Sbob ha scritto:Falco5x ha scritto:Carne e pesce fanno parte da millenni della nostra [...] tradizione
Qualche secolo fa qualcuno avrebbe potuto dire "lo schiavismo fa parte da millenni della nostra tradizione".
No, tradizione ed etica sono argomenti scorrelati, se no giustifichiamo qualunque porcata perche' "si e' sempre fatto cosi'".
corretto.
tornando al discorso caccia si/no, in merito a quanto detto dal falco-dipiazzaferretto, credo sia importante essere pragmatici.
sspp animali che per ragioni antropiche abbiano pullulazioni o semplici incrementi della popolazione tali da cagionare danni ad altre sspp, ovvero in definitiva , agli habitats stessi, non possono essere contenute dalla ttività delle guardie venatorie.
è oggettivamente impossibile.
ti faccio un esempio, falco.
il cinghiale, dopo una vita dall'estinzione del genotipo locale (e tralasciamo da dove/per chi /come/con-che-genotipo sia arrivato...che sennò non si finisce più) prima che in veneto è arrivato in friuli.
il cinghiale, come tutte le sspp onnivore, poco specializzate e molto adattabili, quando colonizzano una nuova area, sono poco territoriali, sono girovaghe, entrano in competizione con altre sspp (capriolo ed attività umane); in pratica fanno un gran casino.
cosa hanno fatto i friulani?
la regione friulivg lo ha reso sp cacciabile => che la popolazione deve essere soggetta ad assestamento, ovvero oggetto di censimento e caccia.
così facendo, seppur dopo molti anni, hanno ottenuto un inserimento stabile nell'ambiente della popolazione e minori danni all'agricoltura.
contenti gli agricoltori ed i cacciatori.
nel veneto è arrivato più di recente da est e via via ha passato il piave con una popolazione ancora giovane e tendenzialmente erratica.
cosa sta facendo la regione veneto.
utopisticamente lo considera sp "da eradicare" ovvero teoricamente da sterminare ad opera di guardie venatorie e selezionatori (=cacciatori dopo un idoneo corso) in quanto non compatibile con l'attuale ambiente socioeconomico regionale.
in pratica... leguardie provinciali sono poche ed ghanno altri compiti prioritari.
i selezionatori possono cacciare da appostamento fisso previa denuncia del giorno di uscita... (e molte altre pastoie burocratiche) e comunque nel tempo libero...
di fatto il cinghiale si sta espandendo senza alcun controllo in quanto il suo tasso riproduttivo è notevole ed è estremamente adattabile.
... e sui giornali appaiono foto di famigliole in pedemontana che danno da mangiare ai cinghiali fuori dalla porta di casa... (cosa che farei anch'io

) eliminando altresì l'umido dalla differenziata

...
la natura è buona.
ed un po' alla volta una sp trova un equilibrio in un nuovo ambiente.
ma a scapito di cosa?
tralasciando i danni in agricoltura, sappiamo quante nidiate o cucciolate perdiamo ad opera del cinghiale? quanto areale è sottratto ad altre sspp?
tra l'altro... non rendendolo sp cacciabile, l'ente provinciale non ha responsabilità per i danni cagionati da un selvatico...
chi vuole intendere intenda.
allora, caro falco, e permetti il lungo esempio, la domanda è:
paga ragionare in modo velleitario ed utopistico o sarebbe meglio avere un approccio pragmatico nei confronti della fauna?
se sei contro la caccia per principio, non ha senso ragionare, ma se così non è...
sai benissimo che la provincia italiana dove i piani d'abbattimento permettono il maggior numero di capi di ungulato, sia la provincia di BZ.
ed è proprio la terra dove, se uno non si alza a mezzodì, è comune avvistare cervi, camosci e caprioli per caso... senza bisogno di appostamenti particolari.
voglio dire.... l'essere contrari è comprensibile; è un atto di fede.
ma non si dica che
se gestita correttamente la caccia a determinate sspp non sia compatibile se non spesso necessaria (attualmente) al mantenimento di detreminati habitats.