da Maurizio » mer lug 12, 2006 23:23 pm
da Fabio23 » gio lug 13, 2006 0:08 am
da drstein » gio lug 13, 2006 0:11 am
da Maurizio » gio lug 13, 2006 9:56 am
Fabio23 ha scritto:Amo i racconti concisi. Poche parole dense e taglienti. Tanta punteggiatura per dare il ritmo. Tante ellissi. Qualche frase pronuciata dai protagonisti particolarmente significativa.
E' anche lo stile che prediligo nello scrivere i racconti o esperienze. Anzi forse preferisco scriverli così che leggerli! Per la lettura amo gli artifici e le anomalie. Ad esempio descrivere una situazione reale attraverso situazioni assolutamente non reali. Perchè fantasy oppure perchè riferite al passato oppure...la fantasia mi piace. Le sorprese. Il non letto (o non ancora).
Ciao
Fabio
da Aldino » gio lug 13, 2006 9:58 am
da quchibu » gio lug 13, 2006 10:00 am
Aldino ha scritto:Niente trucchi da quattro soldi
Raymond Carver
http://www.minimumfax.com/video/2002/12/31niente_trucchi.pdf
da Aldino » gio lug 13, 2006 10:01 am
Maurizio ha scritto:ad esempio la frase:
l'oro luminoso della loro traccia mi appare, come la coda di una cometa, come una risata che si propaga, come una voce che mi dica "guarda, la vita è cos' bella"
secondo me può essere bellissima come può non significare nulla, essere totalmente artificiosa. Che ne pensate?![]()
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da Aung_74 » gio lug 13, 2006 10:16 am
Maurizio ha scritto:l'oro luminoso della loro traccia mi appare, come la coda di una cometa, come una risata che si propaga, come una voce che mi dica "guarda, la vita è cos' bella"
da Andrea Orlini » gio lug 13, 2006 14:27 pm
da Maurizio » ven lug 14, 2006 9:30 am
da Aldino » ven lug 14, 2006 10:33 am
da Fabio23 » ven lug 14, 2006 11:52 am
da dademaz » ven lug 14, 2006 12:34 pm
Fabio23 ha scritto:Es su una rivista del Cai di qualche tempo fa (anni) una guida alpina della mia zona ha inserito un articole su delle cascate da lui aperte. La parte narrativa parlava di questi strani ominidi con ascia ed almetto che in tempi immemorabili lottavano contro gelidi torrenti pietrificati. Raccontare qualcosa di attuale attraverso sitazioni e personaggi non reali, ma riconducibili lalla realtà di oggi. Questo è un esempio dell'originalità di cui parlo.
Oppure per chi possiede i numeri di Alp di circa 13-14 anni fa nella parte finale era spesso presente un racconto a tema vario. Molti sono veramente fantastici. In particolare mi ricordo quello in cui per andare ad arrampicare bisognava inserire una tessera tipo bancomat alla base della via e si era ammessi solo dopo aver prenotato....Bello!
Oppure un altro, sempre ambientato nel futuro, in cui l'alpinismo è vietato e i due protagonisti scappano e realizzano il loro sogno di una vera scalata in ambiente naturale (mi pare sul Bianco).
DOvrei andare a riprenderli. Se ne avete la possibilità fatelo perchè per alcuni vale davvero la pena.
Una piccola considerazione: come vedreste una sezione racconti nei giornali che oggi di definiscono di "montagna"? Sarebbe accolta come ridicola...
Ovvio che i ghirigoreggi gratuiti e senza senso non li prendo nemmeno in considerazione. Un po'di ermeticità, però, (alla Motti, per intenderci) mi piace, è uno stimolo per il mio cervellino ad interpretare le parole che leggo senza prenderle così come sono.
La narrativa, poi, secondo me è molto diversa dal racconto. In particolare quella di montagna che spesso ha la sola funzione di ricreare situazioni realmete vissute. I racconti, oltre a essere infinitamente più brevi, danno più libertà d'azione all'autore. Se voglio parlare di orchetti che scalano cascate di ghiaccio posso farlo per 10 pagine, ma per 200 forse no!
Quindi la narrativa vera e propria mi piace ricca di descrizioni, di ambiente, di sensazioni. Non melodrammatica, non eroica (o almeno non troppo).
Per quanti riguarda i racconti di fantasia uno piacevole (adeguato al mondo alpinistico degli anni di pubblicazione) è "Primo di Crodata" di Frison-Roche. Per quanto riguarda il genere raccontodicosevissute mi piace abbastanza lo stile Messner.
Ciao
Fabio
da Maurizio » ven lug 14, 2006 13:42 pm
Aldino ha scritto:Che sono d'accordo con te. Il "gusto" personale di ognuno dipende in parte dalla cultura cui appartiene, in parte dalla sensibilità personale e dal carattere. Non c'è un modo di scrivere che piaccia a tutti indistintamente
Una persona introversa proverà un senso di fastidio nel leggere di sentimenti sparsi ai 4 venti, laddove un altro si esalterà-commuoverà-arrabbierà. L'eroico trionfalismo (anche della tragedia) urterà la persona modesta o anche solo realista, ma esalterà chi si infiamma facilmente.
Una narrazione deve sedurre il lettore. E non tutti siamo seducibili allo stesso modo![]()
Mi fa piacere che il mio suggerimento su Carver ti abbia incuriosito: leggi qualche suo racconto, ne vale davvero la pena.
Anche riguardo ai racconti di montagna condivido la tua opinione: le mere descrizioni di salita sono noiose e scontate e sempre uguali. Del resto, ometterle completamente è impossibile...
![]()
E "trasformarle"...???
da Aldino » ven lug 14, 2006 14:07 pm
da Siloga66 » lun lug 17, 2006 9:16 am
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