Relax dopocena e a letto presto, domenica sveglia ore 3.20. Colazione striminzita (UNA marmellatina a testa..), siam partiti alle 4.15 sotto un cielo stellato. Alla luce delle frontali siamo saliti per i pendii morenici dietro il rifugio, prendendo l'itinerario del Flestchorn. Trovato il bivio un po per caso abbiamo cominciato così a salire la lunga cresta ovest del Lagginhorn. Terreno facile ma assai faticoso. Per dirla alla canavesana "una ciaplera unica", un mucchio di sassi. A 3400 abbiam lasciato parte del peso che ci portavamo appresso. Siam saliti sempre slegati, vista la pochissima esposizione del percorso. Una placca un po più impegnativa (II°) ma relativamente protetta, poi un restringimento della cresta, che si riallargava subito dopo. A 3600 m ci siamo messi i ramponi, e abbiamo risalito tra nevai e chine di detriti e sfasciumi, interrotti da qualche roccetta, la parte finale. L'ultimo ripido nevaio, percorso da un'ottima traccia e sono uscito sulle roccette di vetta. Bellissimo!! Giunti anche i compagni, una pausa e le foto di rito. Una, soprattutto, scaramantica e propiziatoria per la finale..
Quindi la discesa: ci siamo legati per scendere il primo nevaio sotto la punta, poi, però, sul terreno sotto (sfasciumi e ciaplere) abbiamo convenuto che era meglio scendere slegati, ci è sembrato meno pericoloso, perchè la corda strisciando e impigliandosi, muoveva troppe pietre. QUindi con calma abbiamo ridisceso tutta la cresta, col solo tratto più delicato della placca, anche se scendendola dove sono passato io non era nemmeno esposta. SUperata l'ultima difficoltà, sempre su terreno noioso e faticoso anche in discesa, siamo giunti al bivio. Recuperata la roba lasciata al mattino siam scesi sul pressochè innocuo Lagginglestcher, percorrendolo tutto fino a una spalla detritica circa 3150 m. Da qui Hohsaas e la funivia erano a portata di mano. Ma bisognava scendere un ripido pendio (schifosi detriti e roccette) e un esposto passaggio su delle placche (grazie al Cielo attrezzato con un cavetto metallico). QUindi finite tutte le difficoltà, traversando su rocce montonate, e morene siamo risaliti a Hohsaas. Erano le 11.58. La funivia chiudeva per la pausa alle 12. Tirando fuori le ultime energie, con uno scatto felino, ci siamo sparati 50 m di dislivello in salita in meno di due minuti, catapultandoci al volo (letteralmente) dentro l'ultima cabina che partiva....
Ci ha devastato questa corsa!! A kreuzboden svacco e birrona per il 16° quattrromila.. e poi via verso casa! E la sera sappiamo tutti com'è andata. Resistendo alla stanchezza non ho potuto fare a meno di una serata che è entrata nella storia del calcio. Due grandi emozioni in meno di 24 ore.
Salita al Lagginhorn che ricorderò, per la simpatica (come sempre) compagnia, i panorami, la grande fatica e la grande soddisfazione per questa vetta e questo sedicesimo 4000 che dedico al mio cane jack, mancato venerdì pomeriggio dopo 15 anni di compagnia, socio di tante avventure sulle montagne che amo.
























