Riflessioni obbligatorie

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Messaggioda c.caio » mer dic 21, 2005 1:01 am

andreag ha scritto:Ti dico solo una cosa:

quando riprenderai ad arrampicare, avvisa sempre di dove sei, se per caso mi capita di venire da quelle parti eviterò di passare sotto la tua falesia, col culo che ti ritrovi se cadi per la terza volta mi centri di sicuro.....

:twisted: :twisted: :twisted:
:wink: :wink: :wink:

Andrea


... in genere (beh... due su due) cado mentre chiodo e non scalando, per cui non c'e' gente alla base, quindi vieni tranquillo...
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Messaggioda Roberto » mer dic 21, 2005 9:23 am

c.caio ha scritto:
andreag ha scritto:Ti dico solo una cosa:

quando riprenderai ad arrampicare, avvisa sempre di dove sei, se per caso mi capita di venire da quelle parti eviterò di passare sotto la tua falesia, col culo che ti ritrovi se cadi per la terza volta mi centri di sicuro.....

:twisted: :twisted: :twisted:
:wink: :wink: :wink:

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... in genere (beh... due su due) cado mentre chiodo e non scalando, per cui non c'e' gente alla base, quindi vieni tranquillo...
Credo che dopo quest'ultimo botto, la prossima volta che vai ad arrampicare ti metti il paracatute :wink: (potrebbe essere materiale per una vignetta? :? )
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Messaggioda geko - luca » mer dic 21, 2005 20:43 pm

Roberto ha scritto:
c.caio ha scritto:
andreag ha scritto:Ti dico solo una cosa:

quando riprenderai ad arrampicare, avvisa sempre di dove sei, se per caso mi capita di venire da quelle parti eviterò di passare sotto la tua falesia, col culo che ti ritrovi se cadi per la terza volta mi centri di sicuro.....

:twisted: :twisted: :twisted:
:wink: :wink: :wink:

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... in genere (beh... due su due) cado mentre chiodo e non scalando, per
cui non c'e' gente alla base, quindi vieni tranquillo...
Credo che dopo quest'ultimo botto, la prossima volta che vai ad arrampicare ti metti il paracatute :wink: (potrebbe essere materiale per una vignetta? :? )


bisogna però poi dire all'admin di aprire un nuovo campo di discussione:basejumping...

:D :D

cmq fin che si riesce raccontarla va bene...
essere sul filo è vivere, tutto il resto è attesa

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Messaggioda Payns » mer dic 21, 2005 23:15 pm

Caio, secondo me hai bevuto una bottiglia di Taurasi di troppo! :wink:

A parte gli scherzi..le riflessioni che proponi sono legittime, ma figlie di quel che ti è successo.

Quindici giorni fa ho fatto la mia prima cascata dopo circa 20 anni, ma soprattutto dopo un volo di trenta metri....

Delle persone che citi ne ho conosciuta solo una, anche se molto bene. Roberto Perucca. Quando avrò tempo, voglia e desiderio potrei postare delle dia fatte in valle dell'Orco. Roberto 17enne ed io poco più. :oops:

Roberto è morto per un incidente banale, assimilabile per sfiga e caso, a tanti altri incidenti fortuiti che possono capitare a chiunque in città.

Il nostro destino è già vergato, indipendetemente da ciò che facciamo o dei rischi che affrontiamo.

Piuttosto, vista la tua propensione a caracollare giù da corde, avvisa per tempo, non vorrei mai trovarmi sotto la tua esatta dirittura d'abbrivio al prossimo volo. Sai la figura di merda' " Muore sul colpo colpito dal crollo di un Caio!" :wink: 8)

Addio sogni di gloria! :roll:
Vivevamo in uno stato di magnifica confusione (A. Gobetti)

Io, ancora adesso...(Payns)

Le vie vecchie sono bellissime....
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Messaggioda fab » gio dic 22, 2005 10:42 am

martedì ... hanno investito una ragazza davanti ai miei occhi... sono stato il primo a soccorrerla, e per pochi istanti anche l'unico, finchè dopo il tempo che gli ci è voluto per riprendersi è arrivato anche il ragazzo che guidava.. Sono corso verso di lei che era rivolta faccia a terra tremando... non si muoveva, e dalla testa si propagava una grossa macchia di sangue sul marciapiede. Ho temuto sul serio che fosse morta per quasi un minuto, finchè non ha cominciato a riprender conoscenza... tuto il resto non ve lo racconto, ma di qui sono partito riflettendo anche io sul caso e sul significato di ciò che faccio... Arrampicare aumenta il rischio di incidenti? Attraversare come ha fatto lei in curva praticamente al buio allora cosa fà?

Vedete, io penso che oltre al caso e alla sfiga, ci sia la nostra attenzione, come dice buzz, anche io credo che ci siano dei nostri atteggiamenti o istinti che ci fanno propendere per la vita o per la morte. Il caso condisce il tutto rendendo imprevedibile le situazioni, ma la nostra attenzione nei confronti di ciò che ci circonda tende sempre a fare il bello o il brutto tempo sul nostro "destino".

Da quel martedì sera ogni volta che attraverso la strada ho il magone... sento che inconsciamente la mia attenzione sale, ma sale anche la paura, una paura stupida, perchè è un gesto che avrò fatto migliaia di volte, ma è una paura inconscia che mi lega alla vita!
E da li capisco che sia la fortuna, sia noi stessi, contribuiamo a tener testa al "destino", e che non sono le cose che facciamo a determinare se "uno se la va a cercare", ma semplicemente, come le facciamo.
Sotto l'8c so tutti sentieri...

...sob...!
...sigh...!
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Re: Riflessioni obbligatorie

Messaggioda ric.m » sab dic 24, 2005 16:17 pm

c.caio ha scritto:L'immobilità forzata piu' la natura degli eventi porta a riflettere e a farsi delle domande.
Noi tutti, amanti e frequentatori della montagna, avremo avuto la disdetta di incrociare la morte.... magari ci e' passata radente oppure ha ghermito amici o conoscenti.
Personalmente, in anni recenti, ho perso molti amici... chi aveva moglie e figli, chi si doveva sposare la settimana dopo, chi era all'ultima gita prima di dedicarsi ad altro, chi ha semplicemente inciampato sul sentiero ... Luca Basolo, Silvio Mantoan, Roby Perucca, Simone Grosso, Paolo Cavagnetto... per citarne alcuni.
Nel 1994 sono uscito da una doppia e ho fatto un volo di 30 metri schiantandomi tra i massi di una pietraia e 10 giorni fa un'altro volo di 25 metri dove anche in questo caso la morte sarebbe stata una naturale conseguenza. Lasciando perdere i perche' e le dinamiche degli incidenti, se da oltre di 10 anni mi interrogavo su quello che riserva il "destino" (metto apposta questo termine tra le virgolette) nella sua apparente sproporzione e "ingiustizia", questo secondo clamoroso e incredibile incidente moltiplica i pensieri...

Ovviamente io parto dai miei accadimenti per riflettere su queste cose, ma le vostre esperienze vi hanno mai fatto riflettere su tali aspetti o pensate sia sempre tutto riconducibile al solo "caso"?
Io al caso non credo... tanto per iniziare...
C.

PS
Riflessioni obbligatorie... almeno per me.


Ciao Caio, leggo adesso il tuo messaggio, credo a (quasi) tutto finchè nessuno mi prova il contrario, con questo ti dico che credo al caso e anche al fatto che qualcuno t'abbia messo un cuscino sotto al culo al momento dell'impatto (Silvio...?), l'importante, secondo me, è non sentirsi mai dei reduci o dei sopravvissuti, mai pensare "perchè agli altri e non a me...?". Probabilmente il discorso è molto più semplice: sei stato fortunato, tutto qua. Probabilmente in questi casi il corpo umano reagisce in modo automatico senza collegarsi al cervello ed irrigidisce i muscoli in modo tale che essi proteggano gli organi vitali, forse c'è stata questa componente, il terreno sicuramente è un'altra componente (se ti piantavi sul cemento...). Cmq non farsela pesare a sè stessi è difficile ma importante, non è questione di giustizia ed ingiustizia, non dare peso alla dinamica, secondo me, è sbagliato.
Primo Levi aveva questi pensieri e trattato questi argomenti.
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Re: Riflessioni obbligatorie

Messaggioda c.caio » sab dic 24, 2005 23:36 pm

ric.m ha scritto:
c.caio ha scritto:L'immobilità forzata piu' la natura degli eventi porta a riflettere e a farsi delle domande.
Noi tutti, amanti e frequentatori della montagna, avremo avuto la disdetta di incrociare la morte.... magari ci e' passata radente oppure ha ghermito amici o conoscenti.
Personalmente, in anni recenti, ho perso molti amici... chi aveva moglie e figli, chi si doveva sposare la settimana dopo, chi era all'ultima gita prima di dedicarsi ad altro, chi ha semplicemente inciampato sul sentiero ... Luca Basolo, Silvio Mantoan, Roby Perucca, Simone Grosso, Paolo Cavagnetto... per citarne alcuni.
Nel 1994 sono uscito da una doppia e ho fatto un volo di 30 metri schiantandomi tra i massi di una pietraia e 10 giorni fa un'altro volo di 25 metri dove anche in questo caso la morte sarebbe stata una naturale conseguenza. Lasciando perdere i perche' e le dinamiche degli incidenti, se da oltre di 10 anni mi interrogavo su quello che riserva il "destino" (metto apposta questo termine tra le virgolette) nella sua apparente sproporzione e "ingiustizia", questo secondo clamoroso e incredibile incidente moltiplica i pensieri...

Ovviamente io parto dai miei accadimenti per riflettere su queste cose, ma le vostre esperienze vi hanno mai fatto riflettere su tali aspetti o pensate sia sempre tutto riconducibile al solo "caso"?
Io al caso non credo... tanto per iniziare...
C.

PS
Riflessioni obbligatorie... almeno per me.


Ciao Caio, leggo adesso il tuo messaggio, credo a (quasi) tutto finchè nessuno mi prova il contrario, con questo ti dico che credo al caso e anche al fatto che qualcuno t'abbia messo un cuscino sotto al culo al momento dell'impatto (Silvio...?), l'importante, secondo me, è non sentirsi mai dei reduci o dei sopravvissuti, mai pensare "perchè agli altri e non a me...?". Probabilmente il discorso è molto più semplice: sei stato fortunato, tutto qua. Probabilmente in questi casi il corpo umano reagisce in modo automatico senza collegarsi al cervello ed irrigidisce i muscoli in modo tale che essi proteggano gli organi vitali, forse c'è stata questa componente, il terreno sicuramente è un'altra componente (se ti piantavi sul cemento...). Cmq non farsela pesare a sè stessi è difficile ma importante, non è questione di giustizia ed ingiustizia, non dare peso alla dinamica, secondo me, è sbagliato.
Primo Levi aveva questi pensieri e trattato questi argomenti.


... caro riccardo, sono totalmente in disaccordo con te... parola per parola, altrimenti manco avrei aperto questo thread.
Io mi pongo invece un sacco di domande e non penso sia sufficiente ridurre il tutto alla fortuna o alla resitenza fisica...
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Messaggioda vecioalpin » mer dic 28, 2005 13:32 pm

Ciao Caio,
colgo anch'io l'occasione per aggiungere due riflessioni sull'argomento, premesso che e' da molti anni che pratico l?Alpinismo (sono tuo coetaneo e ci conosciamo bene..) e conoscevo benissimo le persone che hai citato. Io non credo al caso ma ritengo che alla base del 99% degli incidenti (parliamo di quelli in montagna) ci sia sempre un errore umano: di disattenzione, di valutazione rischi oggettivi, di manovra errata, di materiale usurato (?) ecc. E' strano pero' come questi errori possano avere conseguenze diverse ed in molti casi inversamente proporzionali alla loro gravita': in alcune circostanze una minima disattenzione puo? avere conseguenze fatali mentre altre volte errori anche piu? gravi non hanno conseguenze rilevanti.
Per cercare di dare una risposta il piu? razionale possibile a questo fenomeno senza ricondurlo alla casualita', aggiungerei una variabile importante: la ?frequenza? con cui viene praticata l?attivita?. In poche parole se uno dedica tutto o quasi il proprio tempo libero ad una o piu? attivita? alpinistiche, eventualmente anche a scopo professionale e magari il tutto ripetuto per molti anni si viene a trovare in situazioni di rischio "potenziale" una quantita' di volte innumerevolmente superiore rispetto al praticante occasionale o comunque moderato ed il fatto che possa essere bravo ed esperto non conta molto, purtroppo, ai fini delle regole imposte dalla statistica.
Nel caso specifico del tuo incidente, prova a pensare a quante ore/giorni/mesi/anni hai trascorso appeso a delle corde e traccia un bilancio...
Comunque, riflessioni e considerazioni a parte, vedi di rimetterti che ti aspetto al piu' presto a Traversella per scalare insieme, e fanculo alle statistiche !!
Roberto
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Messaggioda c.caio » mer dic 28, 2005 13:58 pm

vecioalpin ha scritto:Ciao Caio,
colgo anch'io l'occasione per aggiungere due riflessioni sull'argomento, premesso che e' da molti anni che pratico l?Alpinismo (sono tuo coetaneo e ci conosciamo bene..) e conoscevo benissimo le persone che hai citato. Io non credo al caso ma ritengo che alla base del 99% degli incidenti (parliamo di quelli in montagna) ci sia sempre un errore umano: di disattenzione, di valutazione rischi oggettivi, di manovra errata, di materiale usurato (?) ecc. E' strano pero' come questi errori possano avere conseguenze diverse ed in molti casi inversamente proporzionali alla loro gravita': in alcune circostanze una minima disattenzione puo? avere conseguenze fatali mentre altre volte errori anche piu? gravi non hanno conseguenze rilevanti.
Per cercare di dare una risposta il piu? razionale possibile a questo fenomeno senza ricondurlo alla casualita', aggiungerei una variabile importante: la ?frequenza? con cui viene praticata l?attivita?. In poche parole se uno dedica tutto o quasi il proprio tempo libero ad una o piu? attivita? alpinistiche, eventualmente anche a scopo professionale e magari il tutto ripetuto per molti anni si viene a trovare in situazioni di rischio "potenziale" una quantita' di volte innumerevolmente superiore rispetto al praticante occasionale o comunque moderato ed il fatto che possa essere bravo ed esperto non conta molto, purtroppo, ai fini delle regole imposte dalla statistica.
Nel caso specifico del tuo incidente, prova a pensare a quante ore/giorni/mesi/anni hai trascorso appeso a delle corde e traccia un bilancio...
Comunque, riflessioni e considerazioni a parte, vedi di rimetterti che ti aspetto al piu' presto a Traversella per scalare insieme, e fanculo alle statistiche !!
Roberto


...continuo a pensare ad altre cose, quelle che snoccioli tu sono del tutto chiare e condivisibili, ma c'e' dell'altro... non so cosa, non mi e' chiaro ma continuo ad interrogarmi su altre chiavi di lettura.
La "semplice" riduzione alla statistica o alle questioni "tecniche" e' uno dei modi di affrontare le questioni, io credo solo ci sia anche dell'altro e su questo cerco di ragionare...
Come ho gia' scritto non ho risposte, al momento ho solo molte domande...
Per il resto non saro' pronto prima di Marzo/Aprile... almeno spero...
Recupero della schiena permettendo....
:wink:
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Messaggioda Fokozzone » mer dic 28, 2005 19:59 pm

Un' altro piccolo contributo, assai parziale e incompleto, al quesito ptrebbe essere: sei volato perché "avevi bisogno di riflettere". Sei sopravvissuto perché "avevi bisogno di tempo per trovare una risposta".

FKZ
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Messaggioda ric.m » mer dic 28, 2005 21:02 pm

c.caio ha scritto:
vecioalpin ha scritto:Ciao Caio,
colgo anch'io l'occasione per aggiungere due riflessioni sull'argomento, premesso che e' da molti anni che pratico l?Alpinismo (sono tuo coetaneo e ci conosciamo bene..) e conoscevo benissimo le persone che hai citato. Io non credo al caso ma ritengo che alla base del 99% degli incidenti (parliamo di quelli in montagna) ci sia sempre un errore umano: di disattenzione, di valutazione rischi oggettivi, di manovra errata, di materiale usurato (?) ecc. E' strano pero' come questi errori possano avere conseguenze diverse ed in molti casi inversamente proporzionali alla loro gravita': in alcune circostanze una minima disattenzione puo? avere conseguenze fatali mentre altre volte errori anche piu? gravi non hanno conseguenze rilevanti.
Per cercare di dare una risposta il piu? razionale possibile a questo fenomeno senza ricondurlo alla casualita', aggiungerei una variabile importante: la ?frequenza? con cui viene praticata l?attivita?. In poche parole se uno dedica tutto o quasi il proprio tempo libero ad una o piu? attivita? alpinistiche, eventualmente anche a scopo professionale e magari il tutto ripetuto per molti anni si viene a trovare in situazioni di rischio "potenziale" una quantita' di volte innumerevolmente superiore rispetto al praticante occasionale o comunque moderato ed il fatto che possa essere bravo ed esperto non conta molto, purtroppo, ai fini delle regole imposte dalla statistica.
Nel caso specifico del tuo incidente, prova a pensare a quante ore/giorni/mesi/anni hai trascorso appeso a delle corde e traccia un bilancio...
Comunque, riflessioni e considerazioni a parte, vedi di rimetterti che ti aspetto al piu' presto a Traversella per scalare insieme, e fanculo alle statistiche !!
Roberto


...continuo a pensare ad altre cose, quelle che snoccioli tu sono del tutto chiare e condivisibili, ma c'e' dell'altro... non so cosa, non mi e' chiaro ma continuo ad interrogarmi su altre chiavi di lettura.
La "semplice" riduzione alla statistica o alle questioni "tecniche" e' uno dei modi di affrontare le questioni, io credo solo ci sia anche dell'altro e su questo cerco di ragionare...
Come ho gia' scritto non ho risposte, al momento ho solo molte domande...
Per il resto non saro' pronto prima di Marzo/Aprile... almeno spero...
Recupero della schiena permettendo....
:wink:


...una delle domande che ti poni? ad es.
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