
Ieri ho fatto la Biancograt con Elena (mia moglie). Era qualche anno ormai che volevo farla ed era il sogno di Elena che ogni volta che passiamo dall'Engadina non manca di farmela notare.
Beh, sono rimasto davvero colpito dalla bellezza di questa via di alta
montagna. Voglio dire, oltre alla famosa cresta nevosa che tutti conoscono, il tratto di roccette dal Pizzo Bianco alla vetta del Bernina e' davvero molto bello nonche' vertiginoso. Stando sempre in cresta si domina costantemente l'incredibile scerario del Roseg e dello Scerscen da una parte, e dei Palu', dei Bellavista, piz Argent, etc. dall'altro. Davvero un
ambiente straordinario.
Le condizioni attuali sono ottime, per salire alla fourcla Prievlusa al
momento si sfrutta senza problemi il nevaio che vi giunge direttamente (40 gradi) il che e' meglio rispetto alla ferratina da fare quando il pericolo
di caduta sassi e' piu' alto; lungo la cresta nevosa al p.zo Bianco c'e' un
solo tratto ghiacciato che pero' non da problemi, questo tratto di per se e'
forse il piu' semplice tecnicamente; sul tratto roccioso tra il p. Bianco e
la vetta si sta sempre sul filo di cresta, ramponi ai piedi, dunque senza
aggirare di lato il torrione ma affrontandolo direttamente con passaggi di
IV (come da relazione CAI-TCI).
Dalla vetta si scende lungo la normale passando per la vetta italiana e facendo un paio di doppie si arriva facilmente alla Marco e Rosa.
La discesa da qui fino al Morteratsch e' molto molto lunga. Se le foto sono
venute le mettero' senz'altro su Climberland.
ciao,
Lorenz
P.S. purtroppo, dopo la nord del Roseg un paio di anni fa, ho dovuto
pernottare di nuovo alla capanna Tchierva. Il rifugio e' rinnovato nella
struttura ma il personale e la cucina fanno pena come due anni fa.