Ci aspettiamo una giornata di eccezionale sereno e limpidezza, ogni servizio meteo giura e spergiura che da venerdì a lunedì ci sarà la famosa "finestra di bel tempo" tanto cara agli himalaysti.
Bene, allora andiamo. Meta di giornata la traversata delle Maddelene Sud, qui tracciata su una foto recente. Non di oggi, però.

C'è la sghiry, c'è Guido, ci sono anche io.
E le nuvole. Tante. Ben spalmate su tutto il Trentino, come n**ella su un panino, o - per gli amanti del genere - come vaselina sul c**o.
Ma noi andiamo. A costo di romperci le corna. Vuoi perché la regola è sempre quella "finché non piove di brutto si parte comunque", vuoi perché altrimenti non sapremmo che farcene, delle corna.
Alle 9.15 la scorta ci deposita alla malga Bordolona di sotto, l'altra auto è a Cis, servirà per il ritorno a casa.
Nuvole.
In poco alla malga Bordolona di sopra, e di lì con quattro balzi al bivio con il SAT 118, che sarà la nostra traccia per gran parte della giornata.
Al bivio una sorpresa: le nuvole si infittiscono, anzi no, è colpa nostra che ci siamo proprio dentro.

Il traverso sotto Castel Pagano su blocchi è piacevole, figuriamoci se potessimo vedere qualcosa in giro, sarebbe veramente fantastico ...
Inizia una bella cresta di erbe e sassi, basta un po' di attenzione, l'esposizione non è micidiale, per quanto i ripidi prati ed i costoloni di roccia che sbucano dal nulla un po' di inquietudine riescono a metterla addosso ...
Per fortuna che i miei compagni mi intrattengono con discorsi di filosofia teoretica e storia delle religioni (

Ogni tanto il sole ci prova a rompere le nubi, ma oggi no, non ce la farà mai. Unico brivido quando, nei pressi di cima Mandrie, pare materializzarsi ai nostri piedi lo spettro del Brocken. Aspettiamo, fotocamere in pugno, ma niente, anche lui non ce la fa. Oggi comanda il femminino.
Nuvole, nuvole, nebbia, nuvole. Ma quanto è bello questo sentiero però ...
Ad un certo punto Guido, placidamente stravaccato su una pietra, ci indica la nebbia con un gesto magniloquente, sembra Colombo che fa il brillante con Isabella, hai visto che avevo ragione, Maestà ...
Ca**o vuole costui? Mentre io e la sghiry stabiliamo chi debba chiamare l'ambulanza ci passa a pochi metri un giovane cervo, che, con sicumera, identifichiamo come maschio dalle candide terga.
Nei pressi di cima Candei abbandoniamo le nuvole, la valle in fondo rischiara, il mondo ci offre nuovamente dei punti da traguardare.
Da qui ci mancano ancora almeno due ore e mezzo per arrivare giù.
Guardiamo l'ora, contiamo le frontali. Una in tre, e non giuro sulla tenuta delle batterie. Sempre meglio che nessuna in tre, però. Se l'oscurità ci sorprende nel bosco ci sarà da divertirsi.
Valutiamo se tagliare il pendio fino alla malga Larese, mal che vada saremo su una strada di notte.
Con fiducia deleghiamo a sghiry la decisione.
La fiducia è ben riposta, manteniamo il sentiero, questa donna è una roccia. Oggi comanda il femminino.
E allora gambe in spalla e giù per la lunga dorsale a recuperare i colori dell'autunno.
L'oscurità ci sorprende all'uscita del bar di Cis. Il gelato era proprio buono.
Slideswow: http://picasaweb.google.it/algol.tn/TraversataMaddaleneSudConTempoDaCani?authkey=vRonRybEdCU#