
la scena e' sempre la stessa dai tempi pionieristici..
la solita placca bastarda..anzi bastardissima,dove prese ed appoggi sono solo lontani miraggi..e quando ti svegli dal sogno..la realta' e' ben diversa,nulla di nulla..

inutile perlustrare..cio che conta sono solo piccole venature..piccoli cristalli microscopici,che però ti entrano nella dura pelle dei piedi e ti fan star su..
..ma non sempre le festa..

quella strana sensazione di sentir i piedi che ti fanno ciao ciao e prendono la tangente verso il basso..
attimi che ti fan ricordare che son ben 15 mt che non metti piu nessuna protezione..

ed allora dopo qualche metro con le unghie che lascian fiamme sulla roccia

..si inizia a correre all'indietro giu per la parete..
sempre piu forte..non e' poi cosi difficile correre all'indietro..e' solo questione di testa e allenamento..
10...20...30 mt e poi il canapone arriva e dice che per oggi la corsa e' finita..
adesso che ci avevamo preso gusto..

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ogni alpinista dovrebbe essere preparato a queste evenienze,e con un poco di fondoschiena..se ne esce senza il minimo graffio..
ma prevenire e' meglio..
quindi,allenamento mirato per sentirsi a vostro agio su questi specchi inclinati,,
semplice..
trovate una ventina di metri di placca bella liscia,inizialmente optate per una inclinazione umana..

autoassicuratevi ad una corda dall'alto..
ora legatevi le mani dietro la schiena..
usate dei tappi nelle orecchie,aiutano a non essere distratti da nessun rumore esterno..
dovete essere voi e la placca e basta..
la vostra testa deve dialogare solo con la placca attraverso i vostri piedi..
provate a salire..inizialmente vi troverete subito spaesati..
ma pian piano vedrete quale sensibilita e forza arriverete ad avere nei piedi..
provare per credere..
i vostri limiti sono solo nella vostra testa ..e nei metodi moderni di allenamento..
ma le cose che piu aiutano sono quelle da dove e' nato il gesto dell'arrampicata..
