UN UOMO, UN MITO, UN PAZZO?

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Messaggioda misterorange » dom ott 14, 2007 21:17 pm

a proposito di questo argomento lessi un articolo su una rivista scientifica che parlava dell'arrampicata e degli sport estremi sotto un punto di vista prettamente clinico.
questo medico affermava che nello svolgere gli sport estremi esistono due tipologie di persone: alcuni sono terrorizzati e altri ammaliati e affascinati. I primi in genere non ritentano l'esperienza mentre gli altri continuano assiduamente a praticare quell'attivita a volte accusando una forma di dipendenza"controllata".
queste due differenti reazioni avvengano grazie all'adrenalina. Questa sostanza viene messa in circolo dal nostro organismo in determinate situazioni di "paura", infatti chi arrampica è come se avesse una costante paura dove l'adrenalina viene "interpretata" come un eccitante ( ad esempio quanto si scende da un'ottovolante, se è piaciuto, si ha voglia di fare un'altro giro)e spinge il soggetto a praticare con gusto questo sport.
l'adrenalina però può anche dare il terrore più sfrenato, di quelli che ti bloccano i muscoli e ti rendono incapace di pensare o agire con coscienza, in questo caso l'adrenalina rende "psicologicamente" impossibile praticare quello sport.
infine il medico afferma che chiunque pratichi sport estremi è un "drogato" in quanto prova piacere nel liberare l'adrenalina (quando più quando meno) e più che altro in quanto l'adrenalina da assuefazione.
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Messaggioda Roberto » dom ott 14, 2007 21:26 pm

Ecco cosa è quella scimmia che vedo con la coda dell' occhio, appollaiata sulla mia spalla 8)
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Messaggioda n!z4th » dom ott 14, 2007 21:29 pm

Se lo sapesse mamma che mi drogo... :roll:
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Messaggioda Roberto » dom ott 14, 2007 21:30 pm

n!z4th ha scritto:cosa è successo?cosa ha ceduto? :roll:

In realtà è un incidente banalissimo, dovuto alla distrazione (mia abitudinale compagna): nell' avvicinamento ad una parete, lungo una ferrata esposta, ho mancato un passamano in metallo e sono volato di sotto per circa (forse più) di ottanta metri.
Parlava tranquillamente del più e del meno con il mio compagno e non ero abbastanza attento. La ferrata era come casa mia, la facevo quasi tutte le settimane da parecchi anni e non stavo abbastanza attento .... ora viaggio sempre con le antenne ritte :lol:
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Messaggioda n!z4th » dom ott 14, 2007 21:43 pm

Un signore del CAi di un paese limitrofo al mio è morto sulla ferratina che porta al Marco e Rosa(sotto al Bernina).
E' scivolato.
La faceva slegato.Era anni che ci andava almeno una volta ogni estate.

:roll:
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Messaggioda AlpineKid® » lun ott 15, 2007 14:58 pm

La sensazione che si prova durante un incidente che si sa potenzialmente mortale o molto grave è ben descritta da Joe Simpson nei suoi libri. Joe è scampato ad una quantità quasi comica di incidenti gravi (voli, cadute, distacchi di pareti, immersioni nelle valanghe, ecc..) e racconta che non si ha assolutamente il tempo di avere paura. Ci dice che la mente registra quello che sta succedendo (sto volando, probabilmente morirò,?) e quasi ti vedi da una prospettiva ?esterna?, come da fuori. Racconta che non si ha il tempo di terrorizzarsi perché la mente non riesce a tenere dietro la velocità di quello che succede, e probabilmente l?adrenalina inibizza la sensazione di paura. Diverso è il caso in cui il pericolo ti coglie in modo ?statico?, cioè non quando stai cadendo o altro, ma mentre sei fermo e hai il tempo di rimuginare su quello che può accadere (tipo Joe Simpson e Ian Whittaker appesi per una notte su due chiodini sul Dru con il baratro sotto e tutto il materiale caduto). In quel caso i due hanno avuto tutto il tempo di raggiungere uno stato di ?terrore? niente male.
Comunque leggendolo ne deriva che le scariche adrenaliniche e ormonali o roba simile hanno una grande importanza in queste situazioni.
Per esperienza personale io penso che abbia ragione e, credo che una certa dose di adrenalina non ci faccia male, ma anzi sia quella cosa che, mista a gusto personale e ricerca, ci spinge a provare su difficoltà maggiori e magari a salire una via piuttosto che un?altra o a sciare giù da questo canalone piuttosto che quello.
Secondo me la giusta dose di adrenalina è quella che ti da scariche, anche forti, ma che può essere vinta, per un attimo o per un tempo più lungo, con la concentrazione fisica e mentale che ti permette di domarla e di provare quel piacere successivo una volta raggiunto l?obiettivo.

O no?
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Messaggioda Brio_Kolpo_ITA » lun ott 15, 2007 16:38 pm

misterorange ha scritto:l'adrenalina però può anche dare il terrore più sfrenato, di quelli che ti bloccano i muscoli e ti rendono incapace di pensare o agire con coscienza, in questo caso l'adrenalina rende "psicologicamente" impossibile praticare quello sport.
infine il medico afferma che chiunque pratichi sport estremi è un "drogato" in quanto prova piacere nel liberare l'adrenalina (quando più quando meno) e più che altro in quanto l'adrenalina da assuefazione.


Mi sà che faccio parte anch'io di questo "gruppo", dopo un volo "stupido" dal 3 rinvio e il giorno dopo dal 2 non ho tutta questa voglia di arrampicare, anzi, ho un'ansia terribile, anche quando l'altro giorno sono andato in ferrata non mi sentivo molto a mio agio, infatti su uno sperone, mi son rassegnato e non senza problemi sono ridisceso.


Spero di riabituarmi, semmai, vedrete un mio post in cui vendo l'attrezzatura.
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