GUIDE ALPINE/FASI e GALERA

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Re: Non sono una Guida Alpina ma...

Messaggioda Zio Vare » gio ott 27, 2005 11:11 am

Spider ha scritto:Non so che riconoscimento giuridico abbiano le guide e il CAI, ma (a livello teorico) mi sembrerebbe molto più legittimata la FASI, come federazione affiliata al CONI.

Il CAI ha la deroga per i suoi corsi proprio in base alla legge che attribuisce alle guide alpine:

3. Lo svolgimento a titolo professionale
delle attività di cui al
comma 1, su qualsiasi terreno e
senza limiti di difficoltà e, per le
escursioni sciistiche, fuori delle
stazioni sciistiche attrezzate o
delle piste di discesa o di fondo, e
comunque laddove possa essere
necessario l?uso di tecniche e di
attrezzature alpinistiche, è riservato
alle guide alpine abilitate
all?esercizio professionale e scritte
nell?albo professionale delle
guide alpine istituito dall?articolo
4, salvo quanto disposto dagli
articoli 3 e 21.


link alla legge
http://admin.guidealpine.it/public/File/legge_1.pdf
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Re: Non sono una Guida Alpina ma...

Messaggioda Topocane » gio ott 27, 2005 11:19 am

Spider ha scritto:...
Ovvero: com'è possibile che una Federazione sportiva nazionale, riconosciuta dal CONI, con tanto di istruttori e regolamenti e certificazioni, non possa portare i suoi istruttori e i suoi iscritti a svolgere l'attivitàper cui è stata creata?
...
Non so che riconoscimento giuridico abbiano le guide e il CAI, ma (a livello teorico) mi sembrerebbe molto più legittimata la FASI, come federazione affiliata al CONI.


che io sappia al momento della scissione/creazione della fasi le cose si erano articolate più o meno in questo modo;
la fasi opera all'interno di strutture coperte, arrampicata sportiva insomma.
gli istruttori CAI e le guide alpine posson operare in ambiente.
da qui la grande polemica GA/CAI...
so per certo che, p.e., gli istruttori CAI di Alpinismo e Arrampicata Libera NON possono tenere un corso che si svolga *interamente* in strutture coperte. deve scindersi in uscite in ambiente(inteso anche falesia) e palestra.

per la fasi, in specifico, nn so. son supposizioni, le mie.

chi sa, di preciso, mi corregga o retifichi, grazie :)

8)
Topoc

ps. se può interessare, e chi coinvolto dovrebbe essere MOLTO interessato, c'è questo convegno che si terrà a Milano il 5 novembre:
Le responsabilità civili e penali del capo gita
http://www.scuolarighini.it/righini.asp?pg=137
queste responsabilità son uguali per qualsiasi *accompagnatore*, istruttore, aiuto etcetc. che operi in ambito CAI
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Re: Non sono una Guida Alpina ma...

Messaggioda dags1972 » gio ott 27, 2005 13:09 pm

Topocane ha scritto:
Spider ha scritto:...
Ovvero: com'è possibile che una Federazione sportiva nazionale, riconosciuta dal CONI, con tanto di istruttori e regolamenti e certificazioni, non possa portare i suoi istruttori e i suoi iscritti a svolgere l'attivitàper cui è stata creata?
...
Non so che riconoscimento giuridico abbiano le guide e il CAI, ma (a livello teorico) mi sembrerebbe molto più legittimata la FASI, come federazione affiliata al CONI.


che io sappia al momento della scissione/creazione della fasi le cose si erano articolate più o meno in questo modo;
la fasi opera all'interno di strutture coperte, arrampicata sportiva insomma.
gli istruttori CAI e le guide alpine posson operare in ambiente.
da qui la grande polemica GA/CAI...
so per certo che, p.e., gli istruttori CAI di Alpinismo e Arrampicata Libera NON possono tenere un corso che si svolga *interamente* in strutture coperte. deve scindersi in uscite in ambiente(inteso anche falesia) e palestra.

per la fasi, in specifico, nn so. son supposizioni, le mie.

chi sa, di preciso, mi corregga o retifichi, grazie :)

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ps. se può interessare, e chi coinvolto dovrebbe essere MOLTO interessato, c'è questo convegno che si terrà a Milano il 5 novembre:
Le responsabilità civili e penali del capo gita
http://www.scuolarighini.it/righini.asp?pg=137
queste responsabilità son uguali per qualsiasi *accompagnatore*, istruttore, aiuto etcetc. che operi in ambito CAI


tu ci vai...perchè mi è arrivato a casa il manifesto aka invito...se altri del forum ci vanno magari...

avendo frequentato un "poco" anche la Fasi la storia della divisione la ricordo uguale alla tua...
tanti saluti e buone salite a tutti
Alberto Giacomo Letizia Elena e Daniele
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Un uomo rassegnato è un uomo morto prima di morire
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Al diavolo il futuro, nel futuro siamo tutti morti
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Messaggioda biemme » gio ott 27, 2005 18:09 pm

ciao,
si era già lungamente discusso ad aprile scorso di questa vicenda sul topic:
http://www.forum.planetmountain.com/phpBB2/viewtopic.php?t=11556&postdays=0&postorder=asc&highlight=sentenza+fasi&start=0

già in quell?occasione ebbi modo di osservare quanto segue :

????Il nocciolo della questione (e su questo non sono d?accordo con davide60) non è necessariamente la gratuità o meno dell?accompagnamento o del corso che si organizza (che comunque nel caso di specie non dava adito a dubbi), bensì la necessità di ricondurre l?esercizio dell?insegnamento di quelle attività alpinistico-arrampicatorie che si svolgono in ambienti naturali a rischio, sotto la tutela di una legge dello stato (che così garantisce i fruitori e nel contempo garantisce e responsabilizza automaticamente formatori, formatori dei formatori, ecc.) : in italia, tale tutela è conferita in via esclusiva, come esercizio professionale (e cioè, dietro pagamento), a guide alpine e accompagnatori di media montagna, a seconda del tipo di terreno, e come esercizio non professionale, al CAI, che è l?unica associazione alpinistica la cui attività specifica è regolata da una legge dello stato, non a caso riconosciuta e richiamata anche dalla legge delle guide alpine. Qui, piuttosto, si apre un altro capitolo dolente, e cioè un?illegalità diffusa (sinora tollerata, ma dopo questa sentenza non penso ancora per molto) di quelle associazioni e cooperative che organizzano e tengono corsi di arrampicata & affini, perseguendo, ma anche se non perseguendo fini di lucro : tra queste ci entrano a pieno titolo l?UISP - limitatamente alle attività della Lega Montagna -, la FASI, la FIAR ed un pulviscolo di associazioni dai fini più o meno filantropici, che organizzano corsi di alpinismo, arrampicata, ghiaccio, cascate, torrentismo e tutte quelle attività che hanno quale terreno di gioco l?ambiente montano. E visto nell?ottica di rischi e responsabilità, quanto detto sinora non vale solo se la falesia è a due ore dal fondo valle lungo un sentiero attrezzato o da attrezzare, ma potrebbe essere esteso anche ad una falesia naturale di 30 m in riva al mare, se non sappiamo cosa c?è al di sopra e ci portiamo allievi senza casco, così come per l?organizzazione di un corso dove, in caso di incidente ad un allievo, è necessario che gli istruttori possiedano capacità e qualifiche tali da poter intervenire senza conseguenze materiali, ma soprattutto legali
Ecco perché la FASI e le associazioni affiliate, se hanno una possibilità di poter esercitare una qualche attività, questo possono farlo rigorosamente ed esclusivamente all?interno di strutture indoor?..e certificate !..?sarà forse per questo che daneri se la prende tanto ? sarà forse per questo che i "fasiani" stanno cercando di censire e omologare, per poterle ?indoorizzare?, tutte le falesie naturali d?italia ? io penso proprio di sì???



Ripensando a quel mio intervento e leggendo ora la chiara e circostanziata lettera aperta di roberto capucciati, ribadisco che dell?intera vicenda, la prima cosa che salta all?occhio, come lo stesso roberto stigmatizza, è l?illegalità del regolamento di una federazione sportiva, quale la FASI, e l?irresponsabilità di chi (il CONI ?) quel regolamento l?ha approvato!
la seconda cosa che mi viene subito in mente, logica conseguenza della prima, è che TUTTE le altre società/associazioni/cooperative che operano in italia, prima tra tutte la UISP-Montagna e le sue affiliate (e con la sola eccezione del CAI per il quale la materia è regolata da una legge dello stato), sono dotate di regolamenti e statuti praticamente illegali, laddove prevedano o consentano l?esercizio di attività che per legge sono esclusiva prerogativa di professionisti iscritti in un apposito albo, quali le guide o gli accompagnatori media montagna.

A roberto capucciati posso esprimere solo la mia totale solidarietà, visto che la sua unica colpa sembrerebbe quella di aver osservato fedelmente i dettami del regolamento della federazione sportiva per la quale in quel frangente stava operando. Sottolineo, tra l?altro, che non rientrava di certo tra i suoi doveri quello di documentarsi se quel regolamento fosse o meno in conflitto con altre leggi dello stato (responsabilità di cui era investito qualcun altro che sinora, a quanto ho capito, se l?è cavata a buon mercato). Per questi motivi, fossi in lui, sarei fiducioso del secondo grado di giudizio, per il quale gli faccio TANTI AUGURI.

Trovo piuttosto di bassissimo profilo il comportamento di quelle guide alpine di milano, sempre che sia vero e dimostrabile associare la posizione di quella ?allieva-talpa? al fatto che sia stata mandata apposta per quello scopo (che sarebbe veramente deprimente e meschino). Trovo invece più che giusto che le guide alpine italiane salvaguardino la propria identità e professione inviando, come hanno fatto e stanno facendo, lettere di diffida a coloro che in italia esercitano queste attività in modo abusivo : è un modo per informare chi oggi sta agendo in buona fede, diffidandolo dal perseverare, pena la denuncia per esercizio abusivo.

Trovo decisamente vergognoso il comportamento della FASI : e qui c?è poco da dire, perché la fasi e i suoi vertici si devono solo vergognare per come, pur consapevoli di aver redatto un regolamento ?contra legem?, hanno gestito questa situazione, in cui sono rimasti coinvolti due loro istruttori, in modo scandaloso e per giunta li hanno abbandonati a sé stessi nonostante stessero svolgendo con passione, quasi sicuramente in buona fede, un?attività che prima di loro hanno svolto centinaia di altri istruttori (e che ancora oggi qualcuno continua a fare)

Saluti a tutti
biemme
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Messaggioda Zio Vare » gio ott 27, 2005 18:24 pm

grande intervento biemme!
a questo punto sarebbe interessante leggere un post firmato FASI ed uno firmato Guide Alpine. Sicuramente ci leggono, potrebbero fare qualcosa in più ed esprimersi ufficialmente sulla questione!
Zio Vare
 
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Messaggioda Silvio » gio ott 27, 2005 18:47 pm

Zio Vare ha scritto:grande intervento biemme!
a questo punto sarebbe interessante leggere un post firmato FASI ed uno firmato Guide Alpine. Sicuramente ci leggono, potrebbero fare qualcosa in più ed esprimersi ufficialmente sulla questione!



straquoto, sia per l'intervento di biemme, sia per la proposta dello Zio;


io sono sicuro che ci leggono, pertanto spero che escano allo scoperto in prima persona.
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Messaggioda Mr.Mojo » gio ott 27, 2005 18:48 pm

Silvio ha scritto:
Zio Vare ha scritto:grande intervento biemme!
a questo punto sarebbe interessante leggere un post firmato FASI ed uno firmato Guide Alpine. Sicuramente ci leggono, potrebbero fare qualcosa in più ed esprimersi ufficialmente sulla questione!



straquoto, sia per l'intervento di biemme, sia per la proposta dello Zio;


io sono sicuro che ci leggono, pertanto spero che escano allo scoperto in prima persona.


la vedo agre che saltino fuori dal selciato, per una risposta non ufficiale....ci perderebbero la faccia.....
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Messaggioda Silvio » gio ott 27, 2005 18:53 pm

Mr.Mojo ha scritto:
Silvio ha scritto:
Zio Vare ha scritto:grande intervento biemme!
a questo punto sarebbe interessante leggere un post firmato FASI ed uno firmato Guide Alpine. Sicuramente ci leggono, potrebbero fare qualcosa in più ed esprimersi ufficialmente sulla questione!



straquoto, sia per l'intervento di biemme, sia per la proposta dello Zio;


io sono sicuro che ci leggono, pertanto spero che escano allo scoperto in prima persona.


la vedo agre che saltino fuori dal selciato, per una risposta non ufficiale....ci perderebbero la faccia.....


ma, ti dirò, da quello che ho capito mi sa che di faccia non gliene deve essere rimasta molto; una figura così, e la faccia la perderebbe chiunque.


sempre ammesso, ma mi pare assodato, che le cose siano andate in questo modo, compresa l'infiltrazione della talpa.
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Messaggioda Mr.Mojo » gio ott 27, 2005 18:55 pm

Silvio ha scritto:
Mr.Mojo ha scritto:
Silvio ha scritto:
Zio Vare ha scritto:grande intervento biemme!
a questo punto sarebbe interessante leggere un post firmato FASI ed uno firmato Guide Alpine. Sicuramente ci leggono, potrebbero fare qualcosa in più ed esprimersi ufficialmente sulla questione!



straquoto, sia per l'intervento di biemme, sia per la proposta dello Zio;


io sono sicuro che ci leggono, pertanto spero che escano allo scoperto in prima persona.


la vedo agre che saltino fuori dal selciato, per una risposta non ufficiale....ci perderebbero la faccia.....


ma, ti dirò, da quello che ho capito mi sa che di faccia non gliene deve essere rimasta molto; una figura così, e la faccia la perderebbe chiunque.


sempre ammesso, ma mi pare assodato, che le cose siano andate in questo modo, compresa l'infiltrazione della talpa.


ma sai.....ok, sembra assodato, ma cmq prima di dare un giudizio definitivo, vorrei proprio sentirla l'altra campana....ma, a parte ingiunzioni e minacce, nn è arrivato....
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Messaggioda Silvio » gio ott 27, 2005 18:57 pm

esatto, condivido.


aspettiamo fiduciosi.
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Messaggioda il.bruno » gio ott 27, 2005 19:37 pm

Domanda leggermente OT: ma se un'associazione organizza uscite escursionistiche o alpinistiche, non aventi però carattere di corso, senza guida alpina, ma affidandosi a una persona che ne fa parte solo come coordinamento logistico (idea di andare lì, orario di ritrovo in auto, prenotazione del rifugio), insomma, non molto diverso da quando ci si va in un gruppo di amici, però a livello di associazione, possono secondo voi arrivare le guide a reclamare qualcosa?
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Messaggioda heliSilvia » gio ott 27, 2005 20:19 pm

il.bruno ha scritto:Domanda leggermente OT: ma se un'associazione organizza uscite escursionistiche o alpinistiche, non aventi però carattere di corso, senza guida alpina, ma affidandosi a una persona che ne fa parte solo come coordinamento logistico (idea di andare lì, orario di ritrovo in auto, prenotazione del rifugio), insomma, non molto diverso da quando ci si va in un gruppo di amici, però a livello di associazione, possono secondo voi arrivare le guide a reclamare qualcosa?


Se vai su percorso prettamente escursionistico direi di no ..... fino a che gli accompagnatori di media montagna non fanno cartello :evil:
Sono analisi che si portano avanti da anni e da anni nelle sezioni (io sottosezione) CAI se ne parla al punto di pensare di far fare il corso di AMM ai propri accompagnatori .... qs prima che avessero selezioni cosi.
Ora non so, è qualche anno che ne sono fuori
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Messaggioda Payns » ven ott 28, 2005 10:46 am

il.bruno ha scritto:Domanda leggermente OT: ma se un'associazione organizza uscite escursionistiche o alpinistiche, non aventi però carattere di corso, senza guida alpina, ma affidandosi a una persona che ne fa parte solo come coordinamento logistico (idea di andare lì, orario di ritrovo in auto, prenotazione del rifugio), insomma, non molto diverso da quando ci si va in un gruppo di amici, però a livello di associazione, possono secondo voi arrivare le guide a reclamare qualcosa?


Secondo me no, neanche se la gita anzichè essere escursionistica, prevede lo sperone Walker alle GJ!
Il punto della contesa, al di là dei comportamenti in essere delle varie parti in causa, è il tipo di rapporto che si instaura.
Nel caso indicato, alla base c'è un contratto di tipo oneroso. Ossia, tu paghi e noi ti portiamo ad arrampicare o camminare. Che Capucciati o altri abbiano percepito solo un rimborso spese è ininfluente. La prestazione era di tipo oneroso in quanto le persone hanno pagato l'associazione. E questo possono farlo solo le guide. Sul Monte Bianco o ad Anticaprie non vi è differenza.
Concordo sul fatto che Capucciati è l'incolpevole vittima di una contesa molto complessa.
Resta il fatto che ad oggi in Italia, gli unici che possono svolgere un'attività professionale nel nostro settore sono le Guide Alpine. E a questo bisogna adeguarsi fino a quando Guide, CAI e FASI non troveranno un'accordo che dovrà anche avere l'avvallo di una legge.
Un'altro aspetto non considerato infatti è la responsabilità civile in caso di incidenti. Guide e CAI rispondono per comportamenti colposi e hanno a disposizione strumenti assicurativi specifici. Gli istruttori FASI non mi risulta. In caso di incidenti in attività esterna ad allievi inseriti in corsi un istruttore FASI si troverebbe, oltre al penale indicato da Capucciati anche un bel penale per lesioni ed un civile risarcitorio che potrebbe mettere economicamente in ginocchio una persona.
Insomma un conto è l'attività dell'alpinismo e dell'arrampicata svolta a livello amatoriale un altro quando questa attività riveste in toto o in parte carattere professionale, quindi oneroso.
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Messaggioda Topocane » ven ott 28, 2005 10:58 am

Payns ha scritto:...
Nel caso indicato, alla base c'è un contratto di tipo oneroso. Ossia, tu paghi e noi ti portiamo ad arrampicare o camminare. Che Capucciati o altri abbiano percepito solo un rimborso spese è ininfluente. La prestazione era di tipo oneroso in quanto le persone hanno pagato l'associazione. E questo possono farlo solo le guide. Sul Monte Bianco o ad Anticaprie non vi è differenza.
Concordo sul fatto che Capucciati è l'incolpevole vittima di una contesa molto complessa.
Resta il fatto che ad oggi in Italia, gli unici che possono svolgere un'attività professionale nel nostro settore sono le Guide Alpine. E a questo bisogna adeguarsi fino a quando Guide, CAI e FASI non troveranno un'accordo che dovrà anche avere l'avvallo di una legge.


...'spetta,

CAI, come Accompagnatori nell'escursionismo, ed Istruttori nei corsi(Alpinismo, ArrampicataLibera, Scialpinismo), può farlo questo. e son pure *avvallati* dalla legge.
se leggi poco sopra la trovi pure, questa legge.

che poi CAI nn abbia le spalle coperte e il consociativismo che c'è troppo spesso fra le GA, in caso di incidenti.... questo, purtroppo, è un'altro discorso :(

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Messaggioda Payns » ven ott 28, 2005 11:19 am

Topocane.
Certo che il CAI può accompagnare in montagna e può fare corsi di alpinismo, tant'è che ho scritto che dispongono di coperture assicurative di responsabilità civile specifiche. Ma anche qui bisogna precisare. Se ti iscrivi ad un corso di alpinismo del CAI (quindi a titolo oneroso), in questo ambito, tu e l'istruttore del CAI siete tutelati. Ma se l'istruttore del CAI ti dice: "Dai ti accompagno la settimana prossima a fare quella via sul Bianco che tanto desideri, dammi solo un rimborso di 50?.."incorre egli stesso in una violazione.

Qui la querelle è fra FASI (o istruttori FASI) e Guide.
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Messaggioda Zio Vare » ven ott 28, 2005 11:23 am

Il problema di fondo è un regolamento Federale che contrasta con una legge nazionale. Cioè, dico... ma siamo impazziti? Un istruttore segue il regolamento della sua Federazione e si vede condannato alla galera? Se devono saltare delle teste non sono certo quelle degli istruttori. Possibile che sia stato approvato un regolamento federale a livello del CONI senza neanche considerare la legislazione in atto?
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Messaggioda Topocane » ven ott 28, 2005 11:29 am

Payns ha scritto:Topocane.
...
Ma se l'istruttore del CAI ti dice: "Dai ti accompagno la settimana prossima a fare quella via sul Bianco che tanto desideri, dammi solo un rimborso di 50?.."incorre egli stesso in una violazione.


se l'istruttore del CAI o fasi o qualsivoglia associazione precepisce dei soldi *personalmente* accompagnando/portando anche un amico, lui stesso incorrre in un reato. questo è fuori da alcun dubbio e da questa discussione, penso.
pur lo stesso Istruttore CAI solo accompagnando a titolo di amicizia della gente in giro, che sia gita, arrampicata o quel che vuoi, a livello penale risulta esser responsabile di quel gruppo...
è l'eterna discussione aperta in ambito CAI.
la conferenza che io ho citato sopra servirà a cercare di far chiarezza sul problema.
per chi è nei paraggi E' UN'OCCASIONE DA NON PERDERE, avvisati!

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Messaggioda Payns » ven ott 28, 2005 11:55 am

Zio Vare. Il punto è proprio questo. Tu puoi costituire qualsivoglia associazione e federazione, dandogli il regolamento che ritieni più opportuno. Stavo pensando di costituirne una che prevede la deportazione nel deserto del sahara di chiunque faccia più del 7a! :lol:
Non è compito del notaio verificare se l'atto costitutivo e il regolamento vanno in contrasto con una legge dello Stato. Tant'è che in Italia esiste una associazione che promuove l'eutanasia, vietata dallo Stato.
La FASI è nata come una risposta organizzata ad una esigenza reale, quella di riunire arrampicatori di alto livello, eventualmente interessati alle competizioni.
I corsi di arrampicata, prima al chiuso e poi in falesia sono arrivati in un momento successivo.
Infatti nella lettera aperta di Capucciati, traspare evidente il ripensamento della FASI ad attività al di fuori di strutture artificiali dove nessuno discute la legittimità della FASI ad organizzare corsi. Che questo avvenga in maniera "pelosa" sulla pelle di una persona spiace e non poco.
Spiace che in questa "guerra" a rimetterci la pelle sia stata una brava persona come Capucciati, animato da tanta passione in buona fede.
Spiace che l'associazione delle Guide per tutelare i propri interessi, anzichè dialogare e mediare, assuma comportamenti consociativisti (nel senso deteriore del termine).
Ritengo però che dei limiti debbano esserci. Altrimenti domani qualcuno costituirà una Federazione Sportiva Dry Tooling e si sentirà legittimato ad organizzare corsi. O, come iperbole, la Federazione Arrampicatori Solitari di velocità con relativi corsi!
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Re: Non sono una Guida Alpina ma...

Messaggioda anti-cialtrone » ven ott 28, 2005 12:41 pm

Enzolino ha scritto:
anti-cialtrone ha scritto:se la legge mi permette di tutelare il mio lavoro, mi pare più che plausibile cercare di avvalermi di tale legge. Io credo che le Guide Alpine abbiano - certo con disinvolta prepotenza e mirata scelta - semplicemente cercato un "caso esemplare" per tutelare i propri interessi. (CUT).
Caro Anti-Cialtrone,

mi sa che nel tuo discorso c'e' un errore di prospettiva. Per farti capire ti faccio un esempio. (CUT)
Ciao :evil:
Lorenzo


Caro Enzolino,
lungi da me la presunzione di avere una "giusta" prospettiva delle cose. Probabilmente ognuno di prospettiva ha la sua, ed è bello così... finché se ne può parlare in libertà. Il problema vero, se vuoi, è che "l'errore di prospettiva" è casomai del giudice che ha emesso la condanna più che mio... Ti cito alcuni passi della sentenza, giusto per farti capire come il giudice ha inteso la Legge: intanto il capo d'accusa "esercitavano abusivamente la professione di guida alpina, in particolare, organizzavano un corso a pagamento dì arrampicata sportiva, nell?ambito del quale accompagnavano gli allievi su un sentiero impervio, utilizzando tecniche di sicurezza alpinistica" e ancora "oggetto della contestazione non è soltanto, come sostenuto dalla difesa in sede di conclusione, l?attività di accompagnamento lungo un sentiero impervio, ma più in generale la realizzazione di un corso di arrampicata sportiva, con tutte le implicazioni che da esso derivano". Quindi mettiamoci d'accordo sull'oggetto del contendere: si tratta in tutto e per tutto di "abuso di professione", ossia i ragazzi sono stati accusati di svolgere, presumibilmente, un'attività che la Legge riserva - in via esclusiva - alle sole persone specificatamente qualificate (che la Legge stessa individua nelle GuideAlpine e negli Istruttori CAI).
Poi il ragionamento del giudice (citazioni testuali) "La questione portata all?attenzione di questo giudicante, ha sostanzialmente ad oggetto la qualifica necessaria per svolgere l?attività di istruttore della disciplina denominata -arrampicata sportiva-. Il fuoco del problema va posto nella necessità o meno che l?insegnamento della arrampicata sportiva si svolga soltanto in ambiente artificiale, o se non possa anche svolgersi in ambiente naturale". Di fronte a questo dubbio il giudice va a leggersi la Legge e scopre che essa "riserva espressamente alle guide alpine abilitate ed iscritte all?albo le attività di accompagnamento di persone in ascensioni, sia su roccia che su ghiaccio o in escursioni in montagna e su sentiero ". Mentre, ATTENZIONE: "lo statuto FASI non offre un diretto riferimento alla nozione di arrampicata sportiva e il richiamo ad attività in ambiente naturale si ricava solo in via indiretta"... Quindi: da una parte una Legge dello stato, assolutamente mirata (fin troppo) a favore delle Guide, dall'altra il regolamento "interno" di una federazione qualsiasi, che neanche cita espressamente la possibilità di svolgere le sue attività all'aperto (tra l'altro, secondo me - tanto a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca - non è un caso che il regolamento FASI sia stato scritto in modo sibillino). Inoltre, continua il giudice: "pare non potersi dubitare che l?ascensione in falesia praticata nel corso organizzato e tenuto rientri nella nozione di ascensione su roccia peraltro con l?utilizzo di tecniche alpinistiche (CUT). Ma, anche a voler diversamente argomentare, la medesima legge preclude ai soggetti che non abbiano conseguito l?abilitazione di guida alpina la stessa attività di accompagnamento in escursione in montagna. (CUT) Il legislatore, infatti, ha inteso richiedere una particolare professionalità (garantita da una lunga formazione specifica, dal superamento di esami e dall?iscrizione all?albo che impone un costante aggiornamento professionale) a coloro che sono chiamati ad accompagnare escursionisti in montagna, ed a insegnare le tecniche, dì ascesa alpinistica. Con ciò riconoscendo l?intrinseca natura pericolosa dell?ambiente in cui tale attività viene svolta (CUT). Quindi per il giudice: 1) Arrampicata sportiva in falesia = "ascensione su roccia" = attività per cui la Legge prevede (e tutela) una specifica competenza; 2) se anche non fosse, per arrivare alla falesia dovevi scarpinare = "accompagnare escursionisti in montagna" = attività per cui la Legge prevede (e tutela) una specifica competenza; 3) la Legge per il giudice ha anche un senso ben preciso: arrampicare è pericoloso, quindi deve insegnarlo qualcuno che sia qualificato per legge (e non la prima associazione che si "autocertifica" come competente).
Per finire, perché il giudice in questione tanto sprovveduto non è, egli precisa anche che "va ricordato che la questione qui trattata ha ad oggetto soltanto l?insegnamento dell?arrampicata sportiva, e non la pratica di tale sport". La qual cosa mi pare IMPORTANTE... Perché pone una distinzione tra ciò che si può fare (andare ad arrampicare con amici, anche meno bravi, ai quali possiamo fare da "tutori", essendo noi più esperti) e quello che non si può fare (oosia mettere in piedi Corsi strutturati, usando come "paravento" il regolamento di un'associazione, di un club o di una federazione). Che poi il buon Gennari Daneri lo abbia fatto impunemente per anni... questo è un altro discorso.

Questa è dunque la prospettiva su cui ragionare, Enzolino. Può piacere o non piacere, puoi dire che la Legge così come è strutturata fa cagare... puoi dire che le Guide si sono fatte fare una legge su misura (il nome "Bassanini" ti dice qualcosa?)... Ma resta il fatto che, nel caso specifico, chi è andato "oltre" la legge sono stati quelli di Versante Sud.
Almeno fino alla sentenza di appello...

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Re: Non sono una Guida Alpina ma...

Messaggioda cialtrone » ven ott 28, 2005 12:47 pm

anti-cialtrone ha scritto:Caro Enzolino,
lungi da me la presunzione di avere una "giusta" prospettiva delle cose. Probabilmente ognuno di prospettiva ha la sua, ed è bello così... finché se ne può parlare in libertà. Il problema vero, se vuoi, è che "l'errore di prospettiva" è casomai del giudice che ha emesso la condanna più che mio...
E bravo il mio toscanaccio ;-)
ANche se non ti ho ancora perdonato d'aver graffitato il Chiappori... :mrgreen:
Byez!
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