La banalità dei grandi

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Re: La banalità dei grandi

Messaggioda Spartaco » ven mar 18, 2016 16:12 pm

wolf jak ha scritto:chiedo perdono.


non fa niente.dai.capita.ciao
ascolta.si fa sera.
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Re: La banalità dei grandi

Messaggioda espo » ven mar 18, 2016 16:15 pm

Spartaco ha scritto:
wolf jak ha scritto:chiedo perdono.


non fa niente.dai.capita.ciao


:-k :-k :-k [-( [-X [-X [-X

solo per questa volta eh :mrgreen: :^o :^o
massimo

Ci sono nomadi che si sentono a casa ovunque
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Re: La banalità dei grandi

Messaggioda wolf jak » ven mar 18, 2016 16:40 pm

espo ha scritto:
Spartaco ha scritto:
wolf jak ha scritto:chiedo perdono.


non fa niente.dai.capita.ciao


:-k :-k :-k [-( [-X [-X [-X

solo per questa volta eh :mrgreen: :^o :^o


Mi appello alla clemenza della Corte [-o< e, a mia discolpa, posso dire di non aver mai visto cliffhanger :mrgreen:



Tanto per riprendere le fila del discorso, se da un lato non ho certo l'illusione che tutto sia misurabile, e ho la consapevolezza che essendo tutti diversi non ci saranno mai 2 persone con lo stesso stato fisico e mentale, credo che con una certa approssimazione si possano comunque avere delle categorie confrontabili.
La valutazione del rischio di due giovani studenti, sportivi e freschi di un corso di alpinismo, si può presumere simile? Hanno le stesse nozioni tecniche (rectius, le stesse lacune), sono egualmente prestanti ma Pippon... eppure sono convinto che possa ben scattare anche qui qualcosa di diverso. Magari salgono entrambi, ma uno per fiducia nei propri mezzi, l'altro magari per fiducia nel compagno, per non sfigurare "visto che tutti gli altri amici del gruppetto hanno già ripetuto quella via" ecc ecc...

Mi ripeto: nonostante, alla fine, sia corretto dire che sia giusto lasciare al singolo la propria valutazione, è altrettanto vero che vorrei in fururo poter dare degli strumenti a chi voglia avvicinarsi a questo bellissimo mondo.


Ritengo ci sia troppa faciloneria nel dire "vai vai, se te la senti", ma non mi piace nemmeno l'altro estremo per cui sei un pazzo che gioca con la morte. (banalizzo per velocità espositiva, siate clementi).

In base alla vostra esperienza, non avete mai pensato "se potessi tornare indietro suggerirei al me stesso più giovane di..." (suggerimento: cambiare sport o andare a donne non è una risposta accettabile =P~ )





(per un po' scriverò meno, ma vi leggo con curiosità e interesse)
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Re: La banalità dei grandi

Messaggioda espo » ven mar 18, 2016 17:23 pm

wolf jak ha scritto:In base alla vostra esperienza, non avete mai pensato "se potessi tornare indietro suggerirei al me stesso più giovane di..." (suggerimento: cambiare sport o andare a donne non è una risposta accettabile =P~ )




di allenarmi di + e non perder tanto tempo in manovre teorie e balle varie.

che alla fine sono i flessori dell'avambraccio che ti portano fuori dalle rogne. non il triangolo delle forze :?
massimo

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Re: La banalità dei grandi

Messaggioda pablo75 » ven mar 18, 2016 18:06 pm

wolf jak ha scritto:
VECCHIO ha scritto:Prima di fare una salita valuto i PERICOLI e cerco di capire i RISCHI e se decido di andarci ACCETTO I RISCHI o rifiuto i rischi e sto lontano dai pericoli


qui si andrà sicuramente off topic in maniera clamorosa, ma tutto sommato mi pare che l'argomento del primo messaggio si sia esaurito... al massimo il problema sarà ritrovare questi messaggi in futuro :mrgreen:

Sono un principiante e mi piace leggere e ascoltare.
Ma sono anche un rompiballe e faccio anche domande stupide finché non capisco.

Spero quindi mi verranno perdonate domande per molti banali, e di non venire preso per puntiglioso. Sono pignolo (che può essere un difetto), ma lo faccio perché voglio capire bene le cose che mi interessano.----------


ciao wolf, se ti piace leggere e ascoltare, ritornando ai messaggi del passato di questo topic, qui nel link trovi una risposta intelligente :mrgreen:

http://montagna.tv/cms/92285/bollettino-valanghe-la-replica-di-aineva/
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Re: La banalità dei grandi

Messaggioda ProcioneFalesio » ven mar 18, 2016 18:30 pm

wolf jak ha scritto:
[b]posso dire di non aver mai visto cliffhanger[b]


Ma che c***o wolf!!!!!!!!!!! Come si fa a perdere questa PERLA dell'alpinismo mondiale!

Stasera lo guarderai in streaming, e se la tua ragazza non l'ha visto, lo vedrà con te!!!!

Acculturatevi!!!!!
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Re: La banalità dei grandi

Messaggioda VECCHIO » ven mar 18, 2016 18:53 pm

wolf jak ha scritto:..........................
Mi ripeto: nonostante, alla fine, sia corretto dire che sia giusto lasciare al singolo la propria valutazione, è altrettanto vero che vorrei in fururo poter dare degli strumenti a chi voglia avvicinarsi a questo bellissimo mondo.
..................

Gli strumenti esistono in tante lingue: i manuali.
Il problema è la cultura.
Ci sono i libri e bisogna leggerli, ma bisogna leggere anche le informazioni che appaiono dappertutto.
Così si acquisisce una erudizione, però un altro conto è la cultura.
La cultura non si può trovare, ognuno acquisisce una sua cultura con un lento processo di apprendimento e di confronto.
Talvolta per accelerare cerca qualcuno che lo indirizzi, i cosiddetti mentori.
Ma se qualcuno vuole andare oltre deve camminare con le sue gambe.
E camminare dove camminano tutti non è cultura, rimane solo una ottima erudizione.
Ho conosciuto un pastore di capre coltissimo, con pochissima erudizione mi meravigliava sempre per i suoi ragionamenti profondissimi e la sua totale autonomia; stimo un professore universitario per la sua erudizione spaventosa, ma non riesce a "cavare fuori" nulla di suo.
Il pastore mi ha insegnato molte cose per vivere, il professore mi ha spiegato molte cose del vivere.
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Re: La banalità dei grandi

Messaggioda VECCHIO » ven mar 18, 2016 19:03 pm

wolf jak ha scritto:
posso dire di non aver mai visto cliffhanger
ProcioneFalesio ha scritto:Acculturatevi!!!!!


Fatevi raccontare da Almo Giambisi, quando è "in buona" :D al suo rifugio, o da altri che hanno fatto il film.
Scoprirete che il mondo non è quello che di solito vediamo, ce ne sono altri altrettanto reali.
E non c'è bisogno di viaggiare, basta solo aprire un po' di più gli occhi e le orecchie.
Ma senza sentire o guardare ciò che ci circonda, solo andando oltre.
Poi magari si resta talmente impressionati che si decide di fare un reset :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
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Re: La banalità dei grandi

Messaggioda VYGER » ven mar 18, 2016 20:56 pm

wolf jak ha scritto:Mi ripeto: nonostante, alla fine, sia corretto dire che sia giusto lasciare al singolo la propria valutazione, è altrettanto vero che vorrei in fururo poter dare degli strumenti a chi voglia avvicinarsi a questo bellissimo mondo.


Ritengo ci sia troppa faciloneria nel dire "vai vai, se te la senti", ma non mi piace nemmeno l'altro estremo per cui sei un pazzo che gioca con la morte. (banalizzo per velocità espositiva, siate clementi).

In base alla vostra esperienza, non avete mai pensato "se potessi tornare indietro suggerirei al me stesso più giovane di..." (suggerimento: cambiare sport o andare a donne non è una risposta accettabile =P~ )


Dico la mia.

Alla fine non si è mai preparati del tutto.
Se uno ti dice "Vai, vai", la cosa ti acchiappa e torni...
Beh...
È fatta.

:mrgreen:

Cmq col senno di poi farei più meno quello che ho fatto.
Sono stati anni magnifici. E - a dirla tutta - un maggior coinvolgimento negli intrallazzi di bassa lega del consorzio umano non mi avrebbe reso più felice.
Anzi...

Certo, sei sempre lì che non sai il venerdì se il lunedì avrai ancora tutte le ossa al loro posto [o se sarai nella condizione di avere qualcosa].
Però è un bel vivere.
È ricerca, allo stato puro.

Sì, "l'alpinismo è soferensa", come diceva qualcuno.
Però lo è la vita in generale, a esserlo.
E in ogni caso [parlo di intensità del vissuto, di "senso"] si riceve per quanto si dà.

Se non ti esponi, non hai. E soprattutto non vedi.
Semplice
Non cesseremo di esplorare - E alla fine dell'esplorazione - Saremo al punto di partenza - Sapremo il luogo per la prima volta. T.S. Eliot
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Re: La banalità dei grandi

Messaggioda Danilo » ven mar 18, 2016 21:58 pm

espo ha scritto:
la stra grande maggioranza delle vie dure che ho fatto le ho fatte in 3. mai avuto problemi. anzi. se devo fare una via dura preferisco di gran lunga farla in 3 al punto da non farla in 2 a volte....

si fa presto a dire dura.
ma dura come..solo dura oppure dura e lunga ?

preferisci sempre in 3 anche sui 300/400 metri :?:
io NO !!
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Re: La banalità dei grandi

Messaggioda scairanner » ven mar 18, 2016 23:29 pm

wolf jak ha scritto:
In base alla vostra esperienza, non avete mai pensato "se potessi tornare indietro suggerirei al me stesso più giovane di..." (suggerimento: cambiare sport o andare a donne non è una risposta accettabile =P~ )



Con riferimento all’età, i risultati presenti in letteratura mostrano, generalmente, che le popolazioni giovanili sono meno preoccupate dei pericoli, in confronto a campioni di età più avanzate. Ciò produce una stima meno grave dei rischi e delle possibili conseguenze (Hellesoy, Gronhaug e Kvitastein, 1998). Anche dai nostri risultati emerge che le stime di rischiosità da parte del gruppo dei giovani, relativamente al terzo fattore, Rischio Esposizione Personale, sono di entità inferiore a quelle espresse dal gruppo di soggetti di età superiore ai 30 anni, sia a livello di gravità che di probabilità del rischio. Possiamo affermare che, il giudizio sottostimato fornito dai giovani possa essere attribuito ad atteggiamenti ed assunzioni valoriali di iper-fiducia nelle proprie abilità che sono in grado di alterare e viziare la percezione soggettiva del rischio, come sappiamo dagli studi sulle euristiche e sui bias cognitivi (Kahneman, Slovic e Tversky, 1982; Savadori, Rumiati e Pietroni, 1999; Rumiati e Bonini, 2001).

http://scienzaonline.com/scienze-naturali/paleontologia/284-antropologia/2536-quisque-leo-non-malesuada.html


Letto questo, non capisco dove vuoi arrivare con la tua domanda; ogni periodo della vita va considerato a se stante, c'è un'evoluzione che ti porta a vedere e a considerare le cose in modo diverso; 20 anni fa mai e poi mai avrei immaginato di appassionarmi alla botanica, e non mi rammarico per non aver iniziato prima, semplicemente all'epoca mi interessava solo arrampicare e, come da articolo citato, ho corso spesso rischi senza quasi rendermene conto.
Sono tornato dopo 20 anni a fare una classica che all'epoca avevo salito serenamente, pur avendo un livello inferiore all'attuale, e ti assicuro che mi sono complimentato con me stesso per il coraggio che avevo avuto, mentre nella seconda occasione me la stavo facendo sotto per la pericolosità di certe situazioni (tipo ultimo nut forse buono 10 metri sotto i piedi con roccia così-così e frequenti amenità del genere).

Quindi la mia risposta è: sì ci ho pensato ma (riguardo all'alpinismo) non ho nulla da suggerire, è andata molto bene così.
Come dice Vyger, un bel vivere! L'importante è poterlo raccontare :mrgreen:
-Come sarà la scalata di Adam Ondra nel 2030?
-Arrampicherò di certo. Spero di non scalare peggio di quanto non faccia ora...


-meno internet, più cabernet
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Re: La banalità dei grandi

Messaggioda wolf jak » ven mar 18, 2016 23:54 pm

Ho poco tempo adesso, ma prometto una risposta degna delle vostre, di cui intanto vi ringrazio moltissimo.

"Dove vuoi arrivare?"

Diciamo anzitutto che volevo confrontarmi con voi su questi temi, che hanno mosso il mio interesse in più occasioni e sui quali, pur avendo riflettuto, non mi sono fatto un'opinione forte. In queste occasioni, penso che un confronto con altre mentalità ed esperienze sia quanto di più salutare possibile per arricchire il proprio bagaglio e far scorrere acqua fresca nel ristagno delle proprie idee e convinzioni.

Mi piace molto ascoltare le storie altrui, e magari confrontarmi con queste persone, in special modo se si tratta di alpinismo o comunque di ciò che ruota attorno alla montagna...

(Continuo domani sera, per quei pochi che avranno piacere di leggere)
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Re: La banalità dei grandi

Messaggioda Danilo » sab mar 19, 2016 1:13 am

no no,tu sei un prete.
sei un prete ma non lo sai ancora di esserlo ma inconsciamente lo stai nutrendo e coltivando.
non sai ancora di esserlo perchè non è ancora sfociato del tutto dentro te stesso.

due braccia strappate alla clericoltura [-o<

io avrei bisogno di un prete con cui spalancare le porte del mio cuore in questo momento per tutte le parolacce che sto dicendo.
mi piace l'idea di avere un prete sul forum,se garantisci il segreto confessionale verrò da te...
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Re: La banalità dei grandi

Messaggioda VECCHIO » sab mar 19, 2016 18:47 pm

Danilo ha scritto:no no,tu sei un prete.
sei un prete ma non lo sai ancora di esserlo ma inconsciamente lo stai nutrendo e coltivando.
non sai ancora di esserlo perchè non è ancora sfociato del tutto dentro te stesso.

due braccia strappate alla clericoltura [-o<

io avrei bisogno di un prete con cui spalancare le porte del mio cuore in questo momento per tutte le parolacce che sto dicendo.
mi piace l'idea di avere un prete sul forum,se garantisci il segreto confessionale verrò da te...


senza grandi sforzi potremmo portarlo su altre idee
penso che basti non stancarlo, vedrai che capirà bene il suo errore
poi se gli ricordiamo che il "demonio" era il più bello bravo intelligente..... dei cherubini, i primi sotto il "dio", allora capisce subito!
basta ribaltare le cose che tutto diventa chiaro :lol: :lol: :lol:
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Re: La banalità dei grandi

Messaggioda wolf jak » sab mar 19, 2016 19:27 pm

@ pablo75: intanto ho letto, magari appena ho tempo commento

@ VECCHIO e Danilo: guardate, è vero che le vie del Signore sono infinite, non si sa mai cosa riservi il futuro, ecc...ecc... ma non credo proprio che ci sia la vocazione sulla mia strada (e se non mi hanno convinto in passato...) :lol:

Quindi Danilo, mi spiace ma al massimo dovrai accontentarti del segreto professionale se proprio senti il bisogno di confessarti... Ma se ti fa stare bene posso iniziare con un "dimmi figliolo" (che suonerebbe strano: penso tu abbia qualche anno più di me :mrgreen: )
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Re: La banalità dei grandi

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » sab mar 19, 2016 23:18 pm

Sono io che ho detto che ad alternarci in tre siamo più lenti che in due. Sarà uno dei tanti aspetti della mia pippaggine (in effetti nelle manovre di corda sono scarso, quasi peggio che a rampegàr 8) ). Devo dire però che gente abbastanza forte con cui ci siamo legati era dello stesso parere (cordata a tre più lenta che a salire a comando alternato).

Per quanto mi riguarda, resto dell'idea che la cordata a tre non mi dispiace, anzi. Anche considerato che, se fosse per me, tenderei a scegliere vie dove il margine di sicurezza sia tale che qualche secondo in più a una sosta non faccia troppa differenza.

Adesso comunque mi ritiro in buon ordine e lascio parlare quelli bravi :P

Intrusi saluti
TSdG
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