Le condizioni della via sono molto buone, nel senso che è tutto secco!
L'avvicinamento è un po' incasinato, si segue la normale fino al secondo pianoro (appena dopo il ponte in legno) poi si traversa verso destra, tracce quasi inesistenti e molti ponti finti (alla terza visita ad un crepo sono tornato indietro).
Alternativamente si può salire al successivo grande pianoro prima della seconda fascia di seracchi e traversare in discesa verso l'attacco, agevole ma discretamente più lungo.
i primi tiri le relazioni dicono "per placche portarsi in cresta"... solo che non tengono conto del ritiro del ghiacciaio e quindi prima delle placche ci sono 20 m di instabile ghiaione piuttosto brutto.
A questo punto c'è il dilemma... scarponi o scarpette?
Francamente con le condizioni attuali di neve non se ne persta per tutta la cresta, quindi direi a discrezione personale!
a questo punto si procede più o meno sul filo con passaggi di III, noi l'abbiamo fatta di conserva per scrollarci di torno degli agghiaccianti personaggi di lingua tedesca dal comportamento da strxxxi!
Sempre la relazione dice che ad un certo punto c'è una cengia gialla che porta a sinistra per 60 m e poi si riguadagna la cresta... francamente mi sembra una cosa assurda, il proseguimento per la cresta presenta difficoltà di poco superiori (non più di III+) fino al gendarme, dove abbiamo iniziato a salire a tiri.
Il gendarme l'abbiamo salito da sinistra, per un diedro inizialmente strapiombante, ma ben protetto da due ch. ed un cuneo di legno, molto bello, ma non banale!
Segue ancora un tratto su roccia molto bella per poi arrivare al tratto finale di rocce rotte.
Effettivamente l'impressione non è confortante, sembra un enorme castello di sassi appoggiati uno sopra l'altro! ma alla fine l'arrampicata è facile e i sassi stabili.
Alla fine si giunge al tratto di cresta finale, è bella ghiacciata (ma il ghiaccio è buono); abbiamo per precauzione fatto tre tiri vista la stanchezza che iniziava a farsi sentire.
La discesa è stata una sorpresa, avevo fatto la discesa in agosto nel 2001 ed era ben diversa, ora è tutto un susseguirsi di seracchi e crepacci da aggirare ed attraversare... sicuramente una delle più suggestive vie normali che abbia percorso, ma non è certo stato piacevole farla con la neve molle e con la stanchezza della salita.
Anche in questo caso molti crepi da attraversare su ponti messi molto male, addirittura un ponte in legno su un crepaccio enorme, attenzione quando si passa sotto il cambrena che scarica moltissimo.
Per il resto... la kuffner è una bella via, non eccelsa, ma ha meritato la fama che ha; non difficile è però piuttosto lunga, soprattutto se percorsa a tiri (alle 16.30 ancora c'era chi doveva uscire), noi ci abbiamo messo 5 ore + 3 per l'avvicinamento (vagando tra crepi e seracchi).
alcune foto, anche se purtroppo nessuna della via...




