Siamo partiti dal campeggio Val di Sole subito sotto Peio Fonti dove abbiamo dormito la prima notte (ci siamo mossi in treno e corriera dunque ci abbiamo messo molto ad arrivare):

Il giorno seguente siamo partiti carichi come muli e, dopo aver imboccato una mulattiera (scusate il gioco di parole

Ed ecco l' incedere del temporale poco prima che ci raggiungesse:

Alzandoci il giorno seguente, abbiamo scoperto con grande meraviglia che il vento della notte aveva spazzato via tutte le nuvole regalandoci una giornata a dir poco fantastica. Così, dopo aver lasciato gli zaini alla malga, siamo partiti per il facile ma bellissimo giro dei Laghi. Purtroppo, dovendo tornare alla malga per recuperare gli zaini e poi raggiungere anche il Doss dei Cembri, abbiamo deciso di accorciare il giro dei Laghi passando solamente per il lago delle Marmotte e il lago Lungo attraverso il sentiero 146 e abbiamo tralasciato invece il lago Nero e il Careser che abbiamo comunque avuto modo di ammirare il giorno dopo dalla cima del Vioz. Ed ecco il rifugio Larcher (chiuso per ristrutturazione) e, sullo sfondo, la Vedretta de la Mare e il cielo terso mentre saliamo il sentiro 102:

La Val Venezia con il Noce Bianco che le scorre in mezzo:

Dopo il Larcher passiamo vicino al lago delle Marmotte che ho trovato piuttosto deludente visto il fatto che, più che un lago, mi è sembrato una pozzanghera. Poco dopo abbiamo raggiunto il Lago Lungo che invece mi è piaciuto moltissimo...eccolo:

I tre dell' Ave Maria in autoscatto:

Dopo il lago Lungo abbiamo proseguito in discesa tornando a Malga mare per prendere gli zaini (per la disperazione dei miei compagni che non erano abituati a quei pesi sulle spalle


Ecco alcuni scorci durante la discesa:


Dopo essere arrivati a malga Mare, siamo ripartiti verso il Doss dei Cembri. Abbiamo ripercorso una parte del sentiero 127 ma, al bivio per malga Talè, abbiamo preso a destra per andare ad incrociare il sentiero 105 che ci ha portato al Doss. Qui abbiamo dormito in rifugio perchè ci eravamo rotti di dormire al freddo...
Ponte sul Rio Vedretta Rossa:

La Malga Saline all' incrocio col sentiero 105:

Finalmente una cena come Dio comanda al rifugio:

L' ultimo giorno siamo riusciti ancora una volta a liberarci del peso degli zaini lasciandoli al rifugio e siamo partiti per la meta più alta del nostro trekking, la vetta del Monte Vioz a 3645 metri di altitudine.
Putroppo abbiamo perso un' ora alla ricerca del sentiero in mezzo a una pietraia, scoprendo solo in seguito che si trovava dall' altra parte rispetto al rifugio(siamo proprio degli idioti



Qui si vede Tommaso mentre mi aspetta visto che ero rimasto indietro ad aiutare il nostro amico Filippo che aveva incontrato delle difficoltà a causa della stanchezza e di un calo di zuccheri (in questi casi i carboidrati gel fanno davvero miracoli




Una volta imboccato il sentiero canonico, tutto è stato più facile e siamo arrivati spediti al rifugio Mantova e poi alla vetta.
Ecco il Vioz visto dal basso dopo il Bric:

La val di Peio durante l' ascesa:

Io sul nevaio poco prima del rifugio Mantova:

Un bel buco nelle nuvole:

Ed ecco la vetta!!!!!!!

Il rifugio Mantova:

E finalmente una veduta del ghiacciaio dei forni (la vedretta più che altro):

Ed eccoci durante la discesa sempre in autoscatto:

Bene ho finito!!! Spero davvero che le immagini vi piacciano e perdonatemi se il report è troppo lungo ma volevo condividere appieno con voi le emozioni di questo meraviglioso trekking. Mi è piaciuto non solo per l' ambiente e perchè è stato il mio primo trekking fuori dalle Dolomiti, ma soprattutto perchè è stato il primo fatto solo con amici della mia età e abbiamo fatto amicizia con persone molto simpatiche e cordiali e abbiamo imparato ancora molte cose della montagna! Ciao a tutti!!!!!!!
