelle dei loro compari).

Ne più né meno ciò che da sempre si verifica, in sicilia come in altre realtà dello stivale, per finanziamenti e contributi a settori come l?industria, l?agricoltura, il terziario, le attività produttive, il turismo, i terremoti, i danni del maltempo, e che si verificherà (dio non voglia) per il ponte di messina?e tu vuoi che non succeda per un parco sull?etna ?

Stai tranquillo che l?assemblea regionale, se approverà nella sua finanziaria quel progetto di cui parli, sarà solo per trarne un business, per garantirsi un serbatoio elettorale, infischiandosene bellamente di distruggere quella splendida oasi naturalistica che ancora oggi è l?etna. Creerà posti di lavoro, ma solo per amici e per gli amici degli amici, che arriveranno lì da ogni dove (in ragione dei voti di scambio), ma potrai star sicuro che quegli abitanti sfigati di linguaglossa, nicolosi, ecc. che oggi si illudono di intravedere un qualsivoglia possibilità di occupazione, continueranno a spopolare i luoghi natii, perché non vedrebbero comunque il becco di un euro, nè una minima possibilità di occupazione.

Tu lo chiamerai pessimismo, ma per me questo è ragionare con realismo. Basta aprire gli occhi.

saluti
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Messaggioda grigna » mar feb 07, 2006 11:04 am

Boh, ma quando si capirà che nel 2006 il turismo ha bisogno di qualcosa di diverso di qualche impianto sciistico?
E' così che si promuove lo sviluppo di quella zona?
Io non ho piu parole di fronte all'ignoranza della nostra classe politica. Anzi, piu che di ignoranza parlerei di irresponsabilità e arroganza.
ciao
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Messaggioda Coriolano della Floresta » mar feb 07, 2006 11:53 am

La tua risposta è articolata e quindi sarà così anche la mia replica.

1° Precisazione: lo Statuto siciliano è differente dagli altri. E? una copia un po? corretta di quello catalano degli anni 30 soppresso poi da Franco con la dittatura. Risale al 1946 ed è antecedente la Costituzione italiana che lo ha poi costituzionalizzato con la II legge costituzionale della Repubblica. Non mi dilungo perché in questo forum voglio discutere di Montagna e non di storia istituzionale.

2° Riguardo il discorso sul Parco nazionale io non sostengo che sia del tutto impossibile. Ma è fuori discussione che possa realizzarsi con una legge dello Stato e senza un?intesa con la Regione. Lo Statuto siciliano parla chiaro e nessuna legge ordinaria può violare una legge costituzionale (lo Statuto) senza essere impugnata e finire davanti la Consulta. Detto questo esistono casi di riserve gestite in collaborazione con il ministero dell?ambiente per espressa volontà della regione Sicilia. Se non sbaglio Ustica è uno di questi casi. Comunque non è all?ordine del giorno la creazione di un parco nazionale in Sicilia. Si è trattato solo di una proposta di alcune associazioni ambientaliste nella speranza di sottrarre alla Regione il controllo di quel territorio. Manovra politicamente irrealistica e non molto utile poiché nulla garantisce che a Roma decidano meglio di Palermo riguardo l?Etna e comunque la Sicilia è insieme a Veneto e Lombardia la regione che elegge più parlamentari nazionali che avranno sempre interesse a influire sulle scelte riguardanti il territorio per fini elettorali. Inoltre a mio parere centralismo e democrazia sono inversamente proporzionali tra loro.

3° E? ovvio che le cose non funzionano in maniera ottimale e anzi nonostante le dichiarazioni di intenti si tende in Sicilia (ma anche altrove) a posizionarsi su livelli subottimali. Tuttavia se seguissimo la tua logica fatalista a questo punto dovremmo spopolare e chiudere l?isola (forse anche l?intera Italia). Certo sarebbe affascinante se la Sicilia diventasse come l?isola di Monte Cristo, un'oasi chiusa e inaccessibile e incontaminata. Tuttavia parliamo della più grande isola del Mediterraneo e con più di 5 milioni di abitanti che ci vivono e voglio continuare a viverci. Bisognerà tenerne conto o sbaglio? Nei ragionamenti di molti ambientalisti traspare il desiderio mai esplicitamente confessato di una Sicilia senza siciliani. O di una Sicilia dove i siciliani vivano non so come. Niente industrie pesanti e mi sta bene perché mi incatenerei piuttosto che vederle costruire. Niente opere pubbliche e se parliamo del ponte sono d?accordo perché è l?idea più assurda che l?uomo potesse concepire. Niente turismo perché le strutture rovinano il territorio e se parliamo di hotel sulla costa o sul cratere dell?Etna sono d?accordo anche questa volta. Però di qualcosa dovranno campare i siciliani o no? Nonostante il personale politico isolano e nazionale sia quello che sia, nonostante spesso si presentino interessi disonesti, nonostante le cose non funzionino come vogliamo è mai possibile che tra il non fare nulla e il fare scempi non esista una via di mezzo. Deve esistere per forza. Altrimenti trasferiamo i 5 milioni di abitanti da qualche altra parte.

4° Riguardo il giudizio sui miei conterranei e la classe politica non la penso come te. Il discorso sui siciliani bravi ma i politici corrotti non sta in piedi. Quei politici li hanno scelti i siciliani e sono responsabili delle loro azioni. Chi è causa del suo male pianga se stesso. Come vedi sono meno indulgente di te!!!!

5° Sull?Etna non chiedono finanziamenti statali o europei. Cioè penso che li chiedano come è logico aspettarsi ma non riguardo lo sfruttamento turistico del vulcano. Il discorso dei finanziamenti pubblici l?ho uscito io come provocazione. Per la serie se non possono portare avanti iniziative e lavorare devono essere mantenuti come compenso del non fare nulla!!!
Il dibattito si sta sviluppando attorno la deroga che l?assemblea regionale dovrebbe concedere per potere realizzare una terza stazione nel versante nord- ovest. Della progettazione dovrebbe occuparsi la provincia, i comuni e l?Ente parco. I finanziamenti sarebbero privati. Neanche un soldo pubblico. Forse solo qualche finanziamento delle amministrazioni locali. Del resto in questi ultimi anni gli investimenti privati nel turismo in Sicilia arrivano e soprattutto dall?estero. Inoltre le due stazioni di Linguaglossa e Nicolosi, distrutte dalle colate, sono state già per metà ripristinate e sono attive. Nei prossimi due anni dovrebbero terminare la ricostruzione e allo stato attuale anche se ritardi e intoppi ci sono stati comunque quanto già fatto dovrebbe lasciare sperare che si arrivi a compimento nei tempi previsti.
La terza stazione e alcuni impianti di collegamento dovrebbe consentire di realizzare un unico comprensorio sciistico invernale ed escursionistico estivo.

6°Ora non credo che persone ragionevoli tra amministratori locali, Ente parco, imprenditori, Regione e ambientalisti non riescano a mettersi d?intesa per realizzare il numero più ridotto di opere e con l?impatto minimo possibile per consentire lo sfruttamento economico senza danneggiare il parco. Il problema è che le posizioni da ogni parte sono esasperate e precostituite.

7° Non vedo perché agli abitanti non arriverebbe un soldo dal rilancio turistico dell?Etna. Già l?insufficiente sfruttamento turistico della zona fa lavorare e vivere molta gente. Non credo che il parco senza le comunità montane che lo abitino sia un parco vivo. Mi auguro che nessuno auspichi una cosa del genere. Se poi il ragionamento è che i siciliani non sapranno sfruttare con intelligenza il loro vulcano torniamo al discorso precedente. Mettiamo un cartello con scritto ?Chiuso? e abbiamo trasmesso.

8° Sento invocare altre tipologie di turismo. Onestamente vorrei capire a cosa ci si riferisca. A mio parere non esiste un turismo e non esiste un turista. Esistono tante forme diverse di turismo e turisti e ognuna ha una sua rilevanza economica e i suoi numeri. Un territorio deve mettersi nelle condizioni di trarre guadagno da tutte le possibili richieste di turismo che vengono rivolte. Il criterio di come sfruttare il turismo e con che limiti va individuato tenendo presente le esigenze dell?ambiente e dell?area. Ma non credo che si possa rinunciare a priori a qualcosa.
Mi paicerebbe sapere quanti sono stati sull'etna qua tra voi. Lo chiedo senza polemica. I potenziali turisti alternativi alpinisti, escursionisti, ciaspolatori, scialpinisti, etc... siete voi. In quanti avete svolto le vostre attività sull'Etna? Quante volte avrete intentizione di andarci? Una sola nella vita? Riflettete che la cosa non è trascurabile . Il tipo di attività che possiamo fare noi utenti di questo forum assicura numeri economicamente significativi? Forse magari sulle Alpi dove la possibilità di spostarsi da una regione all'altra in auto è agevole. Ma quanti di voi prenderanno l'aereo per un fine settimana di scialpinismo sull'Etna? A questo punto la riflessione di Zio Vare in merito mi sembra imporatnte.

9° Mi piacerebbe molta più mobilitazione per l?infame idea del ponte sullo stretto che fino a oggi ha sollevato solo poche proteste e una sola manifestazione di rilievo. E quella è un?opera nazionale e realizzata con i soldi di tutti gli italiani.
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Messaggioda julius » dom feb 12, 2006 11:36 am

Per cominciare: io sull'Etna ci sono stato e a piedi. Esperienza bellissima,che rifarei, a patto che il vulcano più importante d'Europa (sarebbe meglio cominciare a ragionare in ottica più europea e meno campanilistica !) non venga ulteriormente degradato da progetti di presunta "valorizzazione" basata su impianti e piste da sci. Già nella situazione attuale è molto criticabile il continuo viavai di pullmann (semivuoti) che vanno e vengono sollevando un polverone assai poco gradevole per gli escursionisti.

Le argomentazioni del signor Coriolano in materia legislativa confermano una volta di più la non conoscenza della legge quadro sulle aree protette, pertanto lo inviterei ancora una volta a leggerla con attenzione.

L'argomentazione che vorrebbe essere conclusiva: perchè non battersi contro il Ponte sullo stretto,invece? è la solita e ormai trita argomentazione con cui i sostenitori dei progetti più pericolosi per l'ambiente cercano di "sviare" i contestatori: perchè vi opponete alla TAV Torino-Lione e non fate niente contro lo smog nelle città? perchè vi opponete ai nuovi caroselli sciistici in progetto sulle Dolomiti e non dite nulla sull'inquinamento della laguna di Venezia? Sono argomenti del tutto inconsistenti,per il semplice fatto che gli ambientalisti,credo di poter affermare, SONO ALLO STESSO TEMPO CONTRARI AL PONTE SULLO STRETTO E AI PROGETTI DI NUOVI IMPIANTI SCIISTICI SULL'ETNA.

Infine,ricorderei al signor Coriolano che,fino a prova contraria, l'Italia è una Repubblica indivisibile ed è membro dell'Unione Europea.
julius
 
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Messaggioda Coriolano della Floresta » dom feb 12, 2006 13:02 pm

:roll: Quando ho aperto questo topic pensavo di seguire l'evolvere della vicenda e discutere, anche alla luce dell'esperienza di altre parti d'Italia come le Alpi, su quali fossero gli interventi più opportuni e quali i meno, quale criterio adottare nel dotare l'Etna di impianti e quali errori già commessi evitare, etc... Insomma su come coniugare le nuove strutture turistiche con le esigenze della montagna e della sua tutela. Mi rendo conto che non è possibile. Mi sono ritrovato dentro una discussione su "turismo si o turismo no" e che non porterà a nessun risultato. Visioni distanti e inconciliabili. Inoltre da un discorso sulla montagna, mio unico intento, ci si sta spostando verso un dibattito politico su autonomia o centralismo, ambientalismo o no, etc... Anche questo era lontano dalle mie intenzioni.
Detto questo preferisco da parte mia non proseguire la discussione che ritengo chiusa. Proseguite invece liberamente quanti volete ragionarci insieme. Nulla di personale e tanto di rispetto per tutti quanti e per le vostre idee.
Ciao ciao. :D
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Messaggioda Coriolano della Floresta » mar feb 14, 2006 22:06 pm

Per quanto avevo detto che non sarei più intervenuto in merito riporto qualche notizia nuova. Fortunatamente sembra che la fase dello scontro ideologico ?sul non si faccia nulla e all?opposto per reazione costruiamo tutto e ovunque? sia passata. Le parti si avviano a divenire ragionevoli e ci si sta indirizzando verso soluzioni dall?impatto ridotto. Nelle stazioni esistenti e antecedenti l?istituzione dello stesso parco si continuerà a ricostruire gli impianti (funivie, cabinovie e seggiovie) e le strutture ricettive distrutti e a migliorarli. Le stazioni nuove del comprensorio dovrebbero realizzarsi invece senza funivie e impianti pesanti. Pare si opterrà per trenini a cremagliera che si arrampicheranno sul vulcano e integrati da bus navette. Trenino e bus dovrebbe funzionare sia nel periodo sciistico sia per l?escursionismo quando non c?è neve. Un numero limitato di sciovie servirà le piste nuove che dato il luogo non prevedono interventi di sradicamento o potatura di alberi che sono completamente assenti.
Qualche piccolo alberghetto di cubatura minima sarà edificato accanto le stazioni di partenza. Sarà invece potenziata la rete dei rifugi alpini. I veri hotel, comunque non grandissimi e non moltissimi, sorgeranno non in quota e neanche nelle stazioni ma dentro i paesi nelle aree dei Prg che già lo prevedono. Comunque dovrebbe trattarsi di costruzioni urbanisticamente compatibili con i paesi dove nasceranno. Per intenderci non saranno gli hotel a 6 piani e a vetro che hanno deturpato alcuni angoli delle Dolomiti. Mi sembrano soluzioni ragionevoli. Detto questo mi rendo conto che ci saranno ancora contrari e quindi per evitare polemiche taccio.
Ciao a tutti
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Messaggioda Kluge » mer feb 15, 2006 13:54 pm

Sono stato sull'Etna con gli sci, un bel po' di anni fa. La traversata con bivacco sotto il cratere e' un bellissimo ricordo, c'era neve sciabile fino a 1000 metri, ambiente selvaggio (appena dopo le funivie), orientamento non tanto semplice per chi e' completamente digiuno dei posti.
Ricordo il casermone del Sapienza prima dell'eruzione che ha distrutto gli impianti, regno incontrastabile degli sciatori domenicali (praticamente impossibile da prenotare), la funivia affollata e sporca, come tante altre funivie.
A parte la mia perplessita' sulla costruzione di impianti destinati alla periodica distruzione, il turismo che a me piacerebbe vedere sull'Etna non e' certo quello affolato, caciarone e menefreghista delle masse che affollano gli impianti di risalita di tutto il mondo.
Forse e' quello il turismo piu' sfruttabile industrialmente, che permette a qualcuno di arricchirsi velocemente, ma davvero e' quello un destino auspicabile per i siciliani?
Non sarebbe meglio puntare ad un turismo piu' consapevole, interessato anche agli aspetti culturali (Catania e dintorni hanno tanto da offrire) oltre che naturalistici (di una ricchezza e varieta' impressionanti), gastronomici (adoro la cucina siciliana), insomma: *culturali*?
La Sicilia e' una regione splendida, che meriterebbe molta piu' attenzione, e non solo per gli aspetti sociali drammatici per i quali viene sempre tirata in ballo.
Cercare di copiare modelli sviluppati in altri contesti non mi sembra cosa saggia e lungimirante.
Basterebbe incentivare l'iniziativa imprenditoriale dei piccoli imprenditori legati al turismo per cominciare, creare piccole e medie strutture ricettive e personale specializzato.
Ciao

l.
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