Mauro Rumez

Sci fuori pista, snowboard, scialpinismo

Mauro Rumez

Messaggioda Spider » mer ago 30, 2006 15:11 pm

Ho letto nel w-e il libro di (e su) questo protagonista dello sci estremo (una marea di prime discese, tra cui la prima del West Rib al McKinley, e la via di Dogna al Montasio, 1900m con passaggi a 70-75°), morto nel '99 sotto una valanga sull'Ortles.

Il libro è sottile, gli scritti che Mauro ha lasciato sono pochi, e la prosa non è certo quella dello scrittore di professione, sono poco più di appunti, a volte conditi da una sintassi un po' sconclusionata.

Ma quello che traspare, chiarissima, è la personalità di Rumez: la descrizione delle discese è scarna ed essenziale, con pochissimi dettagli sulle difficoltà tecniche, e l'obiettivo sempre puntato sulle SENSAZIONI e sull'ETICA.

Di come si sia avvicinato allo sci come modo per "riempire" i mesi invernali in cui non si poteva arrampicare, e in un paio d'anni abbia capito che questo era il suo modo di vivere la montagna, e i mesi "da riempire" siano diventati quelli estivi.

Di come sia sempre stato interessato alla montagna come esplorazione, fantasia, scoperta, e questo l'abbia pressochè "costretto" a passare subito dallo scialpinismo (dove tutto è già fatto) allo sci estremo, per quanto, come ammette candidamente, questa "scelta obbligata" lo spaventasse non poco, lui che aveva imparato a sciare solo l'anno prima.

Di come abbia compiuto le sue discese quasi sempre da solo, viaggiando sulla sua auto, e con la fretta di dover tornare al lavoro il lunedì.
Sempre rifiutando le sponsorizzazioni e le spedizioni commerciali, perchè "voglio alzarmi la mattina e potermi ancora guardare allo specchio".
E così abbia viaggiato relativamente poco, per lo più sulle Alpi, con due viaggi sui Tatra e uno in Grecia, con "solo" due spedizioni (a sue spese, sempre) in Nuova Zelanda, una in Himalaya e una in Alaska.

Ma soprattutto quello che mi ha colpito è la GIOIA che le sue parole trasmettono, la sensazione di libertà e completezza che trovava solo in una discesa nuova su terreno vergine, sapendo che quella discesa è sua è solo sua, e che i ripetitori, se mai ci saranno, non troveranno mai le stesse condizioni, e faranno quindi in ogni caso una discesa diversa.
Simile sì, ma la SUA discesa rimarrà sempre e solo nel suo cuore.


«mi fermai a lungo guardando la lieve traccia che avevo lasciato in parete: la sentivo mia e mia soltanto. A conferma di ciò, dopo un po', vista l'ora ormai tarda e l'elevata temperatura, si staccò una slavina che come un colpo di spugna cancellò ogni traccia del mio passaggio. La maggior soddisfazione la ebbi forse allora, perché sapevo che, dopo quel crollo, chiunque l'avesse ripetuta non avrebbe potuto cogliere la mia discesa».
Ultima modifica di Spider il gio ago 31, 2006 15:56 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda glk-f » gio ago 31, 2006 9:40 am

Una BELLA persona. Un "Cristallino" venne definito molti anni fa durante una chiacchierata tra amici e conoscenti. Per me è da sempre un punto di riferimento.... CIAO!
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Messaggioda Barba » gio ago 31, 2006 20:17 pm

.......un grande......peccato non ci sia più...... :?
Riesci ad immaginare qualcosa di più bello e puro della tua traccia in neve fresca?Ritagliare uno spazio sulla montagna,individuando una cresta o un piccolo canale tutto per sé è un grande privilegio
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Messaggioda aleski » ven set 01, 2006 15:50 pm

Un grande tra i grandissimi....

ma di sciatori esrtemi con curriculum grossi ancora "viventi" :roll: (scusate il termine poco ortodosso) :roll:
a parte i nostri Valeruz- De Stefani- sapete indicarmene altri... frencesi ecc..
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Messaggioda PaveE » ven set 01, 2006 15:57 pm

Se non è morot negli ultimi gironi, Tardivel è ancora vivo...
poi c'è anche Jerome Ruby (con tavola) che era il compagno di dede rhem (lui è morto).

Altri non me ne vengono in mente di francesi.

Di italiani ce ne sono un po' di nuovi che si affaccinao al panorama del ripido, Sesana, Capozzi, i vari Enzio, Iacchini, Michele Longhez Cucchi, e poi se si va un po' in giro ci sono dei ragazzi più o meno giovani che fanno delle gran belle cose, ovvio che non sono più gli anni di un De Benedetti o di un Valencant però comunque c'è tanta gente che fa ripido specie sul Bianco e sul Rosa...
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Messaggioda Barba » ven set 01, 2006 16:54 pm

bubu ha fatto parecchio da giovane....mandi
Riesci ad immaginare qualcosa di più bello e puro della tua traccia in neve fresca?Ritagliare uno spazio sulla montagna,individuando una cresta o un piccolo canale tutto per sé è un grande privilegio
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Messaggioda Cesta » ven set 01, 2006 16:58 pm

Barba ha scritto:bubu ha fatto parecchio da giovane....mandi


hei Barba non te se drio squartar quarti de vaca! :wink:
che te ghea fae o no te pol farghea!
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Messaggioda _Uli » ven set 01, 2006 17:24 pm

aleski ha scritto:Un grande tra i grandissimi....

ma di sciatori esrtemi con curriculum grossi ancora "viventi" :roll: (scusate il termine poco ortodosso) :roll:
a parte i nostri Valeruz- De Stefani- sapete indicarmene altri... frencesi ecc..


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Messaggioda rusca » ven set 01, 2006 17:39 pm

Cesta ha scritto:
Barba ha scritto:bubu ha fatto parecchio da giovane....mandi


hei Barba non te se drio squartar quarti de vaca! :wink:


ot , che bello il tuo artavar ,
specialmodo la zona .....

marsuret , nino franco , mosel .............
che libidine .........


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Messaggioda Cesta » ven set 01, 2006 17:47 pm

rusca ha scritto:
Cesta ha scritto:
Barba ha scritto:bubu ha fatto parecchio da giovane....mandi


hei Barba non te se drio squartar quarti de vaca! :wink:


ot , che bello il tuo artavar ,
specialmodo la zona .....

marsuret , nino franco , mosel .............
che libidine .........


rusca


be sai com'è a volte si è baciati dalla fortuna. :D :D
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Messaggioda Barba » ven set 01, 2006 22:19 pm

Cesta ha scritto:
Barba ha scritto:bubu ha fatto parecchio da giovane....mandi


hei Barba non te se drio squartar quarti de vaca! :wink:


Ades vae, ma incò go da cusinar na tasa de polastrei.....map.
Riesci ad immaginare qualcosa di più bello e puro della tua traccia in neve fresca?Ritagliare uno spazio sulla montagna,individuando una cresta o un piccolo canale tutto per sé è un grande privilegio
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Re: Mauro Rumez

Messaggioda macs » lun set 04, 2006 19:08 pm

....veramente un grande(sia come uomo che come sciatore) che se nè andato, purtroppo :cry: ...cmq un vero "cercatore"....alcune discese sono stete veramente incredibili solo al pensiero di poterle fare.
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Re: Mauro Rumez

Messaggioda Spider » lun set 04, 2006 19:13 pm

macs ha scritto:....veramente un grande(sia come uomo che come sciatore) che se nè andato, purtroppo :cry: ...cmq un vero "cercatore"....alcune discese sono stete veramente incredibili solo al pensiero di poterle fare.


già...

...il suo sogno, che stava per realizzare (è morto pochi mesi prima di partire per la spedizione), era trovare una cima ancora inviolata, un seimila o settemila (ce ne sono ancora tanti senza neppure un nome), e realizzare contemporaneamente la prima salita e la prima discesa.

Aprire una via nuova, raggiungere la cima di una montagna mai salita, e poi scenderla con gli sci.
Il massimo dell'esplorazione, la realizzazione del suo sogno di alpinismo di totale scoperta, in cui ogni metro è sempre nuovo, tutto da scoprire.

Davvero un peccato che non abbia potuto nemmeno provarci, e che (a quanto pare) nessuno abbia raccolto la sua eredità... :roll: :(
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Re: Mauro Rumez

Messaggioda fedeneg » lun set 04, 2006 23:30 pm

Spider ha scritto:
macs ha scritto:....veramente un grande(sia come uomo che come sciatore) che se nè andato, purtroppo :cry: ...cmq un vero "cercatore"....alcune discese sono stete veramente incredibili solo al pensiero di poterle fare.


già...

...il suo sogno, che stava per realizzare (è morto pochi mesi prima di partire per la spedizione), era trovare una cima ancora inviolata, un seimila o settemila (ce ne sono ancora tanti senza neppure un nome), e realizzare contemporaneamente la prima salita e la prima discesa.

Aprire una via nuova, raggiungere la cima di una montagna mai salita, e poi scenderla con gli sci.
Il massimo dell'esplorazione, la realizzazione del suo sogno di alpinismo di totale scoperta, in cui ogni metro è sempre nuovo, tutto da scoprire.

Davvero un peccato che non abbia potuto nemmeno provarci, e che (a quanto pare) nessuno abbia raccolto la sua eredità... :roll: :(


Prova a dare un'occhiata a Vertical (versione francese).
A maggio un gruppetto di francesi, tra cui Bruno Compagnet, hanno passato 3 settimane nell'Himalaya indiano salendo e scendendo 4 o 5 itinerari su montagne con le caratteristiche da te riportate.
Più o meno quello che desiderava fare Mauro Rumez.

A proposito, visto che siete informati sull'argomento, vi chiedo una cosa.

Come mai gli americani (e non solo) non accennano mai, neanche nelle statistiche, alla discesa di Rumez dalla West Rib al Denali, discesa a mio parere di portata storica, avvenuta nel 1999?
C'è qualche motivo particolare?
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Re: Mauro Rumez

Messaggioda Spider » mar set 05, 2006 17:28 pm

fedeneg ha scritto:Come mai gli americani (e non solo) non accennano mai, neanche nelle statistiche, alla discesa di Rumez dalla West Rib al Denali, discesa a mio parere di portata storica, avvenuta nel 1999?
C'è qualche motivo particolare?


non saprei, non seguo molto gli annali americani...

...di sicuro comunque la sua è stata la prima discesa integrale del West Rib, e per di più è stata decisamente "movimentata".
Franco Toso, l'amico e fotografo che ogni tanto lo accompagnava per documentare le sue discese (ovviamente con picca e ramponi, hai voglia a "accompagnarlo" con gli sci!), a metà parete cadde in un crepaccio e si ruppe una gamba.

Erano su un versante deserto, gli unici sulla parete, con le radio che non avevano campo.
Mauro riuscì quindi a fondere discesa e soccorso: dal campo avanzato portò tenda e sacco a pelo all'amico, poi proseguì da solo la discesa fino al campo base sul ghiacciaio, dove però la radio ancora non prendeva.

Dovette quindi discendere i DICIANNOVE KM di ghiacciaio, tra seracchi e crepacci, fino a un punto da cui finalmente riuscì a contattare i ranger e mandare l'elicottero a recuperare l'amico.

L'unico motivo che riesco a immaginare, per cui questa discesa possa non venirgli accreditata, è che Mauro non partì esattamente dalla vetta.
A causa del vento fortissimo che impediva di stare in piedi, e lo costringeva a arrampicare strisciando nella neve, col terrore di vedersi strappare via gli sci dallo zaino, si fermò poche decine di metri sotto la vetta e da lì iniziò a sciare.

Certo che la parete l'ha percorsa integralmente, non "dargli la prima" solo per pochi metri sul panettone sommitale, ormai fuori dalle difficoltà, mi sembra davvero un cavillo... :roll:
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