Dunque, dunque??ci siamo stati proprio ieri e il mio consiglio è, se non sei uno che ?vive di sola polvere? (e qui, prima di innescare inutili polemiche, chiariamo subito che la sottoscritta non disdegna affatto la magica polverina?.anzi), vacci?..e anche di corsa!!!!
Posto un reportino e anche qualche foto, così da essere utile sia per te, sia per tutti coloro che sono interessanti alle condizioni recenti dell?itinerario.
Cominciamo col dire che, come di consueto, i due ?pigroni? si sono mossi mooooolto tardi ieri mattina?..ehm?.diciamo che il ?pronti, partenza, via!? è stato dato in quel di Soldanella non prima delle 11,30?..ma mi sarei preoccupata piuttosto del contrario, se ci fossimo presentati ad un orario meno ?consono? per noi che amiamo goderci le discese alla luce plastica del tramonto!!!
In tutta tranquillità abbiamo coperto la prima parte dell?itinerario che dalla Valle di San Nicolò conduce attraverso la valle laterale dei Monzoni??dapprima, seguendo la forestale battuta dalle motoslitte, raggiungiamo la Malga Monzoni e poi, proseguendo per l?agevolissima traccia sulla scorta dei sentieri, arriviamo nei pressi del Rifugio Vallaccia, inoltrandoci poi nel cuore della conca di Gardeccia, un misto di roccia e pendii innevati da cui, voltandoci, alle nostre spalle la vista spazia sempre più aperta e ?riconoscente?: sulla bastionata del Sella, sulla Regina delle Dolomiti, con la sua immensa parete sud e il Gran Vernel??qualcuno mi fa notare che è addirittura visibile parzialmente anche la cima Scotoni (ahhhhhhh?..la Scotooooooniiiiii?.ehm?..). In breve (??), continuando con il nostro passo ?aspetta che faccio una foto?, arriviamo alla base del canale più ripido che, su neve ventata e comunque piuttosto ben consolidata (mai ghiacciata), si risale dapprima verso destra, per poi tagliare in costa verso sinistra, in direzione della parete rocciosa che delimita la forcella Vallaccia che dà accesso al canale omonimo. Per arrivarci, date le attuali condizioni di innevamento (un po? di neve, in quel tratto molto inclinato ed esposto, rubata dal vento) percorriamo con cautela e senza sci il breve tratto in discesa che la separa da noi. E da qui?.magia?..si apre lo scenario di un canale estremamente attraente e, oserei dire, anche accogliente!!! Velocemente (ehm?il pendio chiama!) ci prepariamo alla discesa e via?.si parte: facendo solo attenzione all?evidente gonfia che occupa la porzione centrale della prima parte dell?imbocco, tiriamo le prime curve su una pendenza divertente e mai eccessiva, con una neve nel primo tratto molto compatta e levigata dal vento, ma anche ricoperta da quel lieve strato di ?riportino? che fa tenuta!!!! Poco più sotto la neve si fa più complessa, con vene di buona farinella alternate e crosticina ventata assai poco portante, ma comunque ben sciabile con la dovuta attenzione. E poi??e poi?..quando termina il canale, le pareti rocciose, che prima incombevano decise su di noi, si allargano a formare uno splendido anfiteatro che, grazie ai racconti di Ivo, non tarda a popolarsi di storia e di futuro, di imprese epiche e di onorevoli ritirate, di passione e di logica??insomma della vita, di tutto quello che fa sì che queste pareti non restino per noi un semplice ammasso di roccia.
Proseguiamo la discesa giù per il vallone detritico e, facendo attenzione a qualche masso nascosto appena sotto la neve - le cui condizioni restano sempre piuttosto complesse, richiedendo un?attenta ?lettura? per evitare inutili numeri circensi ? arriviamo in prossimità del Biavacco Zeni. Qui decidiamo di procedere per lo stretto canyon che scende a valle, alla nostra destra, insinuandosi fra le pareti. La sciata e sempre impegnativa e divertente allo stesso tempo e lo strato di neve presente permette di percorrere il canale senza problemi, fatta eccezione per la strozzatura a clessidra in corrispondenza di un saltino di roccia incastonato alla nostra sinistra???si raccomandano sci molto corti (i mei sono un misero 163 cm)?..pena qualche ?ravanage? in più.
Da qui parte la traccia ormai battuta che, tra curve tortuose, in mezzo a dossi e mughi, controllate con un sapiente spazzaneve, conduce alla sottostante boschina, dove mi prendo le mie ultime, belle soddisfazioni solcando anche gli ultimi mini-lenzuolini rimasti intatti e divertendomi come una matta a fare, dove possibile, lo slalom tra i tronchi.
Raggiunta la pista che taglia il bosco, in un attimo siamo all?arrivo?..mentre mi sgancio gli sci la gioia mi invade??.i motivi sono tanti?..alcuni più scontati, altri meno, alcuni molto personali, altri meno??..ma questo vale per me??per voi il messaggio vuole essere: merita, merita eccome?..se appena potete?..andate anche voi a cogliere la vostra gioia!!
E ora qualche immagine (anche

) per darvi un'idea delle condizioni dell'itinerario:
Appena dopo Malga Monzoni la nostra salita procede con la solita calma serafica......
Uno sguardo indietro nello spazio e nel tempo.......ecco la Regina delle Dolomiti e la forcella da cui siamo scesi la scorsa domenica......e la bella sensazione di imparare a consocere ed amare questi luoghi uno ad uno....
Ecco...diciamo che qui ci vuole un pochino più di impegno....Ivo ale prese con il canale che risale verso la forcella Vallaccia
....sempre Ivo che sale....la montagna a volte offre strane geometrie arrotondate.....
Tra uno foto e l'altra cerco di seguire a ruota (

)....mentre l'ombra del prossimo tramonto comincia la sua inesorabile rincorsa alle mie calcagna...
....c'è comunque tempo per migliorare la tecnica...visto che siamo assai lontani dalla perfezione

.....
.....forse inorridito da cotante evoluzioni Ivo se ne scappa.....ma anche lui è ormai tallonato stretto dall'ombra incombente

.....
Dopo una bellissima salita, si prospetta un'altrettanto allettante discesa..
Anche nel canyon più in basso la sciata è divertente...
Oh Maria! Ma....ma.....adesso dove passo?
La parete della Vallaccia.....mille storie e mille e uno desideri
Buone curve a tutti

"E lo vorrei, perchè non sono quando non ci sei e resto solo coi pensieri mei...ed io" - F. Guccini