Questi sono dei "mostri".....
Settantaquattro cime in 36 giorni
Quasi conclusa la «cavalcata» dolomitica di Franco Nicolini e Mirko Mezzanotte
Settantaquattro cime delle Dolomiti, molte salite per vie più difficili delle «normali», in 36 giorni. Fra nevicate tardive e temporali, è un bel bilancio quello di Franco Nicolini e Mirko Mezzanotte , partiti il 7 maggio scorso per concatenare in sessanta giornate i «tremila» delle Dolomiti ed altre vette significative, per un totale di 106 cime. «Oggi (ieri per chi legge, ndr) ci siamo alzati alle 3 e mezzo del mattino e abbiamo salito Cima Piccola e cima Tre Scarperi salendo 2.400 metri di dislivello - racconta Nicolini al telefono - e ancora una volta i temporali ci hanno ostacolato: siamo scesi sotto una grandinata. Il tempo è sempre brutto, così i buoni propositi del mattino - salire qualche vie difficile al posto della normale - vengono spesso compromessi. Sul Cristallo, una decina di giorni fa - continua la guida alpina di Molveno - sono caduti cinquanta centimetri di neve». I due scalatori mediamente salgono 1.800 metri di dislivello al giorno e, tornati dalla vetta, affrontano gli spostamenti a piedi o in bicicletta: «È bello, nell'era dei motori - fa notare Nicolini - arrivare a Cortina d'Ampezzo con le sole gambe e vedere che il giornale locale dedica un articolo a questa filosofia pulita». Nelle gambe, finora i due alpinisti hanno messo qualcosa come 60 mila metri di dislivello che, ad avventura finita, saranno fra gli 80 e i 90 mila. «Domani (oggi per chi legge, ndr) saremo sul Pelmetto, poi andremo in Civetta e sulle Pale di San Martino. Concluderemo il concatenamento salendo lo spigolo del Crozzon di Brenta, a due passi da casa, e se tutto va bene fra tredici,quattordici giorni lì faremo anche un po' di festa». Ma qual'è il significato di questa cavalcata dell'atollo dolomitico? «Una prestazione sportiva - risponde Nicolini - che risulta molto più dura della salita di un ottomila, nella consapevolezza che l'avventura c'è anche qui, e la si può trovare sulle montagne di casa». Nicolini e Mezzanotte, con il supporto di Ivan Donini, nel Trentino finora hanno salito e disceso le vette principali del Brenta, della Marmolada, del Sella, del Sassolungo. Sulle Dolomiti altoatesine hanno passato in rassegna le Odle, il Puez, le Dolomiti di Sesto e di Fanes, in Veneto hanno salito le cime del Cristallo, delle Tofane, del Sorapiss, del Pelmo e delle Marmarole. Nicolini non è nuovo ai concatenamenti: si ricoderà nel 1989 la sua «via Dolomieu», attraverso quindici cime del Brenta in 13 ore, con difficoltà di 5°grado; nel '90 sette vie di arrampicata di 6° grado, sempre sul Brenta, in 12 ore; nel '93 la traversata invernale del Lagorai in sci con dieci vette (11 mila metri in 18 ore), nel '97 il concatenamento invernale della Dolomieu (15 vie con difficoltà di 5° grado su 15 cime), infine il concatenamento invernale con sci da alpinismo di cima Tosa e cima Presanella scendendo da cima Vermiglio (9.800 metri di dislivello in 12 ore e trenta minuti). Le immagini della cavalcata dolomitica di queste ore, l'elenco delle cime ed altre notizie si possono trovare all'indirizzo
www.hivetec4000.com/. F. T.
13/06/2007
[/url]