Sabato la salita al rifugio Gianetti avviene nel nebbione più completo (e meno male che doveva essere bello!!!) la visibilità è così limitata che ci fermiamo per pranzare a 5 min di distanza dal rifugio senza rendercene conto?.tutto il pomeriggio passa nella vana attesa di una schiarita che ci permetta di avvistare la nostra cima?ma non c?è niente da fare non si vuole far vedere!!!
La sveglia suona alle 4.30 ma le condizioni sono sempre le stesse, ogni mezz?ora ci alterniamo ad uscire dai sacchi a pelo per mettere fuori il naso e finalmente alle 7 il cielo si apre e decidiamo di partire.
Arrivati alla base della parete attacchiamo il diedro che è in condizioni tutt?altro che ottimali, completamente impiastrato di neve e ghiaccio in breve mi trovo incastrato in una fessura umida ad osservare i candelotti ghiaccio che ricoprono gli appigli su cui dovrei tirarmi, con un provvidenziale friend riesco a proteggere il passo aleatorio e ad uscirne con non pochi sbuffi e tremori.
Il seguente camino è così tanto ghiacciato da risultare assolutamente impraticabile e il mitico Roby risolve il problema con una sua variante arrampicatoria sulla placca a fianco!!!
Piano piano saliamo, ma troppo lentamente, dopo 5 ore non siamo che poco oltre la metà e decidiamo di scendere, ancora una volta la neve complica il tutto tanto che raggiungiamo la macchina solamente alle otto di sera alla luce delle frontali?.
Pur avendo mancato la cima rientriamo soddisfatti dalla consapevolezza di aver dato il massimo e con la promessa di ritornare?
alle Termopili come re Leonida
ma il Badile dov'è??
finalmente il cielo si apre
erba gelata
il diedro iniziale
nuvole e montagne
in arrampicata su splendido granito
dove si va...su o giù???
è deciso...giù!!
alle Termopili (sconfitti)
rientro alla macchina