è solo per aggiungere una considerazione nel post iniziale di Siloga
Siloga66 ha scritto: ... Ho trovato un libro sulla zona che si intitola "Rock paradise" di Maurizio Oviglia, dove sono ben descritte le pareti e le salite. Una guida ben fatta. Unica eccezione: i gradi francesi. Se una via è alpinistica, nella mia testa malata capisco meglio se mi parlano di 5+ o di 6, piuttosto che 5a, 6b ecc. Questi gradi mi fanno capire le difficoltà di una salita da falesia, ma non di una via da proteggere a dadi e friends.
A prima lettura ho avuto anch'io la tua stessa reazione.
Poi però, cercando di calarmi nella situazione, ho molto apprezzato l'intera pagina, ricca di riferimenti e considerazioni
sull'evoluzione storica dell'arrampicata in valle dell'orco, dedicata da Oviglia al problema cui l'estensore di una guida
deve affrontare riguardo alla indicazione delle difficoltà.
Alla fine del paragrafo dedicato alla "valutazione delle difficoltà" Maurizio spiega come sia giunto ad indicare
in primis la vecchia scala dell'impegno "d'insieme" (PD ... D ... ED),
quindi il grado della scala francese per indicare la difficoltà tecnica del passaggio più impegnativo,
chiudendo la presentazione sintetica della via con le altre informazioni importanti.
Insomma, mi è sembrato un approccio valido
Poi, certo, se tra un mesetto troverò, grazie a eccezionali congiunzioni astrali, la convinzione per affrontare il primo tiro "5a" di "legolas..."
lo farò comunque con i piedi di piombo!
(piedi di piombo?)
