da Nessuno » sab set 17, 2005 21:20 pm
Mel
L'hanno ritrovato morto nell'alveo di un ruscello in secca in località Scalon, nella frazione di Villa di Villa. Da vari giorni non si sapeva più nulla di Claudio Cima, 56 anni, di Mel. Solo ieri la famiglia si è risolta a dare l'allarme e sono scattate le ricerche, che hanno visto coinvolti una quindicina di tecnici del Soccorso Alpino di Belluno, vigili del fuoco e carabinieri. Nel giro di poche ore, nel corso del pomeriggio, il cadavere è stato rinvenuto. Era caduto da un dirupo, probabilmente mentre era intento alla raccolta di funghi. Una disgrazia verificatasi otto giorni fa. La ricerca non si presentava inizialmente facile. Si trattava di perlustrare le mulattiere e i sentieri della zona, dove l'uomo poteva essersi presumibilmente diretto. Poi alcune squadre hanno incominciato a ridiscendere i tracciati dei ruscelli e dei rii. Dopo circa un'ora e mezza due tecnici della stazione di Longarone del Soccorso Alpino hanno avvistato il corpo, ormai in avanzato stato di decomposizione. Molto più a monte stava il suo zaino. Si presume che l'uomo sia scivolato per una settantina di metri lungo una scarpata e che le piogge dei giorni scorsi, alimentando il ruscello, lo abbiano trasportato per altri 200 metri più a valle. Alla fine il corpo è stato fermato da un arbusto.
Claudio Cima era persona molto nota. Il padre Danilo era geometra e la madre Antonietta, maestra elementare. La famiglia aveva vissuto a Milano. Poi il riavvicinamento all'originaria Mel. Claudio aveva due fratelli: Fabio, che vive a Roma, e Livio con il quale assieme alla madre condivideva l'abitazione di Villa di Villa. Gente molto conosciuta e stimata. Ma il nome di Claudio Cima era familiare a molta gente per via della sua vasta attività giornalistica e la passione per l'alpinismo. In molti lo ricordano come una persona intelligente ed estroversa. Laureato in economia e commercio e in scienze del territorio, con vasta esperienza di insegnamento, possedeva estro artistico ed era particolarmente versato per la pittura. Così lo ricorda la mamma, in un dolore trattenuto da grande dignità: «Nella pittura aveva evidenziato autentica bravura. Poi, era nello scrivere libri di montagna che aveva rivelato conoscenza e competenza. Autore di guide alpinistiche, aveva avuto familiarità con personaggi come Messner e Fogar». Avrebbe compiuto gli anni il prossimo 22 settembre. Non è escluso che nella dinamica della disgrazia abbia contribuito una forma di aritmia cardiaca di cui soffriva. Sul posto è stato richiesto l'intervento del dottor Andrea Dall'O per l'accertamento legale del decesso. Ricevuta l'autorizzazione alla rimozione dal magistrato, la salma è stata quindi trasportata nella camera mortuaria di Mel.
Bruno De Donà