
festa tra grigna e dolomiti bellunesi Il «Pelmo d'oro» a Ivo Ferrari
FELTRE E' Ivo Ferrari, bergamasco con radici ormai allungate e ben salde anche a Lecco, il vincitore del più prestigioso tra i riconoscimenti 2006 del «Pelmo d'Oro», quello all'alpinista in attività. Il premio è stato istituito nel 1998 con l'obiettivo di valorizzare le Dolomiti bellunesi attraverso la segnalazione degli scalatori che vi hanno lasciato una traccia nitida e che si sono segnalati, oltre che per qualità tecnica, per il riferimento a profondi valori ideali. Eloquente la motivazione del riconoscimento per Ferrari, originario di Treviglio, accademico del Cai, grande interprete dell'alpinismo solitario, impegnato in un percorso di ricerca che possiamo definire di classico estremo: «Alpinista dotato di eccezionale tempra e di rari etica e rigore morale e promotore nel nome e della conoscenza di alcune delle più difficili e selvagge pareti delle Dolomiti bellunesi». Il premio riempie di gioia anche il mondo della montagna lecchese, che già nel 2000 ha visto festeggiato in quel prestigioso contesto il «gamma» Marco Anghileri e che considera ormai Ivo «uno di casa», dopo le tante giornate trascorse in Grigna e dopo le vie da lui aperte o ripetute soprattutto con Fabio Valseschini. Quanto alle Dolomiti bellunesi, Ferrari ha firmato su quelle cime molte delle imprese con le quali si è imposto all'attenzione generale negli ultimi anni. Lassù ha anche conosciuto e frequentato Lorenzo Massarotto, uno schivo gigante delle pareti, amico indimenticabile morto un anno fa: «Questo premio lo dedico proprio a lui, il più grande di tutti» ci ha detto Ferrari. La cerimonia del «Pelmo d'oro», che da sempre è itinerante, si svolgerà a Feltre nella mattinata di sabato 29.