Un consiglio che di solito solleva perplessità, ma che io invece so di dare con cognizione di causa.
Dopo essermi massacrato i piedi per anni, dopo aver annerito e perso innumerevoli unghie dei piedi, ho scoperto la soluzione.
I negozianti sono abituati a consigliare il numero di scarpa che ritengono "giusto" per te, e cioè 1 o 2 numeri in più rispetto al numero di scarpe che usi normalmente. Ebbene la mia esperienza insegna che ciò non basta, perché le dita dei piedi fortemente sollecitate dalla dinamica dell'escursione tendono sempre a toccare in qualche modo la parete della scarpa, soprattutto in discesa, con conseguenze facilmente immaginabili. Allora io ho trovato la seguente soluzione: scarpa di forma affusolata (io ho le Asolo e mi trovo benissimo) e più grande di 3-4 numeri rispetto al numero abituale di scarpa da città. La scarpa va legata abbastanza stretta in modo da rimanere ben aderente al piede ed evitare che questo scivoli avanti. In tal modo le dita rimangono completamente libere e le unghie si salvano.
Altra cosa da vedere è la seguente: se la scarpa è alta attento ai malleoli che sono punti molto delicati, e se troppo rigidamente contenuti possono rendere il trekking un inferno. Devono essere contenuti in modo estremamente morbido!
Occhio infine alla impermeabilità (fodera gore-tex) e alla sufficiente rigidità alla torsione della scocca, utile su terreni sconnessi per non massacrarti le caviglie.
Buone gite!

Chuck Norris ha contato fino a infinito. Due volte.