Tre valli e trenta rifugi a piedi ...

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Tre valli e trenta rifugi a piedi ...

Messaggioda Guinness » mar ago 17, 2004 14:19 pm

Da L'Adige del 17 agosto 2004, Cronaca di Fiemme e Fassa

Tre valli e trenta rifugi a piedi
Nuova impresa del quintetto di Predazzo
sono previste fino a sessanta ore di trekking
Sfide
Nel 2002 avevano
attraversato
il Lagorai, l´anno scorso tutta Fassa.
Da venerdì cercheranno
di superarsi


Di MARIO FELICETTI
PREDAZZO - Il primo anno, nel 2002, avevano attraversato la catena del Lagorai. L´anno scorso è stata la volta dell´intera valle di Fassa, percorsa dopo 23 ore di cammino ininterrotto. Quest´anno (l´appetito vien mangiando, dice un vecchio adagio) hanno deciso di compiere un ulteriore salto di qualità, impegnandosi ad affrontare tutte le catene montuose di Fiemme, Fassa e delle Pale di San Martino.
Una nuova impresa colossale, di cui saranno protagonisti, nei prossimi giorni, cinque giovanotti di Predazzo, Giuseppe Dellasega, ex campione di orienteering e maestro di sci, Sergio Morandini, istruttore nazionale di fondo, Attilio Dellagiacoma, allenatore di fondo nel Comitato Trentino della Fisi, Giuseppe March, appassionato fondista, e Marcello Dellantonio, sci alpinista.
«Il percorso» dice Dellasega «è di quelli che solo a guardarlo fa girare la testa, ad affrontarlo poi sul terreno è in grado di tagliare letteralmente le gambe. Ma questa nuova sfida ci piace, anche perchè non ha precedenti, sia come lunghezza che per quanto riguarda i dislivelli e le ore di cammino».
Saranno complessivamente dalle 50 alle 60, con partenza prevista alle ore 5 di venerdì 20 agosto ed arrivo, se tutto andrà bene, e se il tempo aiuterà, nella giornata di domenica 22. Con una data di riserva per il primo venerdì di settembre. Il gruppo partirà dal Passo Manghen, per raggiungere il Passo di San Lugano, dall´altra parte della valle di Fiemme. Pochi chilometri in linea d´aria, ma, per arrivarci, sarà percorsa tutta la Catena del lagorai, fino a Passo Rolle e alla Baita Segantini, per raggiungere quindi il Passo Valles, attraversare la Val Venegia, arrivare al Passo San Pellegrino, proseguire verso il Col Margherita, il Passo Cirelle, il rifugio Contrin e la salita della Forcella della Marmolada, scendendo quindi fino al Lago di Fedaia. Da qui, percorrendo il Vial del Pan, si arriverà al Passo Pordoi, raggiungendo successivamente il Sella, il Col Rodella, il Passo Tires, il Molignon, il Rifugio Principe, la valle del Vajolet, il Rifugio Vael, il Passo Costalunga, risalendo verso l´anfiteatro del Latemar e passando per il rifugio Rigatti e la Forcella Campanili, prima di affrontare l´ultimo strappo fino al rifugio Torre di Pisa. Da qui, i cinque temerari proseguiranno fino a Pampeago, Passo Lavazè, Passo Occlini e, infine, al Passo di San Lugano. In tutto, saranno toccati ben 30 rifugi alpini. «L´impresa» sottolinea ancora Dellasega «è stata preparata con molti allenamenti in montagna, sia di giorno che di notte e con ogni condizione atmosferica e climatica, nella consapevolezza che basta un piccolo inconveniente fisico o il perdurare del brutto tempo per mandare a monte ogni programma. La cosa più difficile comunque è allenare la testa, pensando che bisogna rimanere in giro per moltissime ore. I tratti notturni saranno percorsi con l´aiuto delle lampade frontali ed i tempi di percorrenza sono stati calcolati con una tabella di marcia che permetta di affrontare con la luce naturale i due tratti più difficili, vale a dire la Marmolada e la parte finale del Lagorai» La traversata viene effettuata grazie alla collaborazione della ditta Bittante di Coste di Maser (Treviso) che ha fornito le scarpe Kay Land, testandone, per l´occasione, la resistenza, ed al sostegno della ditta Ande (per gli zaini superleggeri), del Calzaturificio Zanoner di Moena, dell´Itas Assicurazioni e della ditta Arredamenti Defrancesco di Predazzo.
Il gruppo di camminatori farà infine da testimonial per l´associazione «Bambi» di Fiemme, impegnata ormai da anni nella lotta per combattere le malattie infantili. Una scelta che fa sicuramente onore ai protagonisti dell´impresa.



Cosa ne pensate?
Per quanto mi riguarda non è il mio modo di vivere la montagna. Rimane comunque un'impresa decisamente molto impegnativa e quindi tanto di cappello ai 5 che si cimenteranno in questa traversata.
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Messaggioda Cosacco » mar ago 17, 2004 14:27 pm

Se non fosse per benificenza direi bella stronzata! comunque c'è gente fa gare di chi mangia più lasagne in un minuto.... 8O
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Messaggioda kau » mar ago 17, 2004 17:02 pm

Per quanto mi riguarda non è il mio modo di vivere la montagna.


mi aggrego... il percorso sarebbe bello da fare in molti giorni (una specie di alta via).

Comunque rimane il fine della beneficienza che dà un'altra luce all'impresa.
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Messaggioda Silvio » mar ago 17, 2004 17:18 pm

Giusto perchè c'è di mezzo la beneficenza...
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Messaggioda Guinness » gio ago 26, 2004 14:17 pm

Ecco come è andata a finire.
Da l'Adige di oggi
Centonovanta chilometri superati in 59 ore e 20 minuti di camminata e obbiettivo perfettamente centrato. Hanno portato a termine la loro fatica, nel pieno rispetto delle previsioni della vigilia, i cinque temerari che, dalle 5 del mattino di domenica scorsa alle 16.20 di martedì hanno completato la spettacolare traversata delle montagne che fanno da splendida corona alle valli di Fiemme, Fassa e Travignolo.
Ricordiamo i nomi dei protagonisti: Giuseppe Dellasega, ex campione di orienteering e maestro di sci di fondo, che ha coordinato l´iniziativa, Sergio Morandini, Attilio Dellagiacoma, Giuseppe March e Marcello Dellantonio.
Partiti dal passo Manghen, i cinque sono arrivati al passo di San Lugano, dopo aver viaggiato ininterrottamente, di giorno e di notte, concedendosi soltanto un´oretta di riposo, domenica notte, tra la Val Venegia e il passo Valles. A dire il vero, era prevista una seconda sosta, di un paio d´ore, presso il rifugio Vajolet, tra lunedì e martedì, ma il programma ha dovuto essere forzatamente rivisto in quanto, nell´attraversamento notturno della zona del Molignon, i cinque sky runners hanno perso il sentiero, girando per un bel po´ di tempo nella zona della val Duron, prima di riuscire a riagguantare il tracciato giusto.
Quando sono giunti al Vajolet, non c´era più tempo per riposare e quindi, consumato un panino, la marcia è proseguita subito, in modo da recuperare il tempo perduto. Niente di grave comunque. «Eravamo pronti a tutto - conferma Giuseppe Dellasega - per cui questo imprevisto non ci ha condizionati più di tanto. Quando abbiamo ritrovato la strada, la decisione è stata quella di non fermarci, saltando il breve riposo che era in programma. Avevamo seguito una preparazione particolarmente accurata per cui non ci sono stati contraccolpi. L´affiatamento perfetto ha fatto il resto».
Ricordiamo che i cinque appassionati camminatori, dopo la partenza dal Manghen, hanno percorso la catena del Lagorai prima di raggiungere il Rolle, la Baita Segantini, il Valles ed il Passo San Pellegrino, portandosi quindi verso il Col Margherita, il Passo Cirelle, il Rifugio Contrin e la Forcella Marmolada, prima di scendere lungo il ghiacciaio fino al lago di Fedaia. La marcia è proseguita lungo il Vial del Pan, toccando successivamente il Passo Pordoi, il Sella, il Col Rodella, il Passo Tires, il Molignon, la Valle del Vajolet e il Passo Costalunga, da dove la squadra è risalita fino al Latemar, passando per il rifugio Rigatti e la Forcella Campanili, con l´ultimo strappo verso il Rifugio Torre di Pisa.
Da qui è iniziata la fase conclusiva dell´impresa, che ha toccato Pampeago, Passo Lavazé e Passo Occlini, prima della conclusione a San Lugano. Il tutto con una temperatura media di 3 gradi sopra lo zero (alla partenza erano 4, in Marmolada si è scesi a zero). «Condizioni ottimali di giorno, un po´ freschetto la notte», sottolinea ancora Dellasega. «Per fortuna comunque non abbiamo incontrato la pioggia». Problemi? «Nessuno, a parte qualche vescica sotto i piedi. È stata dura, ma abbiamo affrontato la camminata nella maniera giusta, sia dal punto di vista fisico che sotto il profilo psicologico».
L´impresa potrebbe diventare un importante documentario, visto che è stata seguita dalle telecamere di Michele Dalla Palma, il noto alpinista esploratore che ha colto tutti i passaggi più importanti, servendosi anche dell´elicottero.


Prestazione di tutto rispetto, ma per quanto mi possa sforzare non condivido questo modo di andare in montagna.[/quote]
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Messaggioda Cosacco » gio ago 26, 2004 15:28 pm

ci chi piace mangiare ai fast food e chi pensa che sia solo merda... E' questione di cultura, e il documentario! ma che dire spero solo che i soldi vadano davvero in beneficenza perchè toloto questo mi sembrano un branco di sfigati, senza offesa, anzi no ci ripenso con offesa.
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Messaggioda Maxxo » gio ago 26, 2004 16:31 pm

Cosacco ha scritto:ci chi piace mangiare ai fast food e chi pensa che sia solo merda... E' questione di cultura, e il documentario! ma che dire spero solo che i soldi vadano davvero in beneficenza perchè toloto questo mi sembrano un branco di sfigati, senza offesa, anzi no ci ripenso con offesa.

Bhè, avrò capito male ma di soldi in beneficenza non se ne parla, si dice "testimonial" e stop! :x
Eppoi adesso ci si fà sponsorizzare anche per fare stè stronzate, neanche i soldi per le scarpe e gli zaini c'hanno stì fenomeni da baraccone??? :?
Bhà, nà bella strunzata :wink: :roll:
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Messaggioda Cosacco » gio ago 26, 2004 16:37 pm

Chissa se si cronometrano anche come eiculatori precoci
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Messaggioda kau » gio ago 26, 2004 17:44 pm

:D :D :o :o
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Messaggioda .:eZy:. » ven ago 27, 2004 9:55 am

Non per rompere le uova... :? ma a me, questa "cosa", non suona poi male. Lasciando perdere i termini di "sfida" o "impresa" 8O , l'idea di percorrere in velocità i sentieri di montagna è vecchia e consolidata e non mi scandalizza affatto sapere che con o senza giusta causa ci si sforzi per compiere 190 km in quota in meno di 60 ore: bella scarpinata...e complimenti!
Allora il giro-propaganda di Messner e Kammerlander del Sud Tirol, "concatenando" tappe da rifugio a rifugio, qualche facile vetta, col tempo di trovare anche una mummia surgelata...
...o, di più, "l'impresa" di Gogna per arrivare in vetta al Monte rosa "per la grande cresta" dalla pianura alla Dufour con "durissime" tappe, testando materiali e producendo articoli per Alp, a suo tempo vi avranno fatto inorridire :? .
...l'unica cosa che mi scomoda davvero è l'uso ipocrita del mercato della beneficenza in ogni avvenimento mediatico...ma questo, forse è un altro argomento.
:wink:
Ultima modifica di .:eZy:. il ven ago 27, 2004 10:11 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Cosacco » ven ago 27, 2004 10:02 am

Per quanto mi riguarda possono fare tutto quello che vogliono cronometrarsi anche quando fanno la cacca ditro un albero, l'unica cosa è che centri poco con la montagna, o meglio con lo spirito di chi va in montagna, ma ritengo che sia un atto sportivo fine a se stesso... Insomma se li definiscono dei bravi alpinisti mi fanno incazzare se li chiamano bravi sportivi posso accettarlo. E per la benificenza quante truffe vorrei vedere veramente dove finiscono i soldi
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Messaggioda Guinness » ven ago 27, 2004 11:41 am

Ieri sera sono andato a Cavalese ad ascoltare Erich Abram che raccontava l'ascesa al k2 50 anni fa (rassegna 10 per la montagna).
Prima dell'intervento dell'alpinista e della visione di un filmato sul K2 ci sono stati 10 minuti con i protagonisti di quest'impresa ... non hanon aggiunto nulla rispetto all'articolo.
Per quanto riguarda la beneficenza sono testimonial di un'associazione locale che aiuta i bambini affetti da patologie gravi in Valle di Fiemme e Fassa (Bambi).
A me come gia detto, pur rilevando la grande impresa sportiva, non piace per niente questo modo di affrontare la montagna ... ma il mondo è bello perchè è vario.

PS La serata con Abram invece è stata molto interessante. Lui poi è un personaggio simpaticissimo.
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Messaggioda speleosarah » lun ago 30, 2004 10:59 am

mah non saprei..non mi pare male come cosa ma solo guardandola come"impresa" sportiva fine a se stessa ..
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