Parte in questi giorni il nuovo attacco italiano alla vetta del Cerro Torre, in Patagonia, da molti ritenuta la più difficile parete del mondo. In Italia divenne famosa in seguito alla prima spedizione di Cesare Maestri, nel 1959, durante la quale perse la vita il compagno di scalata Toni Egger.
Corriere.it presenta la missione con il primo contributo inviato dal capospedizione Ermanno Salvaterra
Di nuovo la Patagonia, di nuovo il Cerro Torre, di nuovo la parete est, con un via ancora del tutto vergine. Ormai sono trascorsi quasi tre anni dal primo tentativo alla mitica "East Face" del Torre.
I compagni di allora hanno dato forfait e così in pochissimo tempo mi son dovuto dar da fare per trovare altri nuovi amici per questa storia. Ho trovato in Matteo, Alessandro e Giacomo una gran voglia di andare, un grande entusiasmo, cose molto importanti per una terra così inospitale ed una parete impossibile. Avevo già salito circa 800 metri e ne mancavano ancora 400 ed ora dovremo rifare tutto dall'inizio.
L'ultima spedizione sul Cerro Torre clicca su una foto
Abbiamo comunque un vantaggio: conosco bene la parete fino a quel punto ed almeno ritroveremo le soste già fatte e credo non sia poco. Oltre quel punto sarà tutto nuovo e da scoprire, Ci aspetterà un tratto non molto difficile se le condizioni del tempo saranno favorevoli ma poi un camino gigantesco, tetro, enigmatico. Ci darà sicuramente un bel problema. Un camino che nonostante tanti anni passati in zona non mi ha mai permesso, nemmeno con il binocolo, di scrutarne il fondo.
Cesare Maestri, l'uomo del Cerro Torre clicca su una foto
Infine ci saranno gli ultimi 150 metri di cui anche non si conosce niente; l'unica cosa, i grossi funghi di ghiaccio strapiombanti sopra le nostre teste. Il nostro programma è semplice anche se tutto dipenderà dal tempo. Arivati a El Chalten trasporteremo tutto il materiale al Campo Base e da lì inizieremo i carichi alla base della parete che cercheremo di attaccare quanto prima. L'idea è di salire i primi 250 metri, fino al primo nevaio, e da quel punto rimanere definitivamente in parete con le nostre porta-ledge (tendine da parete). Porteremo con noi viveri e materiale per 15 giorni. Quando riusciremo con il telefono satellitare manderemo nostre notizie per tenervi aggiornati sulla nostra impresa in Patagonia.
Ermanno Salvaterra
http://www.corriere.it/speciali/2004/Cronache/cerro/index.shtml