Rabanser, Club Alpino Accademico, Guide Alpine e Scuole CAI

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Messaggioda Maurizio » dom apr 09, 2006 7:16 am

Mah, alcune cose lette qui mi lasciano perplesso. Penso che giudizi sulla utilità o meno del CAAI debbano essere espressi da chi ne fa parte, o quanto meno si è reso conto dell'attività del gruppo, non per sentito dire.
Io, da quando ne faccio parte, più o meno una dozzina di anni, ho conosciuto tante persone competenti e animate da una forte passione, con curriculum tutt'altro che modesti. Certo non sono degli Alex Huber, ma d'altra parte il gioco dei media che esalta solo certe figure lo ritendo un'aberrazione e comunque non corrispondente alla realtà delle cose della gente che veramente frequenta la montagna con regolarità.

Diventare accademico peraltro non è proprio facile, sevono cinque anni, mi sembra, consecutivi di attività su vie di roccia e ghiaccio di una certa difficoltà... e a conti fatti pochi li hanno e molti si fermano alla selezione. Resta il fatto, come dicevo a Gug, che molti farebbero carte false per diventarlo, ma non hanno i numeri... altri li hanno abbondantemente ma snobbano il Club ritenendo che sia una ammasso di vecchi bacucchi.
Invece molte, comunque la maggioranza, delle persone che ne fanno parte hanno un'idea ben precisa dei problemi della montagna, in specialmodo quelli di ordine tecnico. Proprio qui sta la differenza col CAI e quindi la sua utilità. Avere posizioni diverse mi pare poi una ricchezza e non un limite. Si fanno infatti convegni e si partecipa a meeting internazionali appunto per cercare di capire e confrontarci tra di noi.
Sulle guide alpine e la loro eventuale ammissione al club si sta discutendo molto e le posizioni sono in maggioranza favorevoli. Qualcuno propone anche l'ammissione di soci solo su meriti letterari, ma invece in questo caso sono più i contrari.
Insomma, io in questi anni ho dovuto ricredermi sul CAAI e penso che in fondo sia una bella cosa, utile, e non così snob come viene giudicata da alcuni.

Visto che si parla anche di Rabanser, ne approfitto per fargli i complimenti per la sua ultima guida, Vie e vicende in Dolomiti, che da poco ha vinto anche il premio come miglior guida dell'anno. La sto leggendo ed è veramente piacevole. Naturalmente estendo anche i complimenti ad Orietta, la co-autrice. Magari se ne sarà già parlato in altri topic, ma non ho il tempo per verificarlo, scusate.

Maurizio
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Messaggioda Enzolino » dom apr 09, 2006 10:36 am

Neanche io ho avuto modo di leggere i vari interventi.
Esprimo solo un mio pensiero riguardo al CAAI e tutti quei club elitari a numero chiuso, con un criterio di selezione basato sui requisiti.
Neanche a me e' chiara la loro utilita', ma il criterio di aggregazione, basato fondamentalmente sui numeri, mi sembra un retaggio infantile o tribale di quando si poteva far parte della banda o del clan solo se in grado di superare delle prove. Di conseguenza, non me ne vogliano gli accademici e gli altri, la cosa mi fa un po' sorridere.

Ciao :wink:

Lorenzo

PS. Maurizio, come e' stata Kalymnos? Sei ancora in Francia?
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Messaggioda Maurizio » dom apr 09, 2006 14:16 pm

Enzolino, non me ne volere, ma tu sei l'esatto prototipo di alpinista che, una volta invitato a entrare nel club cambia poi radicalmente opinione e ci si trova benissimo. Tra l'altro ti interessi di cultura alpinistica, etica, tecnica...insomma tutti i requisiti che da sempre hanno caratterizzato gli accademici, al di là del loro livello. Te lo dico perchè prima di farne parte la pensavo come te :D :D :D

No, ora sono a Cagliari per un breve periodo, poi vado in Inghilterra. Kalymnos mi è piaciuta, ma ancora di più Antayla. Cioè trovo alcune vie di Kalymnos alquanto spettacolari ed uniche in Europa, ma nella media Antayla ha una qualità superiore e poi puoi vedere e fare un sacco di cose alternative all'arrampicata...
Tu per caso hai scalato a Kalydna?

se tu sei ancora in sardegna il 22 magari si può fare qualcosa, ti va? :wink:

ciao

Maurizio

PS non sono riuscito a contattare Aris, mi hanno detto che non c'era
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Messaggioda Enzolino » dom apr 09, 2006 19:43 pm

Probabilmente hai ragione, infatti io vedo la cosa dall'esterno, e magari da dentro vedrei la cosa in maniera diversa. Effettivamente mi e' capitato di leggere qualcosa del CAAI veramente pregevole, ma non mi piace la selezione un po' elitaria.
:D

OT. Purtroppo non ho scalato ne' ad Antayla e' a Kalydna e devo ammettere che ho sempre snobbato Kalymnos perche la pensavo troppo commerciale, ma devo dire che a volte il commerciale lo si gode veramente tanto.

Per il 22 farei volentieri qualcosa insieme ma si sposa mia sorella. Sinceramente preferirei scalare che assistere ad un matrimonio (tanto lei il forum non lo legge :lol: ), ma se non ci andassi ... :cry:
Comunque io rimarro' sino al 27 Aprile.
Quando arrivi in Sardegna mandami un'email.

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda gug » dom apr 09, 2006 21:35 pm

Maurizio ha scritto:Diventare accademico peraltro non è proprio facile, sevono cinque anni, mi sembra, consecutivi di attività su vie di roccia e ghiaccio di una certa difficoltà... e a conti fatti pochi li hanno e molti si fermano alla selezione. Resta il fatto, come dicevo a Gug, che molti farebbero carte false per diventarlo, ma non hanno i numeri... altri li hanno abbondantemente ma snobbano il Club ritenendo che sia una ammasso di vecchi bacucchi.

.....

Sulle guide alpine e la loro eventuale ammissione al club si sta discutendo molto e le posizioni sono in maggioranza favorevoli. Qualcuno propone anche l'ammissione di soci solo su meriti letterari, ma invece in questo caso sono più i contrari.



Ma quali sono allora i requisiti di ammissione?
Prima pensavo che bisognasse essere veramente al top per far parte dell'Accademico, invece da ciò che scrivi sembra più necessaria un'attività di ottimo livello e dei requisiti culturali: qual'è la realtà?

Per ciò che riguarda le Guide Alpine, penso che uno dei motivi per l'esclusione possa essere che, dato che l'Accademico è una sezione del CAI, visto che le Guide Alpine nel CAI fanno parte dell'AGAI, che è un'altra sezione, questo fatto ha mantenuto storicamente questa esclusione.
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Messaggioda Maurizio » lun apr 10, 2006 15:21 pm

gug ha scritto:
Maurizio ha scritto:Diventare accademico peraltro non è proprio facile, sevono cinque anni, mi sembra, consecutivi di attività su vie di roccia e ghiaccio di una certa difficoltà... e a conti fatti pochi li hanno e molti si fermano alla selezione. Resta il fatto, come dicevo a Gug, che molti farebbero carte false per diventarlo, ma non hanno i numeri... altri li hanno abbondantemente ma snobbano il Club ritenendo che sia una ammasso di vecchi bacucchi.

.....

Sulle guide alpine e la loro eventuale ammissione al club si sta discutendo molto e le posizioni sono in maggioranza favorevoli. Qualcuno propone anche l'ammissione di soci solo su meriti letterari, ma invece in questo caso sono più i contrari.



Ma quali sono allora i requisiti di ammissione?
Prima pensavo che bisognasse essere veramente al top per far parte dell'Accademico, invece da ciò che scrivi sembra più necessaria un'attività di ottimo livello e dei requisiti culturali: qual'è la realtà?

Per ciò che riguarda le Guide Alpine, penso che uno dei motivi per l'esclusione possa essere che, dato che l'Accademico è una sezione del CAI, visto che le Guide Alpine nel CAI fanno parte dell'AGAI, che è un'altra sezione, questo fatto ha mantenuto storicamente questa esclusione.


Gug, io non faccio parte della commissione tecnica del CAAI, ma non è sicuramente così. Per essere accademico non serve essere al top, ma neanche basta essere un tranquillo escursionista. Come ti ho detto occorre avere almeno 5 anni conseucutivi in cui hai fatto vie in montagna, e sottolineo montagna, sopra il TD. E ti assicuro che non sono molti ad averli. Le vie in falesia non contano, anche quelle spittate non valgono un granchè. Pure se hai fatto solo vie di roccia non parti certo avvantaggiato nell'ammissione.
Insomma non è una casta, ma semplicemente una parte ristretta all'interno del CAI composta da chi in montagna ha fatto cose medie e/o difficili, quindi c'è più probabilità che l'accademico si esprima a riguardo delle questioni tecniche con la famosa "cognizione di causa", tutto qui.

Per statuto, l'accademico può essere composto solo da non professionisti. Da qui l'esclusione alle guide alpine che oggi si vorrebbe rivedere. Più che altro perchè, se fai due conti, ti rendi conto che la maggioranza dei migliori alpinisti italiani sono guide alpine.
Io la vedo un po' come una sorta di laurea ottenuta per meriti alpinistici, niente di più. Poi non ho mai sentito accademici snobbare alpinisti normali perchè non hanno la patacca. E' ovvio che chiunque ha diritto a esprimere un parere anche non avendo un titolo. Però, se si prende una posizione unitaria in merito a certi problemi, e questa è espressa ad esempio dal CAAI, è ovvio che ha più valore di quella del circolo bocciofilo pincopallino, tutto qui...

ciao

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Messaggioda Roberto » lun apr 10, 2006 16:02 pm

Insomma, questa qualifica di "accademico" è un riconoscimento al merito, una cosa che ti fa sentire facente parte di una cerchia di gente in gamba.
Non lo dico per sfottere, è gratificante essere "accademico" e non nascondo che non mi disiacerebbe esserelo anche io, ma oltre a questo non vedo altre motivazioni.
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