da heliSilvia » gio giu 22, 2006 16:36 pm
da calabrones » gio giu 22, 2006 17:14 pm
heliSilvia ha scritto:Qualcuno mi racconta qualcosa?
da heliSilvia » gio giu 22, 2006 22:28 pm
calabrones ha scritto:Ti vanno bene racconti d'archivio o vuoi una storia tutta nuova?
Ecco una storiella approposito di Punta Penia (la piu' alta):
http://www.clanalpian.com/itinerario.aspx?id=189
Ciao,
da brookite » mar lug 11, 2006 17:45 pm
heliSilvia ha scritto:calabrones ha scritto:Ti vanno bene racconti d'archivio o vuoi una storia tutta nuova?
Ecco una storiella approposito di Punta Penia (la piu' alta):
http://www.clanalpian.com/itinerario.aspx?id=189
Ciao,
Vanno benissimo i vecchi racconti d'archivio
Grazie
da heliSilvia » mar lug 11, 2006 18:04 pm
brookite ha scritto:che tipo di racconto cerchi ?
da brookite » mar lug 11, 2006 18:13 pm
heliSilvia ha scritto:brookite ha scritto:che tipo di racconto cerchi ?
Relazioni, cose da fare, non conosco nulla della Marmolada ... ma proprio nulla![]()
![]()
, quindi qualsiasi info va bene.
Il sentiero
Mi rigiro per l?ennesima volta quasi impaziente che suoni la sveglia per alzarmi. La spalla e la schiena mi fanno un male del diavolo colpa anche di questo fottuto materassino.
Così la prossima volta imparo a prestare la mia attrezzatura senza ricordarmi a chi. Provo a distendermi sulla schiena ma non c?è niente da fare. Le varie cadute degli anni precedenti ormai lasciano il segno e anche l?età non mi viene certo incontro. Finalmente il ronzio dell?orologio mi scuote dal torpore e comincio a pensare di partire, anche se tutto sommato al mal di schiena mi sono ormai abituato, si , insomma potrei quasi aspettare ancora un pò, magari dieci minuti, poi recupero salendo un po più in fretta.
Mi rigiro su un fianco, e non mi trovo poi così male, potrei pisolare ancora un pò, poi magari non è troppo bello quindi forse aspettare ancora un?oretta per vedere come si mette il tempo. Ma sto dicendo veramente un sacco di stronzate, ho fatto cinquecento chilometri in macchina, ho dormito in una tenda che non ha niente da invidiare a quella di mia figlia comprata all?Ikea, sopra un materassino disfatto e ora non voglio nemmeno alzarmi ? . Alla fine mi decido e mi metto seduto dando una capocciata alla frontale appesa ad un bacchetto della tenda. La spalla e la schiena vistesi perdute mi urlano tutto il loro disprezzo a colpi di fitte da togliere il fiato. Però bisogna essere veramente dei cretini per fare stà vita. Riesco in qualche modo a vestirmi e decido di dare un?occhiata fuori per vedere il tempo; se è brutto, dico, rimango in tenda a sonnecchiare poi me ne vado a fare una gigantesca colazione a base di Sacher e cappuccino. Apro l?abside della tenda mi accoglie una stellata meravigliosa, forse una delle più belle che mi sia mai capitato di vedere in montagna. Merda !.
Rientro e tiro fuori il fornelletto, prendo il cartone del latte e provo a preparami qualcosa ma il fornello non ne vuole sapere di partire.
Butto via tutto e mi ficco nello zaino alla ricerca di liquidi commestibili ma le uniche bevande a disposizione sono due lattine di birra e uno sciroppo per la tosse, che potrei evitare di prendere se smettessi di fumare.
Finisce che mentre fuori dalla tenda comincio a riordinare il materiale, mi accendo una sigaretta. Devo stare attento a cosa mi porto dietro, devo essere leggero al massimo, dato che non sono allenato (ma quando mai lo sono stato?) , sono in quota e per di più fumo.
Vediamo, imbrago si, cordini si, corda ..? no, tre chili sono troppi, jumar e gri gri lasciamo perdere, borraccia si, fornello si, c***o fornello no , mi hai mandato in bianco la colazione, stronzo.
Provo a tirare su lo zaino, bene molto leggero troppo, ah ! cavolo piccozza e ramponi , ecco riprovo a tirarlo su , si, pesa il giusto, giusto da maledirlo tra tre o quattro ore. Va bè smettiamola con queste scene e diamoci una mossa. Pile, scarponi, giacca , altimetro, casco, frontale, chiudo la tenda, zaino in spalla?comincio.
Lo so, i primi passi sono sempre un disastro, ma stavolta mi sto superando. Cerco di capire se c?è qualcosa che non mi fà male ma decido di dedicare la mia attenzione ad altro, tanto comunque sarebbe tempo perso.
Il sentiero si fà ripido, passo in una brughiera incespicando ogni tanto nelle radici, è buio non ci vedo una mazza, anche perchè la frontale che ho fissato al caso è ancora spenta. Ma sarò fuso stamattina. Mi fermo per accenderla e prendere fiato, guardo in alto e vedo ancora la stellata di prima, nitida e meravigliosa, mentre un profumo di resina e umido di bosco mi avvolge. Riprendo a salire, adesso non và neanche malaccio, con i muscoli caldi e il fiato rotto. Esco dalla brughiera e comincio il sentiero che porta al canion, facendo attenzione dato che è ingombro di vecchi tronchi. Ecco ora sono proprio sul fianco della gola, ecco il vecchio tronco, è qui da almento venti anni e chissà come diavolo c?è arrivato. Lo scavalco con l?attenzione di sempre dato che se dovessi scivolare un bel volo di quaranta o cinquanta metri non me lo leva nessuno, e in più stavolta l?ultima pioggia ha formato un leggero strato di ghiacciosul fondo. D?un tratto mi viene da pensare ai soldati che hanno scavato questo sentiero, a quanto di loro sono passati di qui, salendo con timore per quello che li aspettava e scendendo con speranza per andare dalle famiglie. Adesso il sentiero si fà più ampo e agevole, il canion si allarga e una debole luce comincia a farsi strada. Mi fermo per prendere fiato e provo a spegnere la frontale per vedere come va.
Una debole luce si fa strada attraverso gli alberi anche se non riesce ancora a cancellare le stelle dal cielo; i momenti prima dell?alba sono proprio uno dei momenti più magici che capitano a chi va in montagna. Il bosco emana un caleidoscopio di odori , dal muschio alla resina, che quasi stordisce. E succede che mentre me ne sto in totale contemplazione di un tale ambiente mi pare di sentire dei rumori provenenti dal bosco; probabilmente camosci o altre bestie disturbate dalla mia presenza. Ricomincio a camminare con il fisico che finalmente comincia a fare il sui dovere; i passi adesso sono più sicuri e spediti, l?escursione piacevole, con tutta l?attenzione rivolta all?ambiente che mi circonda. Il sentiero prosegue sempre dentro il fianco del canion, sempre più ampio e la luce dell?alba inonda oramai l?intera gola. Le stelle sono sparite cedendo il posto ad alcune nuvole dall?aspetto bizzaro e fortemente arrossate. Belle ma indicano brutto tempo in arrivo. Probabilmente in pomeriggio mi becco anche l?acqua. Ormai il sentiero mi ha portato sul bordo del canion da dove posso vedere le cime delle montagne che mi circondano, scintillanti della neve caduta ieri. Guardo l?orologio e scopro che sono già due ore che cammino, decido quindi di prendermi una pausa, anche perchè mi sento un pò di fiatone; certo che sono proprio un cretino, mi ostino a fumare e andare in montagna. Dovrei decidermi a smettere di fumare una volta per tutte anche se temo che sarebbe più facile smettere di andare in montagna. Dopo dieci minuto mi rimetto lo zaino in spalla e ricomincio la salita entrando in un bosco molto fitto dove la luce ancora non riesce a farsi strada. D?un tratto sento ancora dei rumori e delle voci, cavoli questa volta non possono essere camosci di certo, ma mi domando chi può essere qui ora, dato che non ho visto ne sentito nessuno dalla tenda stamattina. Probabilmente gente che ha bivaccato quassù. Ora le vosi si fanno puù distinte, direi tedeschi o austriaci, credo che siano circa quaranta o cinquanta metri avanti a me. Camminando incontro una radura dove tre tipi stanno facendo il caffè su un fuoco di sterpi, deficenti , non sanno che se li becca la forestale gli fa un mazzo tanto. Quando mi avvicino li guardo meglio e mi sembra di vedere che abbiano addosso come delle uniformi, li saluto ma non si guardano nemmeno intenti alla loro caffettiera. Tra di me li mando a quel paese sperando quasi che qualche forestale li becchi col fuoco acceso, e proseguo la mia strada. Certo che di gente strana c?è n?è in giro di mattina presto. Non faccio in tempo a percorrere pochi metri che altri rumori mi giungono da fuori del bosco dove mi trovo. Stavolta direi che sono in parecchi, si sente gente che urla, rumori di pentole e altri ferri. c***o sono capitato in mezzo ad un campeggio, ma proprio qui dovevano venire a rompere le balle sti crucchi. Ma dai mi dico tra me , in fondo in montagna c?è posto per tutti, o quasi. Certo ora avrei la tentazione di tornarmene indietro, complice anche il fiato che non ne vuole proprio sapere di fare il suo lavoro. Dovrei proprio smettere di fumare. Decido comunque di proseguire ma lo spettacolo che mi aspetta fuori dal bosco mi toglie il poco fiato rimasto: davanti a me ci sono circa sei o sette baracche di legno molto grosse con tutto intorno centinaia di persone indaffarate intorno a cannoni, fucili, muli, cè chi prepara da mangiare su una cucina da campo, chi scava e chi gridando dirige i lavori. Poi noto che indossano tutti una specie di uniforme, non una specie è l?uniforme dell?esercito austro ungarico nella guerra 15-18.
Li per li comincio a pensare di essere capitato in un set cinematografico, poi mi viene anche in mente uno ?Scherzi a parte? di dimensioni gigantesche, poi piano piano un?ipotesi si fa strada nella testa, complice anche il fatto di realizzare che qui nella pima guerra infatti, sorgeva una cittadella autstriaca in cui vivevano circa 500 soldati. Durante un inverno particolarmente nevoso essi lanciarono l?all?arme di valanghe ma il comando generale, ritenendolo un allarme infondato lo ignorò. Alcuni giorni dopo una gigantesca valanga travolse la città uccidendo più di 300 soldati, alcuni dei quali furono ritrovati a valle dove ho dormito con la tenda e solo a primavera inoltrata. Ecco il punto, non dove ho dormito con la tenda ma dove sto tuttora dormendo e sognando questa salita dagli aspetti irreali e a dir poco grotteschi. Mi avvicino al campo, vedo i soldati intenti alle loro mansioni, chi prepara le colazioni, chi striglia i muli, chi fa manutenzione alle armi.
Tutto è pulito e ordinato, ma un senso di disagio profondo mi prende al pensiero che forse molti di essi moriranno sotto i colpi degli italiani o travolti dalla grande valanga.
Mentre attraverso il campo ho quasi l'impressione di essere guardato con curiosità dai soldati, anche se ognuno di essi continua il suo lavoro. Esco dal campo e riprendo un sentiero che porta verso una trincea di prima linea. Un austiaco carico all'inverosimile mi guarda e mi saluta; per un attimo rimango sorpreso, poi nel mio sogno rispondo, e cominciamo a salire insieme. Il bello della cosa è che lui mi parla in austriaco (di cui io non afferro che poche turistiche parole) e io gli rispondo in italiano, ma risuciamo a comprenderci. Forse che non è un sogno ? Mi racconta che viene da un paesino della Carinzia, dove faceva il contadino, ma che quando questa guerra finirà vuole andare a fare l'operaio visto che ha imparato bene ad aggiustare le armi, così potrà guadagnare di più e sposare la sua fidanzata che lo aspetta. Improvvisamente mi chiede che mestiere faccio. Ecco, ora come faccio a spegare ad un austriaco del 1917 che cos'è un informatico? Per farla breve gli dico che faccio il contabile in un magazzino, mi fa i complimenti perchè, dice, è un buon lavoro, al caldo e al riparo. Intanto siamo arrivati sulla linea e lui si deve fermare. Mi dispiace molto lasciarlo, e il senso di disagio che mi ha preso nel campo ritorna più forte. Provo a dirgli di imboscarsi quest'inverno, di togliersi da questo posto maledetto ma quando mi giro per cercarlo è sparito. Strano sogno veramente, l'unica cosa reale è il fiatone da sigarette, diavolo non riesco anche a sognare in pace!.
Proseguo la mia salita, ora sono solo nel grande canyon. Tra poco dovrei arrivare alla linea italiana. La giornata ora è di una bellezza incredibile, quasi perfetta. Ora sto attraversando una schiena di calcare dove l?acqua ha solcato un piccolo canyon profondo si e no qualche metro ma dovo sul fondo si sono formate pozze d?acqua blu contornate da sabbia bianchissima. Proseguo e passo dopo passo attraverso il nevaio e arrivo alla base della parete, ormai in vista della forcella tra Marmolada e Vernel; il sole ormai è alto e il caldo comincia a farsi sentire. Mi fermo per togliermi il maglione, mi giro ma il campo ormai è scomparso dalla mia visuale. Quando sto per ripartire sento delle voci italiane, allora capisco di essere sulla linea. Mi concentro per non svegliarmi, (assurdo vero?), poi realizzo che qualcuno sta venendo nella mia direzione. Pieno di curiosità li aspetto, cercando di ricordare il tipo di uniformi e i gradi visti nei vari musei della Prima Guerra. Ora le voci si fanno più chiare, comincio ad afferrare alcune parole. Li vedo, giacca di goretex rosa e verde, scarponi plasticati, ramponi in lega.
Fanculo ! Il mio bel sogno sta andando a puttane.
Ora basta, adesso mi rigiro nel sacco e mi sveglio, tanto chissa che ore saranno, sicuramente troppo tardi per partire ma non per un bel caffè caldo. Mi giro e mi ritrovo tra le mani il cavo metallico della ferrata. I tipi mi salutano rumorosamente e mi fanno i complimenti per essere già li a quell'ora. Da come loro guardano me capisco di avere un'espressione da ebete come se avessi appena visto un cavallo parlare. Provo a dire qualcosa ma mi escono dei monosillabi da ubriaco. Ecco ora comincio a riprendermi, e chiacchero con loro. Gli racconto che sono salito da sotto attraverso il vecchio campo e manco mi fanno finire che comincia uno a parlare che li si potrebbero fare degli impianti, che il posto va bene per l'eliski e altre stronzate della serie.
Quando capiscono che non me ne può importare di meno di loro, dgli impianti e dell'eliski tentano comunque di invitarmi a salire con loro fino in vetta.
Guardo il lungo cavo metallico che si snoda sulla roccia e costeggia vecchie gallerie di guerra. Lo tocco, è freddo e leggermente umido mentre la roccia è tiepida e quasi profumata e l?aria frizzate: potrebbe essere una bella salita. I due insistono nell?invito. ?guardate proprio mi manca il fiato?? dico. Mi giro chiedendomi se scendendo potrei ritrovare il soldato austriaco nella sua guardia e scambiare così ancora qualche parola. La tentazione di provare è molto forte. I due ancora insistono per andare su con loro, mi dicono che è facile , che la può fare anche un bambino d?altra parte lo hanno letto anche sulla guida. E? vero ,dico io, la conosco bene la ferrata , l?ho già fatta varie volte.
?L?hai già fatta ? E allora perchè ci ritorni ??
?Perchè mi piace. Semplicemente?
?Mah? dice l?altro ?Io preferisco farne sempre di diverse, senno mi annoio?.
Li guardo senza vederli, non trovando niente da dire. L?aria che sale dal basso mi porta profumi di roccia e muschio.
Comincio a scendere.
da brookite » mar lug 11, 2006 18:23 pm
heliSilvia ha scritto:brookite ha scritto:che tipo di racconto cerchi ?
Relazioni, cose da fare, non conosco nulla della Marmolada ... ma proprio nulla![]()
![]()
, quindi qualsiasi info va bene.
da heliSilvia » mer lug 12, 2006 11:11 am
brookite ha scritto:se poi ti servono ulteriori informazioni sulla località Marmolada in estate di tipo qualunque prova questo comando:
SRVINF PLC(MARMOLADA) TIME(*SUMMER) INFTYP(*ANY)![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
ciao collega !
da alemalva » mer lug 12, 2006 17:34 pm
da pisolomau » gio lug 13, 2006 19:04 pm
da heliSilvia » lun lug 17, 2006 15:07 pm
brookite ha scritto:Tra il serio e il faceto:Il sentiero
Mi rigiro per l?ennesima volta quasi impaziente che suoni la sveglia per alzarmi. La spalla e la schiena mi fanno un male del diavolo colpa anche di questo fottuto materassino.
[...]
Comincio a scendere.
ciao ciao,
Mirco
da brookite » lun lug 17, 2006 15:16 pm
heliSilvia ha scritto:brookite ha scritto:Tra il serio e il faceto:Il sentiero
Mi rigiro per l?ennesima volta quasi impaziente che suoni la sveglia per alzarmi. La spalla e la schiena mi fanno un male del diavolo colpa anche di questo fottuto materassino.
[...]
Comincio a scendere.
ciao ciao,
Mirco
Bello! Mi ci ritrovo con lo "svegliarsi" dopo una notte quasi insonne ma a voler rimanere a letto a tutti i costi ..... e cmq rende magia che immagino ci sia in quei luoghi.
Solo un appunto: ho trovato MOLTO piu' facile smettere di fumare che andare in montagna !![]()
![]()
Per le info, anche se non disdegno l'eventuale traversata su ghiacciaio, preferirei non fare ferrate ...... ci saranno salite con max roccette di II, no?
Grazie a tutti
Silvia
da dogon » mar lug 18, 2006 14:32 pm
heliSilvia ha scritto:
Per le info, anche se non disdegno l'eventuale traversata su ghiacciaio, preferirei non fare ferrate ...... ci saranno salite con max roccette di II, no?
Grazie a tutti
Silvia
da alemalva » mer lug 19, 2006 10:09 am
da dogon » mer lug 19, 2006 14:15 pm
alemalva ha scritto:si ma non in giornata però...
per fare tutta quella strada o la fai di corsa o quasi se non mi sbaglio!!
Non ci vogliono almeno due giorni?
Oppure lo spezzi in due fermandoti al rif. CAI Falier
Il Forum è uno spazio dincontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dellalpinismo, dellarrampicata e dellescursionismo.
La deliberata inosservanza di quanto riportato nel REGOLAMENTO comporterà l'immediato bannaggio (cancellazione) dal forum, a discrezione degli amministratori del forum. Sarà esclusivo ed insindacabile compito degli amministratori stabilire quando questi limiti vengano oltrepassati ed intervenire di conseguenza.