Che cima!!!!!! Bel 4000!
Dopo aver dormito alla Catenahutte di ritorno dalla Cassin, eccoci ora alla volta della quota. Partiamo, io e Mario, per la Valpelline. Gli amici Bono, Grigna e Rambo ci raggiungeranno già all?accogliente rifugio Aosta. Per giungervi l?itinerario supera tutto il fondovalle con percorso pianeggiante e lungo. Impieghiamo con molto comodo 4 orette. Più saliamo e più i ?turisti della domenica? diminuiscono. La temperatura è piuttosto bassa e delle nuvolaglie nascondono spesso il sole. Il rifugio è sito in un posto incantevole a ridosso dei ghiacciai. Il gentilissimo rifugista non lesina nel dare consigli e utilissime informazioni per le salite. Dopo cena la decisione di lasciare i gruppi separati così come sono: io e il Catena alla Dent d?Hérens, Grigna, Bono e Rambo alla più tranquilla Tete de Valpelline. Sono le 3 quando ho di fronte Mario che fa colazione e capisco che le ?bombe? che gli abbiam regalato al suo compleanno doveva prenderle già la sera prima: il suo volto non promette nulla di buono. Il tempo è fantastico e al chiaro di una intensa mezzaluna saliamo all?attacco del ghiacciaio. Il procedere sui primi ripidi pendii, nonostante la nevina nuova e la comoda traccia favoriscano, è lento: Mario, come da previsione, ha uno dei suoi ?cedimenti strutturali??sosta per riprendersi. Purtroppo siamo passati ultimi. Le 2 guide con i 2 clienti davanti a noi sono già lontane lungo la normale: hanno rinunciato alla Tiefematten credendola troppo innevata. I 5 spagnoli sono impegnati (pure troppo dato che fanno pure dei tiri) sui canaponi che portano al col di Tiefematten. Attendiamo il loro passaggio che causa qualche caduta di sassi. Dietro di noi arrivano altri 2 che aspettano per la salita al colle. Giunti in cresta perdiamo altro prezioso tempo per superarli dato che sono divisi in due cordate. La cresta è facile e divertente. Ben pulita sul filo. Un poco sporca (10-15cm) sul lato sinistro, ma si procede bene. Arrivati al gendarme rosso seguiamo una fila di chiodi che ci fa tagliare sulla parete sinistra. In 50 metri sono alla sosta con due chiodi. La corda che però fino adesso era venuta con facilità, si blocca. Mario si fa così il tiro praticamente autoassicurato e altro tempo passa. Di qui due impressionanti aerei passaggi ci conducono alla fine della cresta. Il ripido pendio (con qualche crepaccio trasversale: ocio?stare a destra) ci porta a congiungersi alla normale. Girandoci vediamo gli spagnoli incrodati sui gendarmi; gli altri due evidentemente hanno desistito. Lasciamo gli zaini e procediamo veloci per gli ultimi 150m (non prima di un po? di glicogeno per il coriaceo Catena). Giungo in volata in vetta. Il tempo di una raffica di foto e ridiscendo pensando di assicurare Mario per gli ultimi 50 metri rocciosi di salita (mica poi banali in discesa), ma lo trovo già che scende: è contento anche così. In effetti (come Dome insegna

alba sul ghiacciao des grandes murailles

la cresta di tiefematten

il canale di accesso al colle di tiefematten

grandes murailles

il Catena, salendo al colle

in cresta

bellissima dente blanche

la tete de valpelline (dove c'erano gli amici grigna, bono e rambo)

gli spagnoli davanti a noi

girandosi

ecco il pendio finale

quasi alla fine delle rocce

il tiro sul lato N

Catena nel vuoto

eccezionale

su su su, che manca poco

"leggera" brezza...si respira aria di 4000

le Murailles

seminato il Catena

cresta sommitale: ci sono

lago gabiet e cervinia

matterhorn e rosa

dent blanche e weisshorn

...e il lago di valpelline lontano lontano

in discesa lungo la delicata normale

in discesa lungo la delicata normale

girandosi alle spalle: SPETTACOLOSA

ultimi metri per la fine del ghiacciaio e il rifugio

ecco il rifugio Aosta: ora è solo un gran trasferimento!!!
