Arf?.arf, gulp, patapum??e ari-arf-arf, gulp e ancora patasciaff??sì, insomma, sono di rientro, di nuovo fra i più familiari visi pallidi della mia terra, e rimettersi in cammino riordinando mille idee, pensieri, inquietudini non è di certo un compito che la confusionaria musetta riesce a portare a termine brillantemente. Eccomi qui, quindi, ancora ad arrancare alla ricerca di una sintesi costruttiva e brillante della mia recente esperienza ghanese, ma nulla da fare, almeno per il momento, temo che mi dovrò (e vi dovrete?) accontentare di piccoli brandelli di lucidità, di avanzi di flashback, di lembi di intuizioni e frammenti di emozioni??..di più non riesco ancora a concepire!
Il mio incontro con l?Africa è stato inaspettatamente sereno e rassicurante??mi è bastato poco per mandare all?aria le apprensioni delle mille raccomandazioni pre-partenza e capire che più forte era la mia curiosità di scoprire quello strano mondo in cui mi ero catapultata col risultato di sentirlo più familiare ed amico ogni giorno che passava.
Un mondo dove lo strano, il ?diverso?, per una volta, sei tu, dove, sulle prime, ti avventuri quasi di soppiatto per non far notare quel piccolo particolare, sì insomma, che sei un po? slavatino, un po? bianchiccio, un po? UBRUNI?, come urlano le orde di bambini che ti seguono, tra lo stupito e il divertito, lungo il ciglio della strada, mentre i loro genitori ti scrutano con aria arcigna ed espressione accigliata dal retro delle loro bancarelle. Ma sono poi quegli stessi bambini e quegli stessi genitori che, vedendoci passare, giorno dopo giorno, ci hanno automaticamente accolto fra di loro, semplicemente aggiungendo un ?HOW ARE YOU?? all?immancabile epiteto UBRUNI? o trasformando in sorrisi aperti ed indescrivibili le precedenti scettiche espressioni.
SORRISI??appunto, parliamone??
Prima della partenza per l?Italia il nostro ?angelo custode?, l?insostituibile Ben (senza il quale i nostri progetti in Ghana andrebbero ancora più a rilento?), mi ha chiesto qual?era la cosa più bella e quella più brutta che mi sarei ?portata a casa? dall?esperienza che avevamo appena condiviso??nessun dubbio per entrambe le risposte.
La cosa più bella, il regalo, la ricchezza più grande che mi sono caricata in valigia è proprio il sorriso???parlo di quello indimenticabile dei bambini, carico di una leggerezza e di una spontaneità davvero speciali, come quello dei grandi, aperto, solare, per nulla costruito???ma, soprattutto, parlo del mio??di sorriso.
Già?perchè prima di partire mi ero accorta di aver completamente perso la capacità e la voglia di sorridere??mi ero fatta letteralmente rubare il sorriso da cose, fatti, sbagli e persone e ciondolavo spenta alla ricerca di un rimedio che mi restituisse la cosa più preziosa che fa di Chiara quella che è.
E vi lascio immaginare la gioia che ho provato quando, con la stessa naturalezza con cui se n?era scomparso, il sorriso e tornato di nuovo a esplodermi sul volto??non so spiegarmi esattamente come e perché, forse era solo tempo e basta, ma mi piace pensarlo un regalo del Ghana, il più prezioso che avrebbe mai potuto scovare.
Ma parliamo anche della cosa più brutta, che mi ha colpito un po? inaspettatamente è che è riassumibile in un forte senso di frustrazione scoppiato quando mi sono resa conto delle concrete difficoltà con cui dovevamo avere quotidianamente a che fare per realizzare e portare avanti i nostri progetti, parlando sia a livello di compiti e responsabilità personali, sia riferendomi agli obiettivi più generali della ONG con cui collaboro.
La frustrazione che deriva dal constatare che le cose non vanno lisce come pensavi, che sei in un mondo completamente diverso, con ritmi, mentalità, ma anche infrastrutture totalmente differenti da quelle a cui siamo abituati e in cui la pianificazione in differita con ?culocomodamentepiazzatosullasediainItalia? non funziona, o, perlomeno, comporta appunto un certo grado di frustrazione in chi si trova poi a gestire le cose ?unpo?menocomodamenteingiroperilGhana?. Ma poi capisco, o quantomeno ti adatti, e cerchi di superare, cerchi di farcela comunque o, quando proprio non è possibile, riesci in ogni caso a intuire che l?importante in quel momento per te e per chi ti sta intorno è semplicemente prendere a manbassa il buono che comunque c?è in quello che stai vivendo. E così ho imparato a fare???e devo dire che fa gran bene!
Abbastanza soddisfatto dalle precedenti risposte, l?amico Ben ha incalzato con una nuova domanda di rito?una di quelle che funzionano sempre nella sezione ?grandi viaggi? e che solitamente fa pure scattare la lacrimuccia??..dunque, dunque?..?cosa ti è mancato di più durante la tua permanenza e cosa pensi invece ti mancherà maggiormente al tuo ritorno in Italia fra quello che hai trovato qui???fu la domanda sibillina.
Risposta??ehm?..cominciamo a quello che mi mancherà di voi, di questo paese e soprattutto di quello che vi ho vissuto?..mi mancheranno, mi mancherà da morire l?intensità degli sguardi dei bimbi con cui ho trascorso mattinate indimenticabili nelle scuole che abbiamo visitato, e mi mancherà ancora maggiormente il non vederli più precipitarsi a frotte verso di me ogni volta che tendevo loro la mano per scambiarci quelle coccole e quell?affetto di cui non so chi tra di noi avesse davvero più bisogno!!!
E naturalmente mi sono spesso trovata anche a sentire delle ?mancanze? mentre trascorrevo i mei giorni in Africa??a fianco della curiosità e della soddisfazione legate alla scoperta di un mondo veramente nuovo, si è spesso comunque insinuata anche la nostalgia per la mia terra, che amo profondamente, per il profilo delle montagne, che mi è mancato come non mai, in un paese fatto di immense distese piane di savana e foresta, ma soprattutto per il caldo abbraccio delle persone a cui voglio un bene pazzesco e che, anche a migliaia di km di distanza, restano il mio unico, vero, faro nella notte.
Questi sono i pochi pensieri ?compiuti? che per il momento riesco a mettere insieme, per il resto è tutto ancora un gran marasma, fatto di felicità per quello che ho potuto vivere, di sorpresa, mista a tristezza, per quello che ho scoperto, di impotenza per la grandezza di quanto ci sarebbe da fare, di profondo dubbio sulla qualità della mia motivazione e più in generale delle motivazioni che spingono il mio agire quotidiano e bla, bla, bla???.
Insomma, nulla è cambiato, direbbe forse più di una persona??.SGRUNT??ma come?
O forse tutto questo crogiolarsi nel marasma serve solo a far proprio finta che nulla sia cambiato, perché i cambiamenti, si sa, fanno grande paura, e a volte, piuttosto che ammetterli ed affrontarli si preferisce rimandare, restando saldamente ancorati alle proprie certezze, a quello che già ben si conosce e che perciò paura non fa, anche quando questo vuol dire appunto restare nel marasma assoluto, fino a quando, poi, non saranno proprio quelle stesse certezze a cominciare a soffocarci e a farci così paura??
Scusate??pongo fine al delirio?
e per farmi perdonare
prometto che posterò al più presto (lunedì ritiro le ultime fotine) posterò anche un bel reportino illustrato che, se dio vuole, riuscirà a giustificare in qualche modo la presenza di queste righe eccessive e sovrabbondanti su questo forum?la musetta è tornata e, come vedete, ha subito ripreso a trotterellare su è giù per i monti!
A prestissimo a tutti!
"E lo vorrei, perchè non sono quando non ci sei e resto solo coi pensieri mei...ed io" - F. Guccini