Oggi non ce l'ho fatta, non posso trattenermi.
Ore 14 del pomeriggio, scendo con calma le scale di casa, passo davanti alla buca delle lettere nell'androne e vedo la rivista del CAI. Bene, dico, mi leggo due articoli con la calma appena arrivato in palestra. Tutto ok, sfoglio con gusto le pagine, finche arrivo all'articolo a pagina 38, "Ecco i rifugi del futuro", di Luca Gibello. Vi invito a leggerlo.
Personalmente sono rimasto basito riga dopo riga, apprendendo che la Provincia di Bolzano ha indetto un concorso per ABBATTERE E RICOSTRUIRE tre dei più bei rifugi storici: il Ponte di Ghiaccio, vicino a Fundres, il Pio XI, alla fine della Vallelunga (vicino all'Austria) e il Vittorio Veneto, in Val Aurina.
Vi prego di dare un'occhiata alle foto dei rendering vincitori dei progetti, a mio modo di vedere si tratta di un vero scandalo. Cioè, abbattiamo tre edifici storici delle nostre montagne (ma non c'è una tutela qualiasi delle decine di enti inutili che dovrebbero proteggere i beni monumentali??), per costruire un inno al cementone prefabbricato a forma di cubo, modello "deposito di sci"??? Lo dice lo stesso autore nel descrivere il progetto vincitore del Pio XI, cito: "Il progetto vincitore dello studio Holler e Klotzner è piuttosto anonimo: un tozzo parallelepipedo caratterizzato da due pareti lievemente inclinate....". Bella cazzata!!!!

Arriva poi la ciliegina sulla torta, nel box a destra a pagina 41, firmato da Samuele Manzonetti, Presidente della Commissione Centrale Rifugi CAI, che scrive: "Gli allestimenti interni e la logistica offrono confort, sicurezza e facilità manutentiva. Tutti questi sono fattori imprescindibili. A mio modo di vedere, SI DEVE LASCIARE IN SECONDO PIANO L'ESTETICA DEL GUSCIO CHE LI AVVOLGE". Cioè, ma stiamo scherzando? Ma stiamo dando i numeri? Abbattiamo edifici storici, che tra l'altro sono stati protagonisti delle vicende tragiche di prima e seconda guerra mondiale, proprio in quel fronte con l'Austria, per lasciare spazio ai costruttori edili e agli architetti dalla matita facile?
Io personalmente non ci sto. I rifugi sono un patrimonio pubblico e come tali devono essere tutelati e conservati. Le farfalle dell' "architettura ad impatto zero", possono tenersele. E enormi, schifose baracche come il nuovo Gervasutti sono ottime per tenere gli attrezzi nei cantieri edili delle autostrade. Non sulle nostre montagne.


Voglio scrivere una lettera al CAI per chiarire la mia posizione, che resta personale. Penso anche di aprire una pagina facebook contro quella che nell'articolo chiamano "un' ulteriore legittimazione venuta dal settore alpino orientale". Legittimazione di cosa? Abbattere e ricostruire con i piedi? In nome di che cosa?[/img]