in questi giorni sto organizzando il materiale per il prossimo viaggio fotografico che farò nella Patagonia Argentina.
Tra il ?materiale? in preparazione c?è anche quello del mio corpo.
Il viaggio sarà lungo , probabilmente, faticoso.
Il viaggio è prettamente fotografico e son previsti anche dei trekking di più giorni in solitaria nel Parque Nacional Los Glaciares.
Quindi nella preparazione del ?materiale umano? sto effettuando qualche trekking da solo con sulle spalle lo stesso materiale che porterò in Patagonia.
Il 25 settembre scorso sono andato sul monte Beigua e, con lo zaino a pieno carico compreso il materiale fotografico, sono andato fino al Monte Reixa e vi ho
passato la notte.
Ovviamente dal Beigua al Reixa sarebbe una camminata troppo corta quindi ho preso tutte le deviazioni possibili per fare circa 5/6 ore di cammino. Perfetti
erano sia la temperatura sia il vento. Di notte in tenda ho misurato 7 gradi ed il vento ha soffiato incessantemente tutto il giorno e quasi tutta la notte a
circa 80-90 km/h.
Per la prima volta in vita mia ho montato una tenda da solo. Non avevo mai riflettuto su questo particolare. Il fatto in sé non è nulla di particolare, anche
perché tende ne ho montate a decine, se non fosse che il vento complica le cose.
Mi sono messo in cresta apposta essere ?tormentato? dal vento. Bisogna fare tutto con molta calma ed attenzione perché qualunque cosa di leggero che scappi
di mano è matematicamente perso.
Un problema che ho sempre sull?AVML è la ricerca delle fonti.
Se il trek dura un giorno non ci sono problemi perché basta una borraccia. Ma in un trekking di più giorni in tenda bisogna potersi fermare in prossimità di
una fonte. In questa uscita avevo previsto due notti ma alla fine ne ho dovuta fare una perché il secondo giorno non ho trovato la fonte.
Fare trekking in Liguria tendenzialmente non comporta difficoltà particolari se non la dovuta attenzione e rispetto che bisogna avere sempre per la montagna.
Il bello è che, subito dietro a Genova, si può salire velocemente tra i 1000 ed i 1500 metri slm ed avere il mare praticamente sotto i propri piedi. La
sensazione è bellissima. Personalmente sono affezionato a questi luoghi perché sono quelli che mi hanno ?svezzato? al trekking.
Le foto non rendono l?idea dei panorami che potrete ammirare (anche perché c?era foschia diffusa sulla costa) ma vi assicuro che se fate un trekking da
quelle parti ed il cielo è sereno godrete di una magnifica vista.


Riparo Cima del Pozzo: qui avrei dovuto trovare la fonte che non ho trovato la seconda notte. Dentro è sempre aperto, è ben tenuto, c?è una stufa a legna.
Adattandosi ci si potrebbe dormire sdraiati in due (forse). Se si è di più bisogna stare necessariamente accovacciati.

AVML tra il Riparo Cima del Pozzo ed il rifugio Argentea.


Rifugio Argentea: rifugio molto grande e moderno. Attrezzato con un camino per le giornate più fredde. Qui possono trovare riparo parecchie persone.

Daino: a 20 minuti di cammino dall?Argentea c?è la fonte Fasciun con annesso riparo. Lascio lo zaino al rifugio Argentea e mi incammino con la tanica dell?
acqua. Dopo 5 minuti vedo questo capriolo. Torno subito indietro a prendere la macchina fotografica. Purtroppo ho solo il 70/200 con l?1.4x quindi questo è
quanto di meglio sono riuscito a fare, tenendo conto che è un crop pesante. Durante il tragitto tra l?Argentea e la fonte ho visto moltissimi caprioli,
purtroppo tutti fuori da una decente portata fotografica.

Riparo Fasciun adiacente alla fonte.


La tenda.





Notte in tenda. Il vento ha soffiato incessantemente tutta la notte tranne un paio di ore. In tenda la temperatura era di 7°. Mi sono addormentato con i solo
i capi intimi ma verso l?una di notte ho patito veramente il freddo e mi sono messo il micropile ed i sotto pantaloni in microfibra. Il fatto strano è che ho
dormito a temperature molto più basse senza aver mai patito il freddo. Sarà sicuramente dipeso dal fatto che ero da solo.

Genova by night

La tenda nel valico

Zafferano, Crocus ligusticus Mariotti


alberi modellati dal vento

Simpatico segnavia dipinto su una roccia


Verso il monte Rama: visto che oramai ero in procinto di tornare indietro ho deciso di fare una puntata al Monte Rama ed aspettare la notte per fare un paio
di scatti.

Monte Rama. Il monte Rama è stata la meta del mio primo trekking, salendo da Lerca, avevo circa 15 anni.


Il panorama che si gode dal Monte Rama è impagabile. Dalla sua sommità controllate tutta la costa ligure fino alla Corsica.


Si avvicina l?ora del tramonto. Qui ho giocato con la calibrazione colore


Foto di Lerca a sera inoltrata dal Monte Rama. Come detto prima ho aspettato la notte ma il freddo, la stanchezza e la mancanza di una torcia frontale
(avevo solo una piccola torcia a dinamo) mi hanno consigliato di tornare al rifugio Pra Riundo, visto che distava ancora un?ora di cammino.
Spero di avervi fatto cosa gradita.
Ciao,
Massimiliano
ps: una di queste foto è un falso. Vediamo chi la becca.