Dal divano al Divino

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Dal divano al Divino

Messaggioda Falco5x » gio ago 11, 2011 19:55 pm

Protagonisti e interpreti:

il divano: quello di casa mia a Voltago Agordino
il Divino: il sommo Agnèr

Come succeda che certi progetti ti si piantano in testa come chiodi, non è sempre così chiaro; certo è, però, che quando uno decide di partire a piedi da solo direttamente da casa per salire su una montagna, significa che con quella montagna intrattiene un rapporto particolare e non desidera intrusioni di terze parti, né umane né meccaniche. Nel mio caso la montagna è l?Agnèr.

Tra noi c?è indubbiamente del feeling perché l?Agnèr e io un po? ci somigliamo. Siamo due che non sempre cercano la compagnia, che facilmente si rannuvolano quando intorno è sereno, oppure che al contrario decidono di esibirsi quando nessuno se lo aspetta. Due, insomma, che preferiscono la distinzione all?omologazione.

E poi l?dea dei 2.000 metri in unico balzo verso una notevole cima partendo a piedi da casa solleticavano indubbiamente quel residuo d?orgoglio che mi sopravvive dentro, per cui alla fine il progetto l?ho realizzato.

Dati quantitativi dell?impresa
Partenza da casa mia, quota 840 m., salita alla cima dell?Agner quota 2.872 m. attraverso la via Normale; dislivello 2.032 m.; sviluppo in salita 8,75 km; tempo totale lordo di salita (soste, bevute, mangiate e altre espletazioni fisiologiche comprese) ore 5.20. Discesa lungo lo stesso percorso a ritroso; tempo di discesa approssimativamente uguale a quello di salita (non è certo il caso di correre lungo una discesa così, soprattutto con articolazioni come quelle che mi ritrovo io).

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Partenza alle 6.15; l'Agner visto da casa mia a Voltago Agordino

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In località Piandisòn, lungo il tragitto, il famoso Sasso sul quale la Madonna apparve nel '37

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La malga Agnèr di fuori, lungo il tragitto


    Note di viaggio


Vie di salita
Per salire sull?Agner in stile escursionistico le vie più comuni sono: la (deprecabile) ferrata Stella Alpina, l?oscura e fredda via del Canalone (parzialmente ferrata), la solare via Normale. Le tre vie confluiscono tutta al biv. Biasin situato a quota 2.650. Gli ultimi 200 m, dal Biasin alla vetta, si svolgono infine su percorso parzialmente ferrato. Dalla vetta è possibile arrivare facilmente alla grande croce metallica situata su un?anticima poco più bassa in direzione di Agordo.
E? curioso notare come l?80% di coloro che salgono utilizzino il primo itinerario, una illogica ferrata che sale lungo i Lastei e che quindi con l?Agner c?entra poco; il 20% sale invece per il Canalone, ferrato pure questo; per la Normale non sale quasi nessuno e comunque non scende sicuramente nessuno; dunque la mia salita-discesa per la Normale è quasi da guinness.
La Normale è parcamente segnata con vecchi bolli gialli, si svolge prima su canale di roccia mista a terra e poi per cresta, la difficoltà tecnica non supera il 1° grado e l?esposizione non è mai tale da impensierire. Però si vede subito che è poco frequentata, le rocce sono sporche di terra e di detriti e nemmeno un po? oliate di grasso umano, e qualche appiglio se non lo provi prima può restarti in mano. Scandaloso!!

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Lungo la via Normale

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Lungo la via Normale

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Il biv. Biasin


Tipi umani incontrati
Fino a mezzogiorno non ho incontrato praticamente nessuno. Hanno iniziato ad arrivare tutti su quell?ora, provenendo probabilmente dall?unico punto di appoggio in quota esistente nei dintorni, il rifugio Scarpa-Gurekian, o dalla attigua seggiovia.
I percorritori della Stella Alpina erano facilmente riconoscibili perché erano i più griffati, i più ingrugnati, i più fuori posto. Portavano zainetti da nani, così minuscoli che probabilmente oltre all?immancabile biberon dalla capacità ridicola ci poteva star dentro ben poco d?altro. A volte mi chiedo come mai io non riesca a limitare il mio zaino al di sotto di certi pesi sisìfei e certi volumi da comò, però io se non ho in spalla tutto quello che mi consente di sopravvivere a fronte di ogni possibile evenienza, oltre ad una scorta liquida adeguata al dislivello previsto, non mi pare neanche di aver fatto uno zaino. Mi sa che dovrò prendere lezione da loro.
C?era poi una coppia che a occhio dovevano essere alpinisti strafighi, venuti là per pura degnazione solo per far divertite i figli piccoli. Si capiva bene che loro erano ?oltre?. Bellissimi e dai capi firmati ma consunti al punto giusto, li distingueva una impercettibile piega del labbro sotto le narici, tipica di coloro che hanno appena pestato una merda.
C?erano poi alcuni spaesati, condotti tramite un cordino ombelicale che li collegava allo zio, alla guida, all?amico più esperto. Parevano cagnolini al guinzaglio e ne avevano pure lo sguardo rassegnato mentre probabilmente si chiedevano chi gliel?avesse fatto fare a venire lassù.

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Tratto ferrato lungo il percorso finale tra il biv. Biasin e la vetta

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La vertiginosa torre Armena lungo il percorso finale tra il biv. Biasin e la vetta

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In vetta, sguardo sulle vicine Pale di San Lucano

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Dalla vetta, i paesi di Taibon, Agordo e La Valle

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Dalla vetta, vista sulle Pale di San Martino

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La croce metallica situata su un'anticima in direzione di Agordo

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Dalla croce, vista su Voltago Agordino da cui sono partito; in basso a destra la Malga Agnèr

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Autoscatto in vetta


Curiosità
-C?era un giovanotto dalle caratteristiche linguistiche arcaiche tipiche dell?antico idioma della val Belluna. Ho intrattenuto con lui una fitta e ben riuscita conversazione della quale non ho capito nulla. Siccome sono un po? sordo, questa mia caratteristica col tempo e con la pratica mi ha insegnato benissimo l?arte dell?ascoltare fingendo di capire. E di rispondere anche a tono (o quasi).
-Mi sono fatto una goduriosa granita di ghiaccioli fini raccolti nelle nicchie ombrose verso quota 2.700.
-Colto in vetta da impellentissima e improcrastinabile urgenza viscerale, non sapendo dove andare ad appartarmi (c?era già qualcun altro in zona) non ho potuto evitare di accomodarmi nell?unico posto defilato, ovvero proprio ai piedi della grande croce sul lato a valle. Spero che Qualcuno non si arrabbi con me.
-da casa mia fino alla Normale compresa, né all?andata, né al ritorno, ne in bosco, né su prato, né in roccia ho incontrato anima viva. Eppure si è trattato della migliore giornata mai vista dal punto di vista meteorologico dell?intera estate, e su questo tratto ho impegnato almeno 8 ore della giornata. E allora mi chiedo: sono io che sbaglio qualcosa e hanno ragione tutti gli altri, oppure sbagliano loro? Comunque sia concludo che se l?importante è distinguersi, questa è una cosa che io, modestamente, so fare benissimo.

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Relax finale in faccia al Divino
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Messaggioda granparadiso » gio ago 11, 2011 21:42 pm

Ma porca miseria, questo si che è un gran bel giro!!

Grande Falco, come sempre riesci a descrivere il tutto con immensa maestria.

Ognuno di noi ha un tarlo in testa che gira.....gira....sono quelle cose che vanno fatte da soli per poter assaporare il tutto, i miei complimenti, proprio una bella salita.



grande zio!


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babbo....
è....
quindi le montagne tengono su il cielo!

(mio figlio dopo aver visto Bonatti e Messner)

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Messaggioda smauri » gio ago 11, 2011 22:17 pm

granparadiso ha scritto:Ma porca miseria, questo si che è un gran bel giro!!

Grande Falco, come sempre riesci a descrivere il tutto con immensa maestria.

Ognuno di noi ha un tarlo in testa che gira.....gira....sono quelle cose che vanno fatte da soli per poter assaporare il tutto, i miei complimenti, proprio una bella salita.



grande zio!


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Messaggioda maodap » ven ago 12, 2011 8:02 am

Grazie Falco,
l'Agner è proprio una cima che mi manca ma mi infastidiva l'idea di doverlo "conquistare" con la ferrata. Quando ho letto qui sopra della normale mi sono illuminato...grazie mille
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Messaggioda gatto alpestro » ven ago 12, 2011 8:30 am

Bella descrizione e bella salita.
L'unica cosa che non capisco è tutto quel disprezzo e quei giudizi alla prima occhiata verso l'altra gente che sale sull'Agner. Non è che vai su principalmente per sentirti diverso da loro? Non è che sembri tu ridicolo a loro con lo zainone enorme?

Quando ero più sano e in forma riuscivo ad andare sull'Adamello in metà del tempo e con metà dell'attrezzatura della maggior parte della gente che ci va, ma quando arrivavo su ero contento per me e non mi mettevo a squadrare gli altri cogliendo ogni segno di debolezza o di impreparazione tecnica. Che me ne importa? Ognuno fa quel che può, e se qualcuno porta su i bambini, tanto meglio no?
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Messaggioda x_regio » ven ago 12, 2011 9:42 am

Grandissimo Falco5x! Impresa d'altri tempi! anch'io son salito e ridisceso per la normale nel lontano '98. Però ho dormito al Biasin, probabilmente sottraendo un meritato posticino ai salitori dello spigolo nord. In compenso ho ancora in mente il tramonto sulle pale di cui resta questo scatto (scusate la dimensione ridicola per i nostri giorni)
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Ah...quella volta ho patito molta sete... e da allora non vado mai via con meno di 2L di liquido in zaino :wink:
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Messaggioda Falco5x » ven ago 12, 2011 16:47 pm

gatto alpestro ha scritto:L'unica cosa che non capisco è tutto quel disprezzo e quei giudizi alla prima occhiata verso l'altra gente che sale sull'Agner. Non è che vai su principalmente per sentirti diverso da loro? Non è che sembri tu ridicolo a loro con lo zainone enorme?

Quando ero più sano e in forma riuscivo ad andare sull'Adamello in metà del tempo e con metà dell'attrezzatura della maggior parte della gente che ci va, ma quando arrivavo su ero contento per me e non mi mettevo a squadrare gli altri cogliendo ogni segno di debolezza o di impreparazione tecnica. Che me ne importa? Ognuno fa quel che può, e se qualcuno porta su i bambini, tanto meglio no?

Su una cosa hai proprio ragione: sono un insopportabile vecchio criticone e parte del mio divertimento sta proprio nell'osservare certe cose e riderne. :D

Però vedi, io non rido di tutti, ma solo di quelli che mi stanno un po' antipatici. Infatti ho parlato solo di quelli, tralasciando di menzionare altre decine di persone che invece mi sono riuscite simpatiche, ma che ai fini del racconto non risultavano interessanti.

E a me mi stanno indigesti soprattutto quelli che se la tirano, e solo questi ho criticato. Non dunque i merenderos, non gli approssimativi, non gli impreparati, non quelli davvero bravi ma modesti e schivi; solo gli snob.
E ogni tanto se ne vedono, e se posso prendermene gioco mi ci diverto, compatiscimi.


p.s. il mio non è uno zainone enorme, è una misura media che fornisce i giusti margini di sicurezza; a tale proposito ho la sensazione che non tutti si preoccupino dei margini, solo perché così sembrano più fighi. Finché gli va bene.
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Messaggioda AlbertAgort » ven ago 12, 2011 17:44 pm

oggi sono stato sul dente di satanasso, o dente del demonio, chiamato anche 666 peak.

nemmeno noi oggi abbiamo incontrato anima viva, sarà per l'accesso sempre simpatico e comodo fino alla malga, su quella stradina così agevole, sarà per l'aria di "fuori moda" , pur essendo il gruppo sicuramente più bello del 99% del resto delle dolomiti (lascio un 1% di cortesia)

Comunque non so se hai notato, oltre al cesso di croce di vetta cè anche una croce metallica nei pressi di malga agner, credo alla baita di qualche prete proveniente dalla pianura. 8) .

Comunque, concludendo, alla faccia dei tuoi 84 anni, 2000 metri io non li ho mai fatti nemmeno per sbaglio.

p.s. anche io ho lo zaino da 52...credo ci siano delle formule specifiche per fare stare tutto in uno da 15
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Messaggioda arteriolupin » ven ago 12, 2011 17:58 pm

Leggere i racconti di salita del Falco è un po' come besi un sano bicchiere di rhum d'annata davanti al caminetto...

Uno di quei rari piaceri in cui la gioia visiva dell'apparato iconografico va di pari passo con il puro sollazzo che deriva dalla lettura di quei piccoli capolavori di cesello narrativo che Flavio, il Falco5x-quasi 6x, si degna concederci di tanto in tanto.

La capacità di osservare uomini e natura o, più correttamente, Natura e uomini, ominicchi e quacquaracquà che la frequentano, assieme alla dote, perché tale è, di rendere più efficace il racconto delle stesse immagini, fanno sì che i gioielli regalatici siano tali a 360°.

Non vedo polemica nel racconto di Flavio: noto - e approvo, sia chiaro - un gusto d'altri decenni nell'osservare gli snobismi fuori luogo e piccoli e grandi tic dei conquistatori dell'inutile.

Una piccola delizia per occhi dal palato fine... Una vera prelibatezza, proposta da uno chef escursionistico di primissima scelta, purtroppo non per tutti... Difficile far capire quant'è buona una vecchia ricetta se la tendenza è quella di macdonaldizzare tutto... Flavio ce ne ha presentata una, una delle varie... Chi lo vorrà seguire potrà assaporare (anche solo col racconto) gusti imperituri, unici, totali, differenti dal plasticume villaggioglobalizzante che tutto unifica, appiana, omogeneizza...


Grassie Flavio, ti ne gà regaeà osigeno e 'na bea lessiòn de montagna. Quea vera, intendo. Aea pròsima!!!!
...Se tuti i bechi gavesse un lampion... Gesummaria che iluminasiòn!

Canto popolare veneto
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Messaggioda Falco5x » ven ago 12, 2011 22:01 pm

arteriolupin ha scritto:...

Ghe sboro, Luca... scusa l'espression ma me so' comosso.

Ma ti parli proprio de mi??? Massa bon, grassie da vero.
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Messaggioda Falco5x » ven ago 12, 2011 22:14 pm

AlbertAgort ha scritto:oggi sono stato sul dente di satanasso, o dente del demonio, chiamato anche 666 peak.

nemmeno noi oggi abbiamo incontrato anima viva, sarà per l'accesso sempre simpatico e comodo fino alla malga, su quella stradina così agevole, sarà per l'aria di "fuori moda" , pur essendo il gruppo sicuramente più bello del 99% del resto delle dolomiti (lascio un 1% di cortesia)

Comunque non so se hai notato, oltre al cesso di croce di vetta cè anche una croce metallica nei pressi di malga agner, credo alla baita di qualche prete proveniente dalla pianura. 8) .

Comunque, concludendo, alla faccia dei tuoi 84 anni, 2000 metri io non li ho mai fatti nemmeno per sbaglio.

p.s. anche io ho lo zaino da 52...credo ci siano delle formule specifiche per fare stare tutto in uno da 15

Guarda, secondo me quello che c'è sopra e intorno a malga Agner è davvero commovente nella sua bellezza.
E nella malga c'è una simpatica signora di Cesiomaggiore coi suoi 3 ragazzini scatenati che si divertono da pazzi a seguire le vacche. Commoventi pure loro.

In 15 litri di zaino non ci entra neanche una manica del mio pile e della giacca, roba grossa di 20 anni fa. Non li cambierei di certo con quelle carte veline che si usano oggi.
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Messaggioda Farmaco » sab ago 13, 2011 13:37 pm

Vie di salita
Per salire sull?Agner in stile escursionistico le vie più comuni sono: la (deprecabile) ferrata Stella Alpina, l?oscura e fredda via del Canalone (parzialmente ferrata), la solare via Normale. Le tre vie confluiscono tutta al biv. Biasin situato a quota 2.650. Gli ultimi 200 m, dal Biasin alla vetta, si svolgono infine su percorso parzialmente ferrato. Dalla vetta è possibile arrivare facilmente alla grande croce metallica situata su un?anticima poco più bassa in direzione di Agordo.


ti chiedo...l'ultimo tratto attrezzato, dal biasin alla vetta, com'è? per intenderci, è assolutmente necessario imbrago e set da ferrata o per uno con un po' d'esperienza lo si percorre tranquillamente?

grazie... :)
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Messaggioda Falco5x » sab ago 13, 2011 14:40 pm

Farmaco ha scritto:
Vie di salita
Per salire sull?Agner in stile escursionistico le vie più comuni sono: la (deprecabile) ferrata Stella Alpina, l?oscura e fredda via del Canalone (parzialmente ferrata), la solare via Normale. Le tre vie confluiscono tutta al biv. Biasin situato a quota 2.650. Gli ultimi 200 m, dal Biasin alla vetta, si svolgono infine su percorso parzialmente ferrato. Dalla vetta è possibile arrivare facilmente alla grande croce metallica situata su un?anticima poco più bassa in direzione di Agordo.


ti chiedo...l'ultimo tratto attrezzato, dal biasin alla vetta, com'è? per intenderci, è assolutmente necessario imbrago e set da ferrata o per uno con un po' d'esperienza lo si percorre tranquillamente?

grazie... :)

La seconda che hai detto.
Se c'è una corda io di solito mi aggancio, e mi sono agganciato, ma in questo caso più per autodisciplina imposta che per necessità.
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Messaggioda gatto alpestro » sab ago 13, 2011 17:31 pm

Caro Falco,
non prendere troppo sul serio le mie critiche che sono cose da poco. Ultimamente riesco assai poco ad andare in montagna e mi sembra che chiunque ci va, simpatico o antipatico, alpinista o merendero, sia comunque un fortunato da ammirare. Quindi vedere che a te certa gente scoccia un poco mi genera come un senso di fastidio, anche se sicuramente hai i tuoi buoni motivi e la descrizione che metti è funzionale più a dare colore al racconto che a fare della vera critica.

Sarà anche che ultimamente comincio a pensare che tutti coloro che vanno in montagna, in qualsiasi modo ci vadano, fanno bene a farlo. Vedo infatti che la maggioranza degli italiani stanno diventando un popolo pigro e cittadino nel senso peggiore del termine, gente che pensa che co un poco di medicine si tira comunque avanti, che ci sarà sempre una macchina da mettere sotto il culo, gente che dopo una certa età comincerà ad invecchiare irreversibilmente. Magari camperanno molto, ma saranno rottami dalla vita tutta letto e poltrona. E questo costerà a tutti un sacco di soldi, e un'invasione di badanti. Chi va in montagna invece, anche solo chi va a funghi, imposta la sua vita in modo diverso, si oppone all'invecchiamento sia fisico sia mentale, intanto che cammina porta a casa salute. Magari le malattie gli arriveranno lo stesso, ma chi "si muove" invecchia in modo diverso dal sedentario assoluto. E siccome la gente che si muove è sempre una minoranza, mi sento di proteggere questa minoranza comunque.
Chi come te vive sulle dolomiti prova certamente fastidio per l'invasione dei turisti, ma se per un attimo paragona questi camminatori della domenica alle folle stravaccate sulle spiagge o infognate nei centri commerciali, magari può provare addirittura un senso di orgoglio. Il tipo con le scarpe da ginnastica che arranca sul sentierino per me è comunque preferibile a chi passa le notti nei locali delle varie movide e le giornate a dormire per riprendersi. Non fosse altro che il secondo mi verra a pesare sulle tasse che devo pagare.
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Messaggioda Falco5x » sab ago 13, 2011 21:03 pm

gatto alpestro ha scritto:Chi come te vive sulle dolomiti prova certamente fastidio per l'invasione dei turisti, ma se per un attimo paragona questi camminatori della domenica alle folle stravaccate sulle spiagge o infognate nei centri commerciali, magari può provare addirittura un senso di orgoglio. Il tipo con le scarpe da ginnastica che arranca sul sentierino per me è comunque preferibile a chi passa le notti nei locali delle varie movide e le giornate a dormire per riprendersi. Non fosse altro che il secondo mi verra a pesare sulle tasse che devo pagare.

Non equivocare eh, io nelle Dolomiti ho solo un piccolo appoggio che uso per brevi vacanze e alcuni WE, magari potessi vivere qua!
In fondo vengo anch'io considerato (forse) un merendero dai locals, non perché mi comporti come tale ma solo in quanto "Venethian".
E aggiungo che non provo affatto fastidio per quelli che ingombrano i sentieri con la loro panza, apprezzo anzi quelli che almeno qualche volta ci provano, e mi risultano anche molto simpatici perché sono quelli più schietti e disarmanti nel loro interloquire quando mi incontrano magari sudati affranti mentre salgono con grande fatica sotto il sole implacabile, e io invece scendo, e mi domandano con occhio supplichevole "quanto manca?" sperando forse in una mia pietosa bugia che dia loro un briciolo di incoraggiamento.

Come ho già detto a me danno invece fastidio gli snob, soltanto quelli. Tutti gli altri li amo, nel senso che mi piace incontrarli, mi piace parlare con loro, ho incontrato in montagna perfetti sconosciuti con i quali mi sono trovato in sorprendente sintonia, non importa se questa sintonia è durata un'ora o un minuto.

E comunque sono sicuro che se quegli snob da primo impatto io li conoscessi davvero, magari ridimensionerei il mio giudizio che come osservi giustamente tu è sicuramente un po' caricaturato per esigenze di narrazione.

A te auguro di riprendere presto ad andare in montagna come e quanto vorresti, e ad andarci abbastanza spesso da riuscire a trovare pure antipatico qualcuno che incontri. Cosa che riterrei assai normale. :wink:
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Messaggioda cromazio » dom ago 14, 2011 12:25 pm

Perdincibacco Falco: complimenti per la straordinaria impresa e grazie per le emozioni che sai contagiare in chi ti legge.
Condivido pienamente con te come vivi la montagna e nelle tue descrizioni mi ritrovo in pieno.
Sarò presto sulle tue orme per conoscere da vicino il "divino" Agner.
Ciao.
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Messaggioda AlbertAgort » lun ago 15, 2011 9:52 am

ieri scivolone mortale, credo sul canalone
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Messaggioda Farmaco » lun ago 15, 2011 10:41 am

beh falco grazie di nuovo...

proprio ieri ho seguito le tue orme!!! era da un po' di tempo che tenevo sott'occhio la normale all'agner ma vuoi per pigrizia, vuoi per la lontananza, vuoi per gli impegni arrampicatori che vengono sempre prima...beh ho sempre rimandato.

poi leggo il tuo intevento, vedo le foto, chiedo info sul sentiero attrezzato e scopro che posso lasciare l'imbrago a casa e mi decido. inoltre ieri nessuno dei miei amici era libero per arrampicare...non avevo più scuse!

quindi parto da san donà alle 6e40. strada sgombra e alle 8e50 sono pronto a partire. parto a metà strada tra voltago e frassenè prendendo la stradina che porta alla malga aner. sono preoccupato perchè questa è la mia prima escursione dell'anno e forse ho esagerato col dislivello ma vedo che le gambe rispondono bene e il fiato regge. mi perdo a metà a cercare dove parte la normale, secondo la cartina e il mio senso dell'orientamento (un po' sfasato) il sentiero parte prima...bastava fare quei 100metri in più per trovare il cartello!! vabbè... sulla normale trovo solo una coppia che dopo poco supero e non rivedo più, forse han deciso di tornar giù. arrivo al bivacco. primo panino. saluto la gente che arriva dalla ferrata, due ragazzi e un gruppo di vecchietti arzilli...riprendo il cammino sul sentiero attrezzato (effettivamente molto semplice) e arrivo finalmente in vetta. secondo panino. purtroppo c'è un po' di nuvolo e la visuale non è perfetta (le pale si vedono a pezzi) ma la soddisfazione è molta. mi metto a dormire una mezzoretta e alle 2e30 comincio a scendere. sono l'ultimo a scendere e pian piano ritrovo sulla normale tutta la gente che è salita dalla ferrata. ce ne sono parecchi, pensavo meno...verso le 5e qualcosa raggiungo la macchina e via veloce verso casa.

ottima escursione in un posto meraviglioso. da fare!! anche se, magari, meglio allenarsi con qualcosa di più semplice prima. oggi ho la gambe a pezzi...ma felici. :D :D

a presto

ieri scivolone mortale, credo sul canalone


effettivamente c'era un elicottero che andava avanti e indietro ma non si capiva da dove. mentre scendevo, al bivio tra la normale e la discesa al canalone, c'era un gruppo di persone che disquisiva per dove scendere e una parte di loro era decisa per la normale perchè non sapeva se la parte ghiacciata del canalone fosse attrezzata o no. e senza ramponi non si fidavano...mi vengono i brividi... :(
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Messaggioda Falco5x » lun ago 15, 2011 13:04 pm

Farmaco ha scritto:beh falco grazie di nuovo...

proprio ieri ho seguito le tue orme!!! era da un po' di tempo che tenevo sott'occhio la normale all'agner ma vuoi per pigrizia, vuoi per la lontananza, vuoi per gli impegni arrampicatori che vengono sempre prima...beh ho sempre rimandato.

poi leggo il tuo intevento, vedo le foto, chiedo info sul sentiero attrezzato e scopro che posso lasciare l'imbrago a casa e mi decido. inoltre ieri nessuno dei miei amici era libero per arrampicare...non avevo più scuse!

quindi parto da san donà alle 6e40. strada sgombra e alle 8e50 sono pronto a partire. parto a metà strada tra voltago e frassenè prendendo la stradina che porta alla malga aner. sono preoccupato perchè questa è la mia prima escursione dell'anno e forse ho esagerato col dislivello ma vedo che le gambe rispondono bene e il fiato regge. mi perdo a metà a cercare dove parte la normale, secondo la cartina e il mio senso dell'orientamento (un po' sfasato) il sentiero parte prima...bastava fare quei 100metri in più per trovare il cartello!! vabbè... sulla normale trovo solo una coppia che dopo poco supero e non rivedo più, forse han deciso di tornar giù. arrivo al bivacco. primo panino. saluto la gente che arriva dalla ferrata, due ragazzi e un gruppo di vecchietti arzilli...riprendo il cammino sul sentiero attrezzato (effettivamente molto semplice) e arrivo finalmente in vetta. secondo panino. purtroppo c'è un po' di nuvolo e la visuale non è perfetta (le pale si vedono a pezzi) ma la soddisfazione è molta. mi metto a dormire una mezzoretta e alle 2e30 comincio a scendere. sono l'ultimo a scendere e pian piano ritrovo sulla normale tutta la gente che è salita dalla ferrata. ce ne sono parecchi, pensavo meno...verso le 5e qualcosa raggiungo la macchina e via veloce verso casa.

ottima escursione in un posto meraviglioso. da fare!! anche se, magari, meglio allenarsi con qualcosa di più semplice prima. oggi ho la gambe a pezzi...ma felici. :D :D

a presto

Beh, però 1.870 metri come prima gita... niente male davvero eh! :wink:

Con l'età che avanza mi sono accorto che anche se le prestazioni non ne risentono troppo, purtroppo ne risente invece il tempo necessario a mettersi in forma. Mi tocca cominciare sempre la stagione con poco e poi aumentare piano, e prendere i giusti tempi di recupero... Che due palle! Bisognerebbe non scendere mai di forma, ma come faccio... a me l'allenamento fine a sé stesso non mi piace, dunque d'inverno crollo in uno stato quasi vegetativo e poi riprendere è sempre più duro. Devo assolutamente inventarmi qualcosa per il prossimo inverno.

Ieri io ero al Mulaz a far pascolare il mio "pargolo"; partiti da Gares. Ottima giornata, ottima pasta al ragù :D .
Chuck Norris ha contato fino a infinito. Due volte.
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Messaggioda Farmaco » mar ago 16, 2011 14:16 pm

Beh, però 1.870 metri come prima gita... niente male davvero eh! :wink:


infatti ho esagerato...i muscoli delle gambe ne risentono ancora oggi. potevo scegliere un percorso più corto. ma mi conosco...mi dico sempre "arrivo fin dove arrivo e poi torno giù" e parto. poi quando sarebbe bene tornar giù mi dico "eh no! ormai che son arrivato fin quà si arriva fino in cima!!" :?

Bisognerebbe non scendere mai di forma, ma come faccio... a me l'allenamento fine a sé stesso non mi piace, dunque d'inverno crollo in uno stato quasi vegetativo e poi riprendere è sempre più duro. Devo assolutamente inventarmi qualcosa per il prossimo inverno.


semplice..ciaspe e bastoncini. a me che non piace sciare ho scoperto questa attività invernale molto soddisfacente. ci sono percorsi semplici che d'inverno sono spettacolari...
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