Ecco invece cosa è successo oggi.
Dal rif. Padova alla f.lla Segnata tutto bene. Si percorre un canale roccioso molto affascinante, con lieve impegno di arrampicata.

Lungo la salita trovo ogni tanto qualche aggeggio del quale non ho capito bene la funzione

Scendo al biv. Perugini, situato come un altare al cospetto di quel dio barbaro che è il Campanile.

Quando decido di ripartire è ancora presto. Studiando la carta mi convinco che per raggiungere la desueta forcella Giumelli devo salire una bella colata di ghiaia che si vede poco lontano

Non c'è sentiero, ovviamente, e quindi non posso camminare troppo spedito, ma in mezz'ora ne vengo comunque a capo. La forcella alla fine si apre nell'azzurro del cielo

Dall'altra parte ecco però la sorpresa: un canalone roccioso e scaglioso ostico, friabilissimo, instabile, non pare nemmeno ripidissimo ma appena vi poso un piede frana tutto. Scendo qualche metro, non ho appigli sicuri per le mani, i piedi non fanno presa. Eppure il Berti diceva "facile transito ghiaioso...". Giro un po' intorno. Potrei avere sbagliato forcella? Difficile dirlo. E poi di questo repulsivo canale non vedo nemmeno il prosieguo oltre i primi 50 metri. Chi mi assicura che più giù non ci sia anche qualche bel salto? E io sono da solo, come al solito.
A. e C. Berti mi vorranno, spero, perdonare, ma a quel punto ho un po' peccato di sfiducia nei loro confronti e non mi sono arrischiato a scendere.
Sono invece ridisceso per dove ero salito tornando al biv. Perugini e dirigendomi quindi alla "solita" f.lla Montanaia, dalla quale il colpo d'occhio su quel circo di ghiaia coronato dagli Spalti a destra e dai Monfalconi a sinistra è, al solito, strepitoso

Dall'altra parte della forcella mi aspetta all'inizio un po' di neve su terreno infido, e poi la consueta lunga sciata su ghiaia mobile. Confesso che qui anch'io nel mio piccolo ho contribuito a far sì che per i nostri nipoti di ghiaia ne resti un po' meno, ma alla tentazione di una bella scivolata di quel genere resisto raramente.

Stavolta dunque il fare si è rivelato ben diverso dal dire, e mi è costato duecento metri abbondanti di dislivello in più rispetto al preventivato.
Credo comunque che alla f.lla Giumelli non penserò mai più.