da SteP » sab dic 02, 2006 23:38 pm
I motivi di questo ?fenomeno? sono vari, e spesso associati:
- tipo di terreno: ricchezza di elementi; percentuale delle componenti limo-argilla-sabbia in grado di trattenere in maniera differente gli elementi nutritivi e l?acqua.
- esposizione: in grado di modificare il clima e quindi la vegetazione; per esempio in Valtellina (nel tratto da Sondrio fino alla foce dell'Adda) sulla sinistra idrografica, esposta a nord, si trovano spesso peccete e abetaie a partire da 600-700 metri, seguite da lariceti fino a 1500-1600 metri. Sulla destra idrografica, esposta a sud, il clima è completamente diverso, e si trovano terrazze coltivate fino ai 500-600 metri, poi castagneti, faggete, e solo a partire da quote più elevate le peccete e abetaie; i lariceti arrivano spesso oltre i 2000 metri.
- antropizzazione: i ghiaioni non sono mai stati sfruttati a scopi agricoli, quindi la vegetazione ha avuto modo di colonizzarli nel corso dei secoli, portando alla ?fine? dell?evoluzione al bosco. Dove invece oggi ci sono prati, il terreno è sicuramente più "ricco" rispetto al semplice ghiaione, e l?uomo lo ha sfruttato per il pascolo, organizzato in un sistema di malghe (tipicamente allevamento di vacche, più raramente di capre o pecore) oppure libero (capre). Questo sfruttamento impedisce, o per lo meno limita, l?avanzata del bosco, per altro molto rapida non appena viene meno il carico di bestiame ottimale al contenimento delle piante arbustive e arboree.