essere gay...conviene

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essere gay...conviene

Messaggioda primularossa » mar gen 06, 2009 11:05 am

volevo sapere anche ,come la pensate al riguardo...
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Messaggioda Omselvadegh » mar gen 06, 2009 11:34 am

secondo me no, perchè uno sarebbe bersagliato in continuazione d coglioni con battute o insulti....le person intellllllligienti sono poche a sto mondo
SE NON TI PIACE INCASTRARE CHE c***o VIVI A FARE?
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Messaggioda arteriolupin » mar gen 06, 2009 12:07 pm

Ciao,

se la domanda è semiseria possiamo anche riderci sopra...

Se la domanda è seria, ti rispondo semplicemente...

Non "conviene" essere gay... Se uno è omofilo, lo è punto e basta.

Se, invece, uno decide di essere omofilo od eterofilo per convenienza, rientra nel campo degli ipocriti. Se questo, poi, gli convenga davvero, non lo posso dire.

Immagino che tu volessi rifarti alla questione, che spesso spunta, legata al fatto che in certi ambienti pare esserci una sorta di monopolio del mondo omosessuale... Che ne so, alta moda et similia...

Per me sono generalizzazioni pericolose, un po' come quelle che si fanno nel mondo della finanza quando si parla degli Ebrei...

Se dovessi essere così ipocrita, dunque, volendo lavorare, che so, nel mondo della finanza e dell'alta moda, dovrei prima farmi rompere il posteriore e poi tagliare il prepuzio per essere gay ed ebreo...
Mancando, così, di rispetto ai gay, agli Ebrei ed a me stesso...

Conviene sempre essere se stessi e magari imparare un po' di arte diplomatica...

Altrimenti, per estensione, se mi trovo in una società matriarcale, che faccio? passo prima da Casablanca e mi faccio tagliare tutta l'attrezzatura?

Il problema è che continuiamo a vedere i gay come un'anomalia... Se li vedessimo come semplici persone con propri gusti sessuali ed affettivi, forse certi discorsi li eviteremmo...

Il tutto detto con affetto e simpatia, senza polemica

P. S. io sono il più normale, conformista ed ordinario dei maschietti... Ma in 46 anni ho imparato l'arte della tolleranza e, quando vedo discorsi che si avvicinano a questioni di etichettatura (di censo, sesso, religione o simili), da sempre rispondo a modo mio:

quando mi trovo a aprlare con chi suddivide le persone in questo modo, vorrei tanto essere contemporaneamente negro, ebreo, frocio e comunista.
Resto solo me stesso, non so se convenga, ma tant'è...

Buon anno a tutti
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Messaggioda Cine » mar gen 06, 2009 14:45 pm

arteriolupin ha scritto:Il problema è che continuiamo a vedere i gay come un'anomalia... Se li vedessimo come semplici persone con propri gusti sessuali ed affettivi, forse certi discorsi li eviteremmo...


Eh bravo Arterio, hai centrato in pieno il punto :smt023

Fortunatamente in giro per il mondo qualcosa sta cambiando, almeno riguardo ai diritti civili :roll:

Il problema in Italia è il Vaticano: finchè avremo sul nostro territorio una delle più antiche associazioni a delinquere legalizzate, che ha stretti legami con politica e quant'altro, sarà difficile cambiare direzione :?

Per intenderci parlo dell'organizzazione della Chiesa Cattolica, non della religione cristiana (io mi ritengo credente, che si chiami Dio, Allah, Budda o chi altro).
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Messaggioda n!z4th » mar gen 06, 2009 14:59 pm

vorrei tanto essere contemporaneamente negro, ebreo, frocio e comunista.


falesista no?

sarebbe una buona cosa se già sei frocio

8) :lol:























scusami arterio, non ho resistito.


però ti leggo sempre con riverenza :smt109
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Messaggioda jakarta » mar gen 06, 2009 21:47 pm

vorrei precisare che essere gay non va contro natura come dicono tanti, basta aver a che fare un po' più con gl'animali e scoprire che tanti di loro si comportano da "gay", che poi siano bisex questo non lo so :)
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Messaggioda Falco5x » mer gen 07, 2009 8:18 am

Insomma...

questo affannarsi a dire che la condizione gay sia "naturale e normale" a tutti i costi mi sa comunque di razzismo (edulcorato e anche un po' artificioso). Tra poco converrà davvero fingersi gay, o meglio bisex, per sentirsi più "in" e rendersi più interessanti...

Insomma, il politically correct rischia anche qui di divenire eccessivo e di rovesciare i parametri.

Perché prima di liberarci dei pregiudizi dobbiamo per forza eccedere dall'altra parte, e solo dopo molti anni ci cade il prosciutto ideologico dagli occhi e dal cervello e vediamo le cose come stanno davvero.

La condizoe gay è comunque marginale e quindi meno "normale" di quella etero (con il termine normale intendo statisticamente prevalente), e non va gonfiata né minimizzata. E' una condizione più difficile da vivere di quella etero, pone maggiori problemi, rende la vita più complicata.

Se mio figlio fosse gay mi dispiacerebbe per lui.

Detto ciò, massimo rispetto per tutti; lo dico anche se è fin troppo ovvio.
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Messaggioda Drugo Lebowsky » mer gen 07, 2009 9:51 am

Falco5x ha scritto:Insomma...


... ti te xi mestrìn e basta. :twisted:

non è una scelta, ma una condizione esistenziale :smt003
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Messaggioda Chief Tambaler » mer gen 07, 2009 10:00 am

Beh...stando sul cazzeggio...si dice che essere gay convenga per andare a donne... nel senso che spesso le donne sentono quasi una sfida il non attrarre un uomo...
Penso che sia un'ottimo spunto per un copione di un film tipo "Vacanze di Natale XXIII"
Magari ci hanno già pensato... :oops:
Montagna vissuta: tempo per respirare....
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Messaggioda cinzi » mer gen 07, 2009 10:49 am

Chief Tambaler ha scritto:[...]spesso le donne sentono quasi una sfida il non attrarre un uomo...
:oops:


:smt082
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Messaggioda arteriolupin » mer gen 07, 2009 12:03 pm

Falco5x ha scritto:Insomma...

questo affannarsi a dire che la condizione gay sia "naturale e normale" a tutti i costi mi sa comunque di razzismo (edulcorato e anche un po' artificioso). Tra poco converrà davvero fingersi gay, o meglio bisex, per sentirsi più "in" e rendersi più interessanti...

Insomma, il politically correct rischia anche qui di divenire eccessivo e di rovesciare i parametri.

Perché prima di liberarci dei pregiudizi dobbiamo per forza eccedere dall'altra parte, e solo dopo molti anni ci cade il prosciutto ideologico dagli occhi e dal cervello e vediamo le cose come stanno davvero.

La condizoe gay è comunque marginale e quindi meno "normale" di quella etero (con il termine normale intendo statisticamente prevalente), e non va gonfiata né minimizzata. E' una condizione più difficile da vivere di quella etero, pone maggiori problemi, rende la vita più complicata.

Se mio figlio fosse gay mi dispiacerebbe per lui.

Detto ciò, massimo rispetto per tutti; lo dico anche se è fin troppo ovvio.


Allora, le parole del Falco, come sempre, sono ponderate e degne di rispetto (nonostante la sua condizione esistenziale di mestrino, come ocrrettamente sottolineato dal Drugo).

Resta tuttavia da sottolineare che:

1) essere politically correct a tutti i costi è ipocrita ed erroneo tanto quanto essere gay o etero per convenienza. La political correctness per forza è uno dei veri mali del XX e del XXI secolo, poiché rende quasi impossibile l'espressione forte e chiara di un pensiero che sia proprio... Si avvicina, tanto per essere chiari, al "maanchismo" di Veltroni...

2) Falco parla di statistica... Per quanto mi riguarda, esistono bugie veniali, bugie gravi e statistiche... Ovvero, la statistica parla di rapporti matematici... Ma nel campo delle scienze umane un pensiero o un modo d'essere fanno caso a sè, non "anomalia" ed il concetto di "normalità" nel campo dei gruppi umani è quanto mai vario...

Faccio un esempio stupido: per i nostri gruppi etnici e sociali è "normale" l'eterosessualità, mentre per svariati gruppi sociali arcaici i rapporti omofili sono la normalità ed i rapporti con le donne vengono visti solo come necessità riproduttiva...
Potrei anche continuare...

La questione è semplice: il rapporto statistico tra "omosessuali" e d "eterosessuali" è - credo - chiaramente a favore della eterosessualità. Da qui a definire una anomalia, una devianza o una malattia il comportamento omofilo, mi pare che di acqua sotto i ponto ne passi, e anche tanta...

Non pretendo la definizione di asosluta normalità per la condizione gay, ma che, almeno, non venga trattata alla stregua di una malattia o di un qualcosa di "strano". Altrimenti, scusate, ma, mutatis mutandis, in politica, uno che come me si dichiara di ispirazione marxista, a giudicare dai risultati delle elezioni in Italia, si troverebbe ad essere una anomalia nel pensiero comune... Un anarchico ancor peggio ed uno che leggesse prezzolini o Evola addirittura un caso clinico.

Io non voglio essere politically correct.
Voglio solo essere tollerante e convivere.


Viva la diversità, purché rispettosa dell'altrui eterogeneità.

Spero di essermi spiegato.

Ah, tanto per cazzeggiare... Se poi è vero che a fare i gay si cucca di più, fatemelo sapere... Magari quando ne compirò 50 cambierò idea... Per ora resto meschinamente "normale"...


Arterio
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Messaggioda pasasò » mer gen 07, 2009 12:32 pm

Se mio figlio fosse gay mi dispiacerebbe per lui.


8O 8O 8O

vomitevole affermazione, con tutto rispetto.

Se mio figlio fosse ladro, stupratore, delinquente, assassino, nazista mi dispiacerebbe per lui, punto.
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Messaggioda cinetica » mer gen 07, 2009 12:33 pm

Chief Tambaler ha scritto:Beh...stando sul cazzeggio...si dice che essere gay convenga per andare a donne... nel senso che spesso le donne sentono quasi una sfida il non attrarre un uomo...
Penso che sia un'ottimo spunto per un copione di un film tipo "Vacanze di Natale XXIII"
Magari ci hanno già pensato... :oops:


vero,
con la scusa di coccole e tenerezza spesso e volentieri ho visto amici e conoscenti gay venire abbracciati sbaciucchiati e carezzati ambiguamente da femmine arrapate
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Messaggioda Falco5x » mer gen 07, 2009 15:40 pm

pasasò ha scritto:
Se mio figlio fosse gay mi dispiacerebbe per lui.


8O 8O 8O

vomitevole affermazione, con tutto rispetto.

Se mio figlio fosse ladro, stupratore, delinquente, assassino, nazista mi dispiacerebbe per lui, punto.

Ma che c'entra la delinquenza??? l'accostamento non c'azzecca 'na mazza.

La questione è più semplice: voglio decidere io di cosa essere contento quando si tratta di cose della mia famiglia.
Non sarei contento nemmeno se mio figlio fumasse, o se fosse balbuziente e avesse problemi relazionali.

Se però quello che ho detto dà fastdio perché non appare abbastanza politicamente corretto, allora cambio: quando mio figlio confesserà di essere omosex allora festeggeremo a champagne, solo per obbedire a questo nuovo conformismo obbligatorio (anche se in cuor mio sarò dispiaciuto).
Meglio adesso?
:wink:
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Messaggioda pasasò » mer gen 07, 2009 15:53 pm

Non voglio fare una battaglia sull'essere o meno politicamente corretti, oggi la vulgata imperante è all'insegna dell'essere corretti il meno possibile tanto che i modelli dominanti hanno seguito quando della loro mancanza di limti anche verbali ne fanno bandiera.

La tua espressione mi continua a suonare come molto infelice e la mia risposta voleva significare che per me non sono riprovevoli i gusti sessuali di mio figlio bensì altri elementi qualificanti della sua persona come l'essere una persona disonesta, scorretta, inaffidabile etc.

Se poi tu alludevi al fatto che la tua ipotetica infelicità per l'avere un figlio gay è limitata ad una questione di diminuizione di possibilità sociali per il tuo erede la tua espressione per me ha lo stesso poco senso di dire mi dispiace che mio figlio faccia l'operaio.

sperando sempre di non averti frainteso
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Messaggioda Falco5x » mer gen 07, 2009 15:59 pm

arteriolupin ha scritto:Faccio un esempio stupido: per i nostri gruppi etnici e sociali è "normale" l'eterosessualità, mentre per svariati gruppi sociali arcaici i rapporti omofili sono la normalità ed i rapporti con le donne vengono visti solo come necessità riproduttiva...

Parli forse dei greci antichi? Bell'esempio davvero! Un popolo di fancazzisti che non lavoravano (tento c'erano le donne e gli schiavi per questo), che avevano tempo da perdere e stavano tutto il giorno in agorà a cazzeggiare e a inventare un sacco di cose inutili e dannose, come la filosofia e la politica... :D.
Oppure correvano allo stadio (per soli uomini, ovviamente) a vedere tanti bei giovanotti muscolosi che gareggiavano nudi.
Da qui al dirottamento della tega verso mete illecite il passo è stato brevissimo. :lol:
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Messaggioda Falco5x » mer gen 07, 2009 16:06 pm

pasasò ha scritto:...sperando sempre di non averti frainteso

No no, hai capito.
Nonostante tu dica anche cose sensate, riguardo a mio figlio ribadisco quello che ho detto, e pazienza.
Non posso scegliere io di cosa essere contento, e ripeto che non lo sarei. Se poi non lo devo dire, allora taccio. Ma tant'è.
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Messaggioda pasasò » mer gen 07, 2009 16:23 pm

Vai tranquillo, ogniuno ha i propri giudizi o pre-giudizi.

Anche un mio vicino di casa stagno e coriaceo bergamasco è dispiaciuto che il figlio, brava persona, convive con una ragazza albanese, altrettanto brava persona.

Dopo tutto io per andare in Turchia ho preso la mia carta d'identità e sono andato all'aereoporto, loro hanno dovuto fare un mese prima il giro dei consolati 8)
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Messaggioda n!z4th » mer gen 07, 2009 17:57 pm

E' difficile esprimermi se devo essere sincero.
Ho aspettato che il topic prendesse forma per sperare di avere qualche spunto in più.
In effetti la domanda iniziale -provocatoria o seriosa non l'ho ancora capito- mi lasciava abbastanza in imbarazzo, un po' stranito. Non sapevo che dire, nemmeno a me stesso.

Sulla fortuna di essere o meno gay non voglio elocubrare... mi verrebbe da dire fatica sprecata. In fin dei conti se si è o meno gay non lo si decide certo in base a come si appare agli occhi della fantomatica dea bendata.

Piuttosto sulla normalità dell'esserlo o meno.

Se si seguissero considerazioni fatte da qualcuno qui nel topic il termine *normale* e il conseguente *non normale* sarebbero da abolire. Vengono caricate di un non so che di razziale e violento che sinceramente non riconosco nelle volte in cui cado nell'usare questi termini. Bisognerebbe, a loro dire, solo usare uguale e diverso. Ma rispetto a cosa? A me? A te? A loro? I sostenitori della teoria che dire *non normale* fa razzista dovrebbero a mio parere capire che nel momento in cui si aggiunge il termine di paragone, si finisce ancora col cadere, sotto false spoglie, nel campo semantico del normale e non normale. Considerazioni che ormai sento da quando per le prime volte da fanciullo ti affacci sul mondo del reale, vedendo bambini diversi da te. Dire che un bambino down è diverso da me vuol dire che non è normale. Punto. Senza caricarlo di razzismo, odio e salcazzo quello che volete. Contiene un cromosoma in più. Scusate la brutalità. Allo stesso modo i gay, a mio parere, vanno contro una natura normale. Che poi questa indole non porti a disfunzioni fisico-motrici-psichiche è un altro conto. Che un gay non sia minimamente in difficoltà nel svolgere qualsivoglia mansione è un altro conto. Ma ha un indole non normale, ovvero contro la normale parametrizzazione. Ora so già cosa pensate, i parametri sono costruzioni ideologiche della moderna civilà massificata frutto del rinascimento seicentesco e della rivoluzione tecnologica bla bla bla sbarco del lunario bla bla bla conquista di marte bla bla bla l'eliski fa male.... I parametri ci sono. Se poi per legittimare una differenza, sconfiggendo un pregiudizio, dobbiamo accettarlo e credere normale quella differenza non ci sto. Non dico, arterio, che bisogni tacere per essere political corectness, ma tanto meno urlare a tal punto da sperare di far credere la mia posizione giusta, vera, normale. Posso darti ragione per quanto mi riguarda sul fatto che nelle scienze umane sia assurdo fare statistiche di stampo matematico. Ma qui non si tratta di statistiche, si parla di come si è fatti. C'è una carota e una patata direbbe mio cuginetto. E piantiamola pure di dire che anima e corpo sono due cose separate. Siamo così perchè dobbiamo pure comportarci così entro certi limiti. Che poi bisogni essere il più tollerante di tutti, fintanto che però tu lo sei di me, è un sacroanto dovere di ognuno. E' giusto esserlo. Ma accettare come normalità una cosa che non lo è, perdonatemi, ma non ci riesco.
Susate la prolissità e le baggianate scontate, probabilmente da indottrinamento antiquato, popolare, cattolico.
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Messaggioda Falco5x » mer gen 07, 2009 18:40 pm

n!z4th ha scritto:...

Rilassati, l'ho detto anch'io che la "normalità" è altra cosa, e mi sono preso alcune (giuste?) rimostranze. Me ne frego.
Non bisogna temere i propri "pregiudizi", perché al di là delle convenienze del galateo, in essi c'è sempre un fondo di verità.
Col troppo pudore di mostrare i propri pensieri, temendo che vengano considerati riprovevoli dall'opinione corrente, non si va molto lontano.
Meglio invece avere il coraggio delle proprie sensazioni, anche correndo il rischio di dover dire domani "mi sono sbagliato".
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