diamo un colpo al cerchio e uno alla botte, come si suol dire...
ferma restando la mia solidarietà al malcapitato di turno, mi sembra una bella pretesa quella di persone che vivono in città e pretendono che i luoghi dove vivono altri si mantengano selvaggi e pittoreschi a loro uso e consumo domenicale
poco manca che non si pretenda che gli abitanti del posto usino attrezzi di legno e facciano a meno delle macchine pur di mantenere un certo aspetto agreste e idilliaco da nonno di heidi
non mi riferisco al caso specifico che non conosco, ma al principio, in generale per cui si pretende che la montagna resti come da cartolina, ignorando che li ci vive gente che guarda la tv, vede le veline, l'happyhours (

) il grande fratello e l'isola dei famosi
vabbè, a voi che andate li, ste cose in massima parte non interessano;
ma a loro, così come al 60-70% del paese... si.
E sono attirati da quello stile di vita, purtroppo.
Che fare?
D'altro canto, se tutti fossero attirati dalle valli selvagge, vi rendete conto di cosa accadrebbe se milioni di cittadini anzichè andare al mare si recassero tutti allegramente nella selvaggia val codera?
Il problema del mantenimento e della fruizione di spazi che debbono restare naturali esiste; ma non può essere risolto a colpi di squarciagomme o con l'esecrazione o l'incazzatura del malcapitato.
Non può essere risolto nemmeno con appelli ambientalisti.
Deve essere la comunità tutta, ovvero lo stato, che si fa carico di pagare lautamente gli abitanti di certe zone perchè le mantengano così come sono, ad uso e consumo dei turisti.
Insomma per farmi capire, dico che dovrebbe essere una cosa del tipo:
se non fai la strada ha tutta questa serie di agevolazioni fiscali, puoi aprire questi esercizi commerciali... hai canali preferenziali epr fare... insomma la cosa deve essere conveniente!
altrimenti a colpi di carta bollata e ricorsi al tar non si va da nessuna parte.
i recenti discorsi di messner in proposito sono stati sbeffeggiati dai soliti ambientalisti da salotto che abbiamo in italia
nati e cresciuti nelle città, con una visione della natura e dell'ambiente formata sui libri e non nella realtà.