Partiti in 3, Valentina, Monica ed il sottoscritto, ci siamo appoggiati ai ragazzi dell?Operazione Mato Grosso per le salite effettuate in Cordillera Blanca. Tecnicamente, sono state salite alla nostra portata, ma avendo poco tempo a disposizione (8 giorni per la montagna) era fondamentale avere un supporto organizzativo perfetto, altrimenti non avremmo concluso nulla?
Dopo il lungo viaggio dall?Italia a Marcarà (per inciso: pullman Aosta-Parigi di notte, volo Parigi-Boston, Boston-Miami, Miami-Lima, pullman Lima-Huaraz-Marcarà? uff!!!) ci siamo giustamente riposati un giorno, stando nella casa Don Bosco della OMG e passeggiando per le vie di Huaraz.
Poi abbiamo iniziato l?acclimatamento compiendo in giornata la gita al rifugio Perù (4680m), sotto gli Huandoy ed il classico Pisco, nella Quebrada Llanganuco.
Ecco qui l?Huandoy Nord ed Est
e l?Huandoy Sud
il rifugio Perù ed il Pisco sullo sfondo
ed il Chopicalqui dall?altra parte del vallone
Purtroppo non ho foto della parete Nord dell?Uascaran perché immersa nelle nuvole?
Il giorno dopo siamo partiti alla volta del rifugio Ishinca (4350m), nella Quebrada Ishinca, che è diventato il campo base per le nostre salite.
Qui vedete l?Huascaran salendo per il vallone
Il giorno dopo siamo saliti sull?Ishinca (5530m), una bella montagna ideale come primo approccio alle alte quote. Tecnicamente, è PD con 1200m.
Il bel Ranrapalca alle prime luci dell?alba
La vetta dell?Ishinca
Valentina quasi in cima, con il Copa sullo sfondo
Il bel Tocllaraju dalla cima dell?Ishinca
e verso Sud, l?Huantsan
Il giorno dopo ci riposiamo al campo base a causa del tempo inclemente, ma la sera il vento spazza le nuvole e le ultime luci ci fanno vedere il Tocllaraju
Il bel tempo ci assiste e così, mentre Valentina e Monica con i nostri amici trentini e biellesi salgono all?Urus, mi presto con Elias a salire il Tocllaraju (6032m). Tecnicamente è D, con un dislivello di 1700m dal campo base, da coprire con un campo a 5100m.
Ecco l?Urus dalla morena sopra il rifugio, verso il Tocllaraju
e dalla parte opposta l?Ishinca (sulla sinistra) ed il Ranrapalca
Con lo zaino molto pesante raggiungiamo il bellissimo terrazzo sul ghiacciaio dove mettiamo la tenda
Il giorno dopo partiamo al buio ed alla luce della frontale affrontiamo i corti ma ripidi muri che ci permettono di raggiungere il colle e poi la cresta che conduce in cima. Sotto la cima, prima dell?ultimo muro ripido di 70 metri, la vista sulla Cordillera Blanca all?alba è questa
Dopo l?ultima fatica arriviamo in cima. Elias chiama Marcarà per comunicare che tutto, fin?ora, è andato bene
Sono felice per il mio primo 6000, 3 giorni dopo il mio primo 5000
Scendendo, ritorniamo alla nostra tenda
da cui si vede bene la cima e la prima parte del percorso, fino al colle sulla sinistra
e poi giù fino al rifugio.
Il giorno dopo Monica sale di nuovo all?Ishinca visto che la prima volta il mal di montagna l?aveva fermata poco sotto la vetta, mentre Valentina mi convince a salire con lei all?Urus (5420m), cima che l?aveva entusiasmata. Tecnicamente è un bel PD con tratti di misto sotto la cima.
Qui Vale sull?ultimo tratto di ghiacciaio
ed il Toqllaraju dalla vetta
Scendiamo al rifugio, dal quale dobbiamo raggiungere in serata la casa a Marcarà. Per quest?anno le montagne peruviane ci hanno più che soddisfatto, ora un bel giro nei fantastici posti che il Perù offre.
Però, non possiamo non voltarci indietro ancora una volta
Un grazie enorme ai ragazzi dell?OMG per l?aiuto che ci hanno dato ed ai nostri amici trentini, biellesi e bergamaschi che abbiamo conosciuto sul posto e con i quali abbiamo condiviso fantastici momenti di allegria!
Ringrazio anche Roberto e Danielino per le info che mi hanno fornito!