nello spirito del forum che è anche quello di raccontare per informare.
Tralascio il tratto dal parcheggio della malga Rolle ai laghetti del Colbricon,
che dura +/- mezz'ora senza correre, nel bosco e pressochè sul pari.
Dal rifugio Colbricon alla fine del giro abbiamo impiegato circa 7 ore,
rispettando i tempi dei cartelli, ma facendo alcune soste.
Il giro vero e proprio inizia al passo Colbricon (1908) verso l'omonima forcella, su per una salita piuttosto ripida.
Prima unpo' di terra, poi pietraie miste a prati fino alla forcella (2420),
in mezzo al Colbricon (2602) e alla secondo me spettacolare muragliona delimitata dalla cima Stradon (2328) + a nord e dal Colbricon Piccolo (2511)+ a sud.
La tappa successiva è la forcella Ceremana. Durante questo tratto, da segnalare c'è soltanto una scaletta verticale di ferro dell'altezza di circa 6 metri, assolutamente stabile. Segue un costante su e giù abbastanza fastidioso su pietraie "ballerine", che tendono a far affaticare eccessivamente la gamba a valle (dx).Si arriva al bivacco Aldo Moro all'incirca 4 ore dopo la partenza dai laghetti. Con magari la fortuna di essere scortati da un camoscio curioso e decisamente imprudente, nel caso fossimo stati cacciatori di frodo (ha offerto gentilmente il profilo a meno di 200 metri varie volte). Pranzato al bivacco, siamo scesi per il 376, segnato sulla cartina come sentiero vero e proprio (il 349 è una traccia a volte segnata). La discesa è piacevole fino all'inizio del bosco, da cui inizia un ripido sentiero a zigzag, che se percorso dopo la pioggia o condizioni atmosferiche della zona molto umide, risulta essere veramente il tratto più difficile, disseminato di sassi e radici bagnate, e per via anche del fatto che le gambe possono iniziare a sentire unpo' i km precedenti.
il 337 è una carreggiata-defaticante quasi piacevole, se non fosse che non vedi l'ora di andare a mangiare dei canederli al formaggio e burro fuso,
o della tosella alla piastra, o del prosciutto di cervo, dopo un piatto di Casonziei.
Dal bivacco al lago di paneveggio ci vogliono circa 3 ore, poco più.
Ovviamente a seconda della propria exp., tenuta fisica ecc. ecc.
E' una montagna per me molto atipica (attendo le bacchettate dei geologi) per la zona in cui si trova, che è stracolma di cattedrali dolomitiche. La parte nord è fatta di lastroni che scivolano giù a valle verso il travignolo, a sud sono pressochè strapiombanti.
Se doveste fermarvi una notte al bivacco, e durante la notte doveste uscire per pisciare (orinare), andate più verso la val di fiemme che non verso la val Zanca.
