Sul Toc e a Cima Mora, a caccia di zecche

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Sul Toc e a Cima Mora, a caccia di zecche

Messaggioda Falco5x » dom giu 23, 2013 21:55 pm

Inauguriamo il sopraggiunto bel tempo estivo con questa escursione di bassa quota, che vede il baldo kala e il senescente sottoscritto messi alla prova in situazioni climatiche e ambientali abbastanza ostili.
Partiamo verso le 8 dai pressi della diga del Vajont, a quota 820. E? una mattina afosa e la cappa di caldo e umidità che subito ci aggredisce appena entrati nella ripida faggeta, costituisce l?habitat ideale per nuvole d?insetti d?ogni tipo, zanzare in primis. Nel salire la ripida china sudiamo dunque molto, rossi in faccia con le palpebre grondanti come quelle di lacrimanti madonne.

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La faggeta iniziale

Abbiamo dimenticato a casa quasi tutto ciò che ci sarebbe stato necessario, mentre in compenso siamo ben sovraccarichi (io almeno) di fardelli inutili, come spesso mi succede.
Ben presto l?accorto kala, dotatosi previdentemente di braghe chiare, nota scorrazzare numerosi per le medesime i temuti puntolini neri. Buttando lì la falsa ipotesi che possa trattarsi di piccoli ragni innocui, non riesco con questa patetica invenzione a distoglierlo dall?ossessione di fermarsi per liberarsene ogni pochi passi. Io invece indosso braghe scure per cui anche se non fossi quell?orbo che sono non potrei scorgervi alcunché di brulicante, quindi rimuovo il problema e me ne sbatto, godendomi però in compenso e pienamente le zanzare che mi assalgono soprattutto ogni volta che il prudente kala mi costringe a sostare per assistere alla sua puntigliosa ricerca.

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Una bella e larga cengia lungo la salita

Così procedendo, dopo 800 metri di salita giungiamo al misero ricovero di casera Vasel posto sopra un ripiano prativo.

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Il ricovero di casera Vasel

Da qui procedendo dopo breve sosta, riprendiamo nel rado bosco fino al termine degli alberi. Quindi solo pietre e mughi ci attendono.

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Al termine degli alberi

La traccia è segnata da ometti e vecchi segni rossi nemmeno tanto radi. Alcune lingue di neve accumulatasi nei canali testimoniano ancora le copiose nevicate della ormai passata bizzarra primavera.

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Ultime lingue di neve nei canali

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Lungo il pendio che sale alla forcella tra le nostre due cime

Avvistiamo Cima Mora, però scartiamo sulla destra per toccare prima la nascosta cima del Toc a m. 1921.

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Alla forcella, ecco cima Mora. Alto sullo sfondo il Col Nudo con davanti le basse Cime di Pino

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Ennesima ispezione zecche sulla cima Toc

Là in fondo, in basso oltre il Piave e in direzione del Maè, si direbbe stia infuriando una battaglia di fucilieri impazziti. Ipotizziamo un poligono militare di tiro in piena attività, ma non potremo mai verificare la correttezza di tale ipotesi, anche se altre non ce ne vengono in mente.

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In basso il laghetto della val Gallina

Dopo breve sosta ridiscendiamo alla forcella tra le nostre due cime e risaliamo a Cima Mora, a m.1938, la più alta del massiccio.

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Dalla Cima Mora la cima minore del Becol di Toc. Dietro ecco il Borgà e il Duranno

È ora di pranzo e un po? si mangia, ma soprattutto si finiscono i liquidi. Sono disidratato e scorgendo laggiù nel fondo, ai piedi delle Cime di Pino, l?amena Casera Ditta, inutilmente sogno di trovarmi con le gambe sotto un suo tavolo con davanti a un buon litro di rosso fresco, rugiadoso e grondante. Alle spalle della Ditta il Col Nudo mi sfida e mi ricorda che anni fa lo mancai. Ma non finisce qui, penso, e sono certo che prima o poi ci rivedremo.
Dall?altra parte dell?invisibile e residuale laghetto del Vajont ecco i prati inclinati e calcinati dal sole del Borgà, del Salta e del Piave. Dietro ad essi l?immancabile Duranno. E dalla parte zoldana ecco il Bosconero, la Rocchetta Alta, il Sasso di Toanella, mirabili architetture azzurrine nel sogno di una lontananza che ne esalta la maestà.

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Le meravigliose architetture zoldane

Dopo una mezz'ora di sosta in vetta prendiamo a scendere ripercorrendo i nostri passi e proseguendo infine in cerca di un?osteria dove estinguere la nostra sete. A Erto scopriamo che c?è chi quel giorno se l?è passata peggio di noi, che bene o male siamo saliti e discesi per un versante nord. Incontriamo infatti due poveracci stravolti e brasati dal sole che, senza nemmeno riuscire a piangere tanto sono prosciugati, confessano di essere appena discesi dal Borgà in piena canicola. Ce lo gridano da lontano nella via deserta del paese, calcinata al sole delle 2 come in un western classico, con esternazione disperata e incontenibile, lasciandoci alquanto perplessi. Ma capiamo bene che il sole fa brutti scherzi e così invece di commentare ?chissenefrega? annuiamo comprensivi.
E poi tutto finisce naturalmente al bar con una radler (per chi non guida) e una limonata (per l?altro).
Ma? e le zecche? Dopo le doverose ispezioni corporali (consumate ciascuno a casa propria) scopriamo con sollievo che nessuna di esse è riuscita a radicarsi nelle nostre zone umide. Pare che una soltanto sia riuscita ad insinuarsi nella mia biancheria, dove trovò una morte orrenda in una rovente lavatrice. Venne ritrovata il giorno dopo priva di vita, con le zampette rattrappite, tra le fibre di un mio calzino steso al sole ad asciugare.
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Messaggioda Eisenkreuz » dom giu 23, 2013 22:09 pm

Bel giro, me lo aggiungo tra le cose da fare.

Settimana scorsa ho fatto il giro dei due ustionati: Casso - forc. Piave - Sterpezza - Borgà - discesa a Erto e palloserrimo rientro a Casso per il trui dai sciarbon.

Posti splendidi come il resto delle Dolomiti Friulane, che per fortuna molti continuano a snobbare. E noi di qua parliamo di "giornata affollata" se si incrociano 5 persone in un giorno. Ieri addirittura sei persone sul Raut.
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Messaggioda granparadiso » dom giu 23, 2013 23:52 pm

Bentornati lagunari :wink:
babbo....
è....
quindi le montagne tengono su il cielo!

(mio figlio dopo aver visto Bonatti e Messner)

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Messaggioda Falco5x » lun giu 24, 2013 0:10 am

Eisenkreuz ha scritto:Settimana scorsa ho fatto il giro dei due ustionati: Casso - forc. Piave - Sterpezza - Borgà - discesa a Erto e palloserrimo rientro a Casso per il trui dai sciarbon.

Pari pari quanto descrissi qua nel lontano 2008:
http://www.forum.planetmountain.com/phpBB2/viewtopic.php?p=795686#795686
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Messaggioda giorgiolx » lun giu 24, 2013 12:38 pm

bravi bravi ...e soprattutto belle foto ;)
vado a uccidere il frigorifero che mi sta fissando

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Messaggioda Rutto » lun giu 24, 2013 18:48 pm

Ma soprattutto:
Bravissimi a scovare posti così sconosciuti e ignorati da tutti

A quei due polli arrosti sul Borgà potevate dire che se amano le temperature tropicali potevano andare a passeggiare su una bistecchiera che con quelle temperature ci si rosolava ancora meglio

Comunque falco sei una delusione, alla tua età non sei ancora stato sul Col Nudo, vergogna
Trovato funghi?
Rutto
 

Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » lun giu 24, 2013 20:27 pm

Avevo progettato questo giro un maggio di qualche anno fa con un amico.

Arrivati a casera vasei, abbiamo provato a proseguire ma abbiamo dovuto arrenderci...perchè non avevamo le ciaspole. Si sprofondava fino alle cossie.

Ambiente molto bello, comunque. Ogni volta che vado a erto in falesia mi viene voglia di rifarlo, poi mi lasciò convincere dai soci a ravanare sui monotiri prendendo le solite bastonate.

Anche a me peraltro manca il col nudo.

Forse dovrei tornare per un po' all'escursionismo...

Dubbiosi saluti
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Messaggioda Falco5x » lun giu 24, 2013 21:06 pm

Rutto ha scritto:Comunque falco sei una delusione, alla tua età non sei ancora stato sul Col Nudo, vergogna

:oops:
E' vero, me ne vergogno molto.
Il fatto è che alcuni anni fa avevo intenzione di andarci, però, astuto, invece di scegliere la via più breve l'ho pensato come culmine di un giro più ampio. Sono quindi partito a piedi dal rif. Carota, sono salito al rif. Dolomieu al Dolada e da lì in cresta, ho fatto tutta la cresta fino al circo roccioso del Nudo. Ma lì giunto era già l'una del pomeriggio, e a conti fatti se fossi salito in cima sarei tornato alla macchina a notte. Mi sono invece stravaccato al sole e dopo un lauto pranzo sono sceso tranquillamente per il fondovalle tornando così al Carota a un'ora umana.
Sono colpevole, lo so, e me ne pento.
La prossima volta ci salirò nudo flagellandomi le chiappe con le ortiche e con i sassi negli scarponi.
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Messaggioda kala » lun giu 24, 2013 21:15 pm

Dopo cotante perle di saggezza mi sento di aggiungere solo un'istantanea di rito, pesantemente modificata in modo orrendo:

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Messaggioda kala » lun giu 24, 2013 21:18 pm

Rutto ha scritto:Bravissimi a scovare posti così sconosciuti e ignorati da tutti


Abbiamo colmato una grande lacuna nell'escursionismo esplorativo avanzato (EEA).

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Messaggioda Falco5x » lun giu 24, 2013 22:37 pm

kala ha scritto:Dopo cotante perle di saggezza mi sento di aggiungere solo un'istantanea di rito, pesantemente modificata in modo orrendo:

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C'è un qualcosa di mistico e di sinistro in questa immagine gravida di simbologie e di presagi.
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Messaggioda x_regio » mar giu 25, 2013 15:07 pm

l'assalto reiterato delle zanzare me lo ricordo anch'io... induceva a muoversi in fretta
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Messaggioda Falco5x » mar giu 25, 2013 17:02 pm

x_regio ha scritto:l'assalto reiterato delle zanzare me lo ricordo anch'io... induceva a muoversi in fretta

Infatti per evitare che kala si fermasse lo informavo che le zanzare non sanno muoversi a più di 6 km/h.
Nemmeno noi, mi faceva però notare lui... :lol:
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Messaggioda Falco5x » mar giu 25, 2013 23:03 pm

climbalone ha scritto:
Falco5x ha scritto:
kala ha scritto:Dopo cotante perle di saggezza mi sento di aggiungere solo un'istantanea di rito, pesantemente modificata in modo orrendo:
...
C'è un qualcosa di mistico e di sinistro in questa immagine gravida di simbologie e di presagi.

Quale dei due è Kala, quello con gli occhiali?
:D
Scherzi a parte, bel report, grazie!

Kala è quello più bello e più buono.
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