PARCO NAZ. D?ABRUZZO?TREKKING 2 GG.CON APPOSTAMENTO ALL?ORSO

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Messaggioda Luca A. » mar ott 18, 2005 9:13 am

paolo69m ha scritto:
Luca A. ha scritto:
Da assoluto ignorante in materia zoologica mi permetto una domanda.
Tutti vogliamo bene all'orso, ci mancherebbe. Tutti sappiamo che non è seriamente pericoloso per l'uomo. Ma è capitato solo a me di avere un po' di fifarella salendo (da solo e dopo il tramonto) su un sentiero nel Brenta, all'idea di poter fare un simpatico incontro...?
Ammetto di essere un po' fifone con gli animali in generale, ma voi molto sinceramente come la mettete?


la fifa potrebbe venire a tutti, però.. vuoi mettere l'intensità di un'escursione, anche solo sapendo che lì ci sono degli orsi? il rischio oggettivamente è molto molto basso anche perchè l'orso di per se non mangia l'uomo; certo da soli, su un sentiero, di sera... :roll:


Esattamente quello che volevo dire io: ho partecipato a serate naturalistiche sul "ritorno" dell'orso sulle alpi in Italia, e so bene che non attacca l'uomo perché non lo percepisce come possibile preda; al limite potrebbe succedere un incidente se l'orso si spaventa e pensa di doversi difendere (un po' come succede con le vipere, no?), e anch'io sono "teoricamente" contento che l'orso torni sulle nostre montagne. Come hai giustamente capito, il timore è puramente psicologico e non razionale, e mi è venuto in condizioni particolari (da solo, quasi buio, pioggerella con cattiva visibilità, zona non conosciuta...).
"Quando saremo vecchi,
mi guiderai ai nostri antichi attacchi
e staremo lì a guardare in su".
(Dino Buzzati)
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Re: PARCO NAZ. D?ABRUZZO?TREKKING 2 GG.CON APPOSTAMENTO ALL?

Messaggioda biemme » mer ott 19, 2005 20:19 pm

Pietro Betulla ha scritto:Mi chiamo Pietro ...............due giorni di escursioni con pernottamento in rifugio ad alta quota ed appostamento all?orso. ...........


Ciao pietro,

Ti confesso che avrei apprezzato molto di più questo tuo ?spam?, se tu avessi evitato la parola ?appostamento?, che mi ricorda un termine militare o venatorio, spesso preordinato a un qualcosa di violento. Ecco, io avrei messo magari ?nella terra degli orsi?, ? o qlcs di simile, e me ne guardo bene dal volerti insegnare un mestiere che certamente saprai fare al meglio, e che ti invidio, ma anch?io come te amo molto la natura incontaminata e gli animali selvatici, e questo ?appostamento? a mo? di agguato, sia pure visivo o per rubare qualche flash, mi sembra come se togliesse all?orso un pezzo di libertà : per farla breve, gli orsi per me stanno bene quando l?uomo non lo vedono, e altrettanto bene dovrebbero stare gli uomini senza vedere gli orsi?soprattutto se poi li vedono troppo da vicino !!
Ammiro il tuo lavoro e mi sembra di capire che sei pieno di entusiasmo e voglia di fare e ho apprezzato i tuoi interventi, che mostrano raro equilibrio e rispetto. Voglio però spezzare una lancia per Topocane, riguardo al rispetto degli animali selvatici e al fatto che, estremizzando, è meglio per tutti vedere estinguersi una razza, piuttosto che trasformarla, per il piacere e l?egoismo dell?uomo, in qualcosa di totalmente estraneo a ciò che era (un orso non deve diventare un cane, nè un fenomeno da baraccone) e qui vengo al dunque (sperando di essere breve) :

di aggressioni anch?io non ne ho mai sentito parlare (tranne una, mi sembra vicino spormaggiore, dove il travolgimento di un uomo era stato causato non dall?attacco ma dalla fuga dell?animale, probabilmente più impaurito del malcapitato, dal fatto di esserselo trovato di fronte).
Invece quest?estate, in brenta, parlando con amici autoctoni, degli oltre 2 milioni di euro investiti nel progetto life ursus sulla reintroduzione dell?orso in trentino e nel parco adamello-brenta, e degli altri euro previsti per il prossimo progetto, loro affermavano che è stata adottata una politica non corretta, etologicamente parlando, promossa dalla provincia autonoma, dal parco e dagli ambientalisti locali, che avrebbe fatto sì che questi plantigradi, importati dall?est, essendo riforniti in abbondanza e con regolarità del cibo loro necessario a cura degli studiosi e degli addetti che li seguono, magari al fine di poterli fotografare (e farli fotografare dai turisti) più di frequente e da vicino o studiare i loro comportamenti e movimenti, sono stati trasformati da animali atavicamente diffidenti e lontani dall?uomo, abituati perciò a doversi procacciare cibo tra 1000 difficoltà in zone poco o quasi per nulla antropizzate, in una sorta di animali ?domestici? che ? alla pari di stambecchi, cervi, ecc.- si sono per così dire, abituati alla vicinanza dell?uomo, proprio in quanto vedono in lui non più un nemico o un essere di cui diffidare, bensì colui che porta loro il cibo. La conseguenza è che si sono talmente assuefatti alla presenza dell?uomo, da avvicinarsi pericolosamente a masi di montagna, strade e centri abitati, la qual cosa non fa certo piacere agli autoctoni, che magari hanno i figlioletti che giocano a nascondino tra gli alberi dietro casa.

Capisco bene che l?orso, come ogni altro animale, fugge al minimo rumore o ?odore? dell?uomo (e ne ha ben donde), ma se è vero che questi animali stanno via via perdendo così i loro istinti primitivi, che ne caratterizzano la razza, le loro reazioni potrebbero effettivamente diventare imprevedibili, e a quel punto imbattersi, ad esempio, in un?orsa coi piccoli non deve essere una bella esperienza, mi sembra di capire.

Ora, a parte qualcuno (il più delle volte, cacciatori o contadini in cerca di facili risarcimenti) che, spesso in malafede, attribuisce a questi animali chissà quali sciagure e distruzioni, magari per motivi assicurativi o similari (un po? come avviene per lupi, volpi, grandinate, ecc.), è pur vero che gli abitanti di questi paesi, che quasi sempre hanno masi e casolari nelle radure sopra il fondovalle, dove trascorrono l?estate con parenti, amici, bimbi, ecc., si sono trovati di fronte i plantigradi con una frequenza e una vicinanza, a loro dire, molto maggiore che non negli anni addietro, e hanno perciò associato questo problema alla situazione sopradescritta.

Ricordo che un'orsa, di quelle importate dalla slovenia, pochi anni fa, è persino entrata nella pizzeria spaghetti house di riva del garda 8O , per lo stupore dei commensali e la disperazione di vigili del fuoco, carabinieri, ecc. che l'hanno ricacciata nei boschi

Cari saluti e auguri per il tuo lavoro
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rispondo a Biemme sull'appostamento all'orso

Messaggioda Pietro Betulla » ven ott 21, 2005 1:08 am

:roll: Pietro Betulla
Ciao Biemme
Non posso far altro che riconoscere la tua acuta precisazione sul termine ?appostamento? e dire senza ombra di dubbio che è giusta. Però quando ho inviato, il presente ?spam? (in effetti anche questo è vero, pur se in buona fede, la discussione è partita proprio da una mia proposta di trekking) doveva avere un impatto visivo molto elevato, e soprattutto doveva essere rivolto ad un certo tipo di persone, come te, sensibili a determinate tematiche. Pensa se io avessi scritto semplicemente ?trekking nel Parco Nazionale d?Abruzzo ? nella terra degli orsi?, saresti stato allo stesso modo curioso?.

:arrow: Biemme ha scritto
Voglio però spezzare una lancia per Topocane, riguardo al rispetto degli animali selvatici e al fatto che, estremizzando, è meglio per tutti vedere estinguersi una razza, piuttosto che trasformarla, per il piacere e l?egoismo dell?uomo, in qualcosa di totalmente estraneo a ciò che era (un orso non deve diventare un cane, nè un fenomeno da baraccone) e qui vengo al dunque (sperando di essere breve) :


:roll: Pietro Betulla
Giustissimo.
Per quello che so io, sulle Alpi la popolazione ursina residua e di n. 2 ? 3 individui (Osti, 1997), e i 5 individui provenienti dalla vicina Slovenia meridionale, Masun e Kirka liberati nel maggio 2000, Danza, Irma e Joze liberati l?anno successivo, sono l?unica possibilità per rinsanguare la popolazione alpina e riportarla al numero minimo di cinquanta individui. Non conosco la realtà delle alpi ma è evidente che il progetto life punta alla reintroduzione del plantigrado. Nel Parco Naz. d?Abruzzo la realtà è completamente differente. Intanto le unità accertate secondo i ricercatori del progetto life sono 39, di cui 27 femmine e 12 maschi, ma se ne stimano almeno 50/60 individui. Percui, il progetto non riguarda la reintroduzione ma la salvaguardia del plantigrado. Una cosa molto importante è che, nel P.N.A., le catene alimentari funzionano abbastanza bene, vi sono nel giusto numero prede e predatori, quindi già da molti anni gli animali non vengono più alimentati dall?uomo. Per questi motivi, ed altri ancora è molto difficile che la razza si trasformi.

:arrow: Biemme ha scritto
La conseguenza è che si sono talmente assuefatti alla presenza dell?uomo, da avvicinarsi pericolosamente a masi di montagna, strade e centri abitati, la qual cosa non fa certo piacere agli autoctoni, che magari hanno i figlioletti che giocano a nascondino tra gli alberi dietro casa.


:roll: Pietro Betulla
Comunque una cosa è certa, la continua antropizzazione con la conseguente diminuzione delle foreste, toglie spazio disponibile ad animali come l?orso che di tanto spazio hanno bisogno e finisce che il figlioletto che gioca a nascondino lo incontra veramente dietro casa, ma solo perché la casa il padre l?ha costruita nel posto più sbagliato (come spesso accade) perfino arrivandoci facilmente attraverso una strada asfaltata. Chissà se questo può far piacere agli animali. E? proprio vero quell?adagio pellerossa che diceva ?l?uomo conosce la natura solo da ladro?. Ed in questo contribuiamo tutti. Me compreso.
Naturalmente caro Biemme questi sono i miei punti di vista.
Ti ringrazio molto, e spero di conoscerti.
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