.... fare l'insegnante è fare l'educatore, parlare ai ragazzi di valori e diritti che forse non sperimenteranno mai.... fare da mamma, papà, sorella, amica a chi non ha questi punti di appoggio...
....ma a volte.... a volte le parole ti scricchiolano in gola.... e non hai più la lucidità di pensiero e vai avanti col cuore....
ore 8.00 a scuola stamattina.....
Ieri ho casualmente scoperto che una mia alunna è amica dei ragazzi periti nella valanga del Baldo, Matteo 20 anni e Luca 17.....
ieri sera leggendo nelle sue poche parole un dolore disperato la assicuro che stamani sarei passata dalla sua classe pur non avendo lezione con lei...Lei non mi ha chiesto aiuto ma io sento che devo andare... LXXXX, questo è il suo nome, arrampica e scala come noi... capisce la montagna, capisce le sue leggi e la natura...
ore 8.00 del lunedì mattina...
mi affaccio sulla porta della sua aula... i compagni chiaccherano del più e del meno... lei seduta su un banco, due occhioni gonfi incrocia i miei occhi.... si alza lenta, si avvicina... mi butta le braccia al collo e nascondendosi lascia sciogliere un pianto che mi ferma il fiato... i compagni mi guardano... non sanno che fare...lei sussurra che non può essere vero, non loro così solari e "belli dentro"... io le accarezzo la testa e non riesco a dire niente...
Me la porto fuori, ci troviamo un luogo silenzioso e tenendola per mano provo a spiegarle che il destino a volte è così, che bisogna andare avanti pensando agli occhi splendidi e lucenti di Matteo che se fosse qui direbbe...."ma da butei su, dai che ghe la femo..." e poi mi scappa una frase ( forse senza troppa lucidità)... " se potessi scegliere di morire in montagna, sarebbe una morte che mi renderebbe felice..." e lei annuisce con calma dicendo che concorda con me.....le faccio presente che se ha bisogno di sfogarsi o semplicemente parlare mi cerchi, la invito a farsi forza per andare al funerale dove scoprirà che quello che ora le sembra un incubo e non le sembra vero è una realtà dura, terribile cruda... un realtà da cui ripartire con tutti gli altri in memoria di Luca e Matteo..
L'ho sentita poco fa... andrà a quel funerale da sola e avrei tanto voluto portarcela perchè credo che sarà un prova durissima per lei... ma non posso... e lei lo capisce..
Però la aspetto domattina a scuola perchè devo riuscirle a dire qualche parola che nella tristezza profonda riesca a farla andare al funerale con quel minimo di "serenità" tanto da vedere il sorriso di Luca e Matteo dipinto nel cielo di Malcesine su cui ombreggia il monte Baldo..
... fare l'insegnante è anche questo: diventare una spalla su cui piangere, fare da sorella maggiore, sentire quello che sentono i ragazzi nel loro dolore...il fluire di potenti emozioni che ti fanno dimenticare tutto quello che lì devi fare, cioè insegnare....
E' stata dura trattenere le lacrime... ora bisogna ricominciare come faranno quelle famiglie, quegli amici... la vera croce della montagna è nei volti di chi resta...e i nostri ragazzi non vanno lasciati soli nel loro dolore..
Un pensiero a Luca e Matteo..