Cari amici, scusate se vi lascio questo messaggio che non centra molto con la nostra passione per la montagna, ma mi sento il dovere.
Oggi magari sapete è la giornata della memoria, ricordando l'olocausto degli ebrei in europa 60 anni fa. Mi dispiace di non aver mandato l'invito prima (ma comunque sarebbe stato impossibile per la maggior parte di voi di arrivare con la tempesta), ma ieri sera ho visto una manifestazione bellissima all'ARCI di Martiri di Turro a Milano, con sopravissuti che raccontavano le loro esperienze, cantanti che cantavano musica che toccava l'anima, ed attori che leggevono da Elie Wiesel tra altri.
Circa 7500 i morti ebrei italiani. Un ricchissimo patrimonio è stato in grande parte perso, specialmente nei piccoli centri come Casale Monferrato, in cui stupendo sinagoga barocca della fine del '500 avevo passato le feste ebraiche una volta... con le tre famiglie ebree residenti (30 persone). Gli ebrei risiedevono nella penisula italica dai tempi antichissimi, e anche se sono subiti i soliti strage come altrove in europa sono riusciti a vivere in pace in tanti posti. Dalla fine di Settecento a WWII non c'erano degli strage, e mi sa che in genere non c'era mai cresciuto un movimento antisemitico in Italia, siccome in molti posti erano ben integrati (sacco di professori tra altri), specialmente dopo l'apertura dei ghetti in 1848. Solo in '38 con le leggi razziali (seconda un sopravissuto d'ieri) che quell'odio si è permeato alla grande anche in Italia. Purtroppo, anche se la maggior parte di noi siamo usciti dalla scena, quell'odio rimane, quell'ingiusto stereotipo rimane nelle teste di molti che non hanno mai incontrato un ebreo. Sì, potrebbe anche essere divertente, ma sono queste piccole cose che vengono poi presi sul serio, che risulta poi in usciti dalla scena per Armeni (orrende che non hanno una loro giornata), Kosovani/Albanesi and so on and so on.
Oggi la neve non mi da pace come solito. Questa lettera però sì. Pass it on if you wish.
David