da celaf » gio gen 24, 2008 11:38 am
L'abbiamo fatta l'estate scorsa. A dire il vero non la rifarei, anche se dipende dalle condizioni in cui la trovi. La salita è di grande soddisfazione, anche se la parte bassa della via è veramente pessima a stagione avanzata. Il gestore del rifugio non è attendibile, dato che ci ha detto che le condizioni erano ottimali, omettendo che due che erano partiti il giorno prima non erano tornati (in effetti li hanno trovati morti alla base della parete due gg dopo, erano scivolati sul primo traverso) e che la via era sottoposta alle scariche di sassi già dal primo mattino. La prima parte, su roccia, non è difficile ma delicata, èpoiché il terreno è pessimo. La parte più delicata è il traverso che permette di accedere al ghiaccio dalle rocce. Qui il terreno è estremamente friabile, direi inconsistente (se scoperto) e non c'è possibilità di far sicura, poiché tutto si sgretola. Il traverso sul ghiaccio, poi lo abbiamo trovato infido, poiché il pendio è molto ripido, lo spessore ghiacciato era assai sottile e friabile e i sassi ti fischiano da tutte le parti gia all'alba (dove solitamente ti trovi a questo punto dell'itinerario). Avevamo solo tre chiodi e li abbiamo usati per 3-4 tiri. Poi c'è una parte di ghiacciaio facile con grandi crepacci. Dopo risali una specie di canale scoperto assai friabile, ma non difficile, due brevi pendii di neve e, finalmente sei in cresta. La cresta è facile, ma nell'ultimo tratto si impenna assai. Qui abbiamo trovato nuovamente ghiaccio e, di nuovo, abbiamo dovuto chiodare. Sconsigliamo di ridiscendere da questa via, data l'esposizione alla caduta di pietre nelle ore più calde. Di grande soddisfazione, almeno per noi, è stato scendere alla rothornhutte per la wellenkuppe (anche questa via non è da sottovalutare (grandi cornici)). E, il giorno successivo, salire lo Zinalrothorn per la via normale e scendere per la cresta Nord e l'arete du Blanc, tornando così a Mountet. Questo giro richiede un giorno in più ma, ti garantisco, è grandioso. Utili due piccozze e chiodi da ghiaccio. Due corde sono meglio di una per le doppie in discesa. Se poi ti interessa una relazione più dettagliata e/o foto dell'itinerario non hai che da chiedere.
Ciao.