da degasperi stefano » mar mag 27, 2008 20:55 pm
da ste_manto » mer mag 28, 2008 8:21 am
degasperi stefano ha scritto:Ho sempre salito cime con nomi importanti per vie con nomi importanti. Lo facevo perchè nel nostro mondo alpinistico non conti nulla se non hai salito quella cima da quella parete. Che grandissima stronzata eppure è così.
Da qualche anno ho spostato il mio interesse su cime praticamente sconosciute a molti alpinisti ma che riservano pareti e vie che fanno assaporare ancora il gusto dell'esplorazione.
Con il mio amico (sempre il solito) MAX abbiamo salito questa cima che si trova nelle vedrette di Ries altezza 3135 metri patricamente un collina.
La parete nord è stata e tuttora lo è di più (anche se lo sviluppo è minore) paragonata sia per pericoli oggettivi, complessità di percorso difficoltà alpinistiche paragonata alla Nord dell'Eiger.
Spero vivamente che qualche baldo giovane abbia voglia di ripercorrere questo itinerario purchè non abbiate paura dell'isolamento e dalla mancanza di folla (i cellulari prendono pochissimo).
partenza da loc. Sega m. 1521 si percorre la val fredda fino all'omonima malga. Da lì si sale in direzione sud su sfaciumi (faticoso anche per la presenza di neve poc consistente) fino a raggiungere l'attacco a sinistra rispetto al centro della parete più o meno a quota 24.00.
Si tratta di una via di kisto dislivello 700 metri.
I primi tiri sono su placche compatte pochissimi chiodi e per nulla affidabili che vanno risalite con i ramponi ai piedi difficoltà classiche 3 - 4 - tre pass. 5.
Giunti ad una cavernetta si sale in obliquo per una rampa e poi dritti fino a mettere piede sul primo nevaio. Pericolosissimo caduta di pietre in continuazione, neve profonda alternata a lastre di ghiaccio (45°). Si sale diritti fino ad toccare il secondo tratto di parete. Impegnativo la neve ricopriva tutto. Le rocce friabilissime permettono solo una parziale assicurazione. Tratto molto psicologico difficoltà moderate 4 - 5 soste precarie. Da lì si raggiunge sulla sinistra il secondo nevaio che si attraversaa dx fino ad entrare in un canale - diedro. La neve non permetteva una progressione e pertanto abbiamo deciso di tirare dritto superando uno strapiombo sulla destra un successivo tetto 6b - 7a. (55 metri) Da lì rocce più articolate ma sempre friabilissime diff. 4° danno la possibilità di sbucare sulle rocce terminali e da li finalmente con facilità sulla vetta. La discesa è avvenuta per la normale difficolta pd anche per via della neve. tempo impiegato per la sola parete 7 ore.
Per chi avesse intenzione di ripetere l'itinerario consiglio:
chiodi a lemetta 1 set di dadi - camelotti piccoli e medi fino al nr. 3 doppiato. Sulla variante è stata lasciato un chiodo rosso con fettuccia per indicare la direzione. Le soste sono state tutte smontate perchè avevamo finito il materiale.
Indispensabili i ramponi inutili scarpette.
Tutti i ,à per poi sbucare sulle rocce te (passaggi delicati sullmax sp appoggiatesu roccia io a sono ilu a S
da Fabrizio Righetti » mer mag 28, 2008 9:11 am
da ste_manto » mer mag 28, 2008 9:25 am
da Jaguaro » mer mag 28, 2008 11:13 am
ste_manto ha scritto:Jaguaro ha scritto:hai delle foto??
http://www.forum.planetmountain.com/php ... sc&start=0
da marinoroma » sab mag 31, 2008 12:21 pm
da Brozio » sab mag 31, 2008 18:40 pm
da degasperi stefano » sab mag 31, 2008 20:22 pm
da PIER » mar giu 03, 2008 17:57 pm
da degasperi stefano » mar giu 03, 2008 20:32 pm
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