
Breve resoconto della gita di mercoledì 15 luglio.
Con il mio socio a 4-zampe arriviamo a San Bernardino, parcheggiamo e
prendiamo subito la sterrata verso il lago d'Isola che contorniamo per un
breve tratto fino a trovare le indicazioni per il Pass di Passìt. Ora si sale
nel bosco per un buon sentiero, non particolarmente ripido, attraversando
numerosi torrentelli dove il mio amico si diverte alquanto...

... quindi, verso quota 1.848 della CNS, si esce dal bosco per arrivare in
breve al Pass di Passìt, amenissimo luogo impreziosito da un paio di bei
laghetti.

A questo punto si segue l'indicazione per il Pass de la Cruseta che porta a
salire ampi prati sotto il versante ovest della Cima de la Fopela; la traccia
c'è, ma molto discontinua, comunque non mancano un po' di segnavie nel
solito rosso-bianco-rosso e il passo ben presto è a vista... non c'è proprio
nessuno, siamo i soli, qui, e non incontreremo proprio nessuno per l'intera
gita... la giornata è splendida... questo è il mondo che amo...

... questo, lo ripeto, è il mondo che amo.

Arriviamo al Pass de la Cruseta (2.455m); di lì la traccia, attrezzata con
molta opportunità con catene, va verso la Bocca de Rogna e al rifugio Pian
Grand. Ma noi torniamo per pochi metri sui nostri passi per traversare alla
base del cocuzzolo sommitale del Piz d'Arbeola, cercando di identificare la
via per arrivare sulla cresta. Con qualche affanno (attenzione, le rocce sono
molto, molto instabili!) ce la facciamo e arriviamo infine al grosso ometto di
vetta (2.600m). Il panorama è incredibile e anche Toto, il mio compagno di
uscite, ne è rapito. Qui sta osservando il Piz Pian Grand e, più lontano, la
Cima dei Cogn, in Val Calanca.

Lo sguardo cattura la cima del Rheinwaldhorn, dello Zapporthorn, il passo
di San Bernardino, e poi (visibili nell'immagine qui sotto) il Piz Uccello, Piz
Cavriola, Einshorn, Piz de la Lumbreida e la vetta del Tambò; al centro è
San Bernardino e il lago d'Isola.

Più lontano ancora il Pizzo d'Emet (a me molto caro), il Mater, il Pizzo Stella,
il Pizzo Quadro, il Sevino, il Pizzo Forato... assolutamente straordinario !!
Scendiamo e, traditi da un'invitante via, finiamo per trovarci su placche un
po' troppo inclinate per i nostri gusti... un solo passo falso sarebbe fatale.
Con molta cautela traversiamo, per fortuna non sono che 25-30 metri e
possiamo continuare serenamente per qualche piccolo nevaio...

... avendo sempre a vista il Pass di Passìt coi suoi piccoli laghetti.

Ci arriviamo e Toto non si lascia scappare l'opportunità di un altro buon
bagnetto ristoratore...

... mentre, ormai alle nostre spalle, spunta ancora il Piz d'Arbeola appena
salito (è visibile la sella del Pass de la Cruseta).

La gita volge al termine. Un'ultima suggestione dal Pass di Passìt...

... e in poco più di un'ora siamo nuovamente all'auto. Toto ha ronfato alla
grande fino a casa.
Miao.
Bruno.