4 luglio 2009
E così è venuto il momento di tirare fuori gli scarponi? la mia ultima gita ?pedestre? risaliva al 23 novembre, è passato tanto tempo. Da allora mi sono solo più mosso esclusivamente con gli sci ai piedi..
Siamo in due per questa bella gita che volevo fare da tempo nel Parco del Mont Avic. Partiamo da Völla 1307 m con un sole molto caldo e un?umidità da foresta tropicale..saliamo per il bel bosco di pini silvestri e uncinati, tra il frinire delle cavallette ed il canto del cuculo, faticando per il clima decisamente afoso. Il sentiero è assai ripido, e ci porta rapidamente in quota, all?alpe Pra Oursì 1794 m, dove in un recinto c?è una cavalla visibilmente incarognita?ci spiegheranno poi che era indispettita dal fatto che al mattino non viene portata al pascolo insieme alle vacche, ma solo la sera?
L?alpeggio pare deserto, e rimandiamo al ritorno una sosta per un bicchiere di latte fresco, e proseguiamo verso l?alto. Il terreno si fa più aperto, raggiungiamo uno stupendo pendio fiorito, profumatissimo e colorato, poco prima dell?impronunciabile Alpe Tsatsè . Con nostro sommo dispiacere, notiamo che la fontana purtroppo è chiusa, facciamo rifornimento d?acqua in un ruscelletto più avanti.
Il sentiero risale con bei tornanti il pendio pascolivo, fino a raggiungere il colle Valmeriana 2281 m, aperto su un vallone secondario selvaggissimo, solcato da pietraie e nevai, con vista fin sulla valle centrale d?Aosta. La meta è vicina, nonostante i cumuli che continuano a crescere, il tempo pare reggere. Ci incamminiamo per la bella cresta erbosa, di quelle che piacciono tanto a me, poi quando si impenna, abbandoniamo il sentiero per salire direttamente il castello di rocce rotte che costituisce la vetta. Con divertente ginnastica, su massi e blocchi non sempre stabili, raggiungiamo la cima in sole 2.30 ore dalla partenza.. gran ritmo anche oggi?ma che fatica immane stare dietro all?inesauribile ?locomotiva? Giulia !!
Il panorama purtroppo è un po? limitato dalle nubi, il Rosa si nasconde alla nostra vista, la pianura e il Piemonte sono immerse in una cappa di afa che si taglia col coltello. Rimaniamo in vetta il tempo di fare qualche foto, poi scendiamo anche perché non ci fidiamo poi così tanto di queste nuvole..
Con calma raggiungiamo l?ultimo alpeggio, e poco prima, vicino ad un ruscelletto, ci fermiamo a pranzare, col sole che torna ad arroventarci per bene? quando si nasconde di nuovo dietro ai cumuli, ripartiamo, scendendo fino a Pra Oursì. E qui riusciamo ad ottenere dai margari un bicchiere di latte fresco (potere degli occhi tipo ?gatto con gli stivali? di Shreck della mia compagna di gita..)? che meraviglia, erano anni che non bevevo del latte munto di fresco, già dal primo sorso si risvegliano sapori antichi, di quando ero bambino e passavo quasi tutti i pomeriggi in cascina? facciamo due chiacchiere con la signora dell?alpeggio, è bello questo scambio di parole con chi fa ancora la vita dell?alpe, un punto di contatto tra mondi diversi, anzi forse non poi così tanto diversi per chi è nato e cresciuto in campagna..
Salutiamo e ringraziamo per questa improvvisata ?merenda?, ma prima di lasciare Pra Oursì facciamo conoscenza con uno splendido capretto di poche settimane? ha un musetto meraviglioso, un pelo morbido come quello di un gattino, due cornini piccini? si lascia accarezzare, dà testate per far finta di essere grande, mentre la mamma osserva con attenzione e si prende cura di lui.
Lasciamo a malincuore questo quadretto alpestre per riprendere i nostri passi in discesa. Tra i forti odori di resina e di pino scendiamo per il sentiero, verso il fondovalle, dove la temperatura si fa sempre più rovente. La fontana di Völla è un toccasana quando vi arriviamo decisamente accaldati.
Bella gita, mi ha fatto piacere tornare a camminare per sentieri dopo la lunga stagione di scialpinismo, dopo sette mesi di neve, giornate e momenti in gran parte indimenticabili. Scendiamo verso Verrès, un gelato a Pont S. Martin per riprendersi dagli svarioni causati dall?afa. Per far passare il tempo, sfidando la pioggia, con un altro amico facciamo ancora due tiri ma proprio due a Montestrutto? tra innumerevoli bestemmie e quattro voli, spronato e incoraggiato dalla ?maestra?, riesco a superare faticosamente il mio primo 6a.. da secondo naturalmente? ma per me è già stata una bella soddisfazione?ci coglie il temporale, è tempo di una birra, per prepararsi ad una serata di griglia, vino e fiesta..benvenuta estate!
Giusto qualche foto, la luce non era delle migliori.








