da Falco5x » sab mar 01, 2008 15:23 pm
A sentirlo, ciò che di lui più mi ha colpito è la sua idea estetica della montagna, un modello di bellezza abbastanza divergente da quello comune.
Lui ritiene "belle" delle rocce che altri definirebbero sporche e repulsive: crode rotte, marce, scagliose, contrafforti innominati invasi dai mughi ed elevati a quote minuscole, fratture appena visibili che lui con molta fantasia nonché spiccato senso dello humour ama definire cenge, cornici crollanti coperte da ghiaetta insidiosa, canalini pensili franosi, aperti sul nulla, da scendere ad attrito di natica, pareti magari anche pulite ma difese da intrichi vegetali impenetrabili, ritte sopra zoccoli grigiastri terrazzati a "loppe" scivolose e scoscese, spigoli fantasma e diedri ignorati dai più che richiedono avvicinamenti capaci di scoraggiare chiunque. Insomma un gusto, un istinto animalesco per la natura vera, quella che molti non vedono neppure mentre vi passano accanto veloci in macchina diretti verso più luminosi orizzonti, una dimensione separata e selvatica che inizia proprio dove terminano gli orti delle ultime case.
Franco invece questa natura dimessa e silenziosa l'ha conosciuta e amata, e ne conserva il sapore fin nel profondo dell'anima.
Un "montanaro" insomma che, ne sono certo, non si vergognerebbe di essere definito tale; uno che non deve atteggiarsi a duro d'altri tempi, perché lui roccioso lo è davvero. Un animale selvatico e controcorrente, però con un cuore grande.
Chuck Norris ha contato fino a infinito. Due volte.