ciao a tutti. Dal Gazzettino di oggi:
Dolomiti sempre più europee grazie alle alte vie. Si è svolto ieri sera, all'auditorium di Belluno, il convegno, promosso da amministrazione provinciale e Club alpino italiano, su «Le Alte vie delle Dolomiti e l'Alta Via Europa 6». Un incontro per presentare la nuova Alta Via 6, quella che unisce Austria e Italia: partenza dal Grossglockner e arrivo a Vittorio Veneto in 17 tappe, sei in Carinzia e le altre undici lungo la «vecchia» alta via «dei silenzi», quella che parte dalle sorgenti del Piave e arriva alla cittadina trevigiana. 100 chilometri, da percorrere in 8 giornate, per un totale di circa 33 ore di cammino. Con otto rifugi sul percorso principale. Una grande occasione di escursionismo e conoscenza grazie alle montagne, resa possibile grazie al progetto Interreg III e alla collaborazione tra Provincia, Cai e realtà austriache.
L'Alta via Europa 6 è anche una pubblicazione, sul modello delle altre, relative alle alte vie «tradizionali» realizzate dalla Provincia. Curata da Italo Zandonella Callegher, Manrico Dall'Agnola e Gianni Frescura, la pubblicazione descrive dettagliatamente percorsi, caratteristiche, dislivelli e tutto quanto può essere utile all'escursionista. I tre hanno curato anche la pubblicazione dell'Alta via Europa 2, che congiunge Innsbruck a Bressanone e Feltre. Anche in questo caso si tratta di un allungamento della vecchia alta via, all'insegna dell'escursionismo transfrontaliero. Delle nuove guide sono state stampate 20 mila copie, distribuite a tutte le sezioni Cai e disponibili in ogni ufficio turistico. Sono stati realizzati, inoltre, anche una cartina topografica e un dvd.
«È un lavoro importante - ha sottolineato il presidente della provincia, Sergio Reolon, durante l'incontro con la stampa nella mattinata di ieri - un'operazione che intende valorizzare l'escursionismo sull'alta via, ma, al contempo, tutto il territorio bellunese. È importante, però, riuscire a capire che il turista e l'escursionista oggi vogliono molto di più della semplice camminata. Bisogna, cioè, offrire un pacchetto di offerte integrate. Per esempio, la gastronomia tipica. Un aspetto che i gestori dei nostri rifugi stanno sviluppando perché è un'opportunità notevolissima».
L'assessore Daniela Larese Filon ha sottolineato la necessità di un maggior impulso a questo genere di turismo, un salto di qualità che può venire solo dalla sinergia delle realtà coinvolte.
Gianni Alberti, presidente della sezione Cai di Belluno, e Sergio Chiappin, consigliere centrale dell'associazione, hanno ripercorso la storia delle alte vie, mettendo in rilievo come questi percorsi a partire dalla fine degli anni '60 abbiamo permesso di scoprire montagne meno note, ma non per questo meno affascinanti, come le Vette Feltrine. Il nuovo impegno del Cai è quello di valorizzare la montagna durante tutto l'anno. «L'escursionismo invernale - ha detto Chiappin - è una realtà in espansione e anche parecchi tratti delle alte vie si prestano bene».
Ilario Tancon