Chiedo info Cervino cresta del leone.

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Chiedo info Cervino cresta del leone.

Messaggioda Siloga66 » mer lug 20, 2005 0:03 am

Volevo chiedere agli esperti del posto o comunque a chi l'ha fatta, alcune cosette.
a) al rifugio Carrel per dormire ci dovrebbero essere le coperte. Bisogna portarsi lo stesso il sacco a pelo, o si può andare tranquilli solo col sacco-letto?

b) conviene portarsi fino al rifugio Carrel tutto per bere o è meglio usare un fornellino per sciogliere la neve?

c) meglio una corda singola o le mezze corde?

d) piccozza e ramponi sono sempre indispensabili?

e) mediamente a che ora si parte per la cima dal rifugio?

So che chiedo tante cose, ma capitemi.......il Cervino non l'ho neanche mai visto. E intanto grazie.
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Messaggioda Fabrizio Righetti » mer lug 20, 2005 8:40 am

Ciao, cerco di rispondere alle tue domande:
Il giorno che sali alla Carrel, all'altezza dei nevai prima del traverso lì puoi prendere l'acqua, da lì poi non c'è moltissimo sino al bivacco.
Puoi usare una mezza corda al limite in salita la fai doppia, la via è un po tortuosa e procedi quasi sempre di conserva per cui non fai mai dei tiri lunghi.
Piccozza e ramponi non sono sempre indispensabili, quando ho salito io la Cresta del Leone non li ho proprio usati, ma comunque per ogni evenienza ti conviene portarli.
Io a metà Agosto son partito alle 4.30 per arrivare in cima alle 7.55.
In discesa son sceso per la Hornli ed in 3.30 ore ero arrivato alla Capanna dell'Hornli, è secondo me meglio. Poi dalla Horli scendi e risali il Teodulogletscher fino all'omonimo colle, da lì vai alla funivia e puoi scendere con la stessa (ultima corsa alle 16).

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Messaggioda il berna » mer lug 20, 2005 9:17 am

nei girni passati c'è stata una grossa frana nei pressi della testa del leone... informati bene prima di partire
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Messaggioda Siloga66 » mer lug 20, 2005 14:24 pm

Queste si che sono info utili. Mi informerò per la frana dei giorni scorsi. Da come capisco, pur non avendola mai fatta è consigliabile scendere per la normale svizzera. Ma in discesa non conoscendola il percorso lo si trova facilmente? Infatti volevo salire da una e scendere dall'altra, ma mi ero fatto idea che fosse piu semplice scendere per dove si era appena saliti invece che per un terreno sconosciuto. Dovrò valutare bene la cosa.
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Messaggioda Fabrizio Righetti » mer lug 20, 2005 14:44 pm

Come vedrai il problema è che c'è un'affollamento di gente e molti di quelli che salgono dalla Carrel ci impiegano una vita. Se tu arrivi in vetta con tempi normali ti ritrovi poi in discesa tutte queste cordate che ci impiegano anche 8 e più ore solo per salire. Scendere per la Hornli non evita l'affollamento anche qui cospicuo ma questa via presenta passaggi meno obbligati ed è seppur più lunga un po più scorrevole. La via nella parte alta è evidentissima più in basso in un paio di punti è più facile sbagliare. Ti allego qui la relazione della traversata, falla e non te ne pentirai è la soluzione migliore e più estetica anche se è una bella faticaccia.

? MONTE CERVINO (MATTERHORN), 4478 M

Traversata della montagna: Cresta del Leone (SW)?Cresta dell?Hörnli (NE)

Il Cervino è la montagna ideale, così come un bambino potrebbe rappresentarla: quattro creste ed altrettante pareti che le conferiscono il classico aspetto piramidale
Per molti è la ?montagna della vita?, quella che almeno una volta va salita, quella che ti fa un grande alpinista quando puoi rispondere con orgoglio di si al primo profano che ti chiede: -Ma tu che vai in montagna, il Cervino lo hai mai salito?-.
Del resto è sempre stata una montagna simbolo e su di essa sin dalla prima salita si sono scritte pagine ?epiche? della storia dell?alpinismo che hanno portato l?alpinismo al di fuori dei suoi normali confini, come quando nel 1965 i media portarono all?attenzione del grande pubblico la salita solitaria di Walter Bonatti della sulla parete N.
Il Cervino a dire il vero non era mai stato nei miei progetti, lo avevo sempre snobbato forse perché le vie che mi interessavano non erano poi così banali o forse semplicemente perché non volevo confondermi con le folle che ogni anno si accalcano sulle sue pendici. Ma alla fine anch?io ho ceduto al mito e così alla fine mi son ritrovato a fare la foto nei pressi della croce di vetta.

Accesso: Procedendo verso Aosta abbandonare l?autostrada in corrispondenza dell?uscita di S. Vincent-Chatillon ed imboccare la strada S406 per la Valtournenche (indicazioni). Seguirla per una trentina di Km sino al suo termine raggiungendo così Cervinia. Procedendo lungo lòa strada principale di accesso al paese svoltare a sinistra in corrispondenza dell?Ufficio di Informazioni e portarsi al campo sportivo dove si parcheggia.

Dall?estremità N di Cervinia (2000 m) imboccare la carrareccia per il Rifugio Duca degli Abruzzi all?Oriondè; seguendo la parzialmente la strada (6 Km ca.) e le numerose scorciatoie si perviene così con un po di fatica ma senza alcuna difficoltà ai 2802 m del rifugio (2 ore). Il rifugio è raggiungibile anche dalla stazione intermedia della funivia di Plan Maison.
Proseguire verso N lungo il sentiero che si stacca sul retro del rifugio e che dapprima per pascoli e detriti e poi lungo un vago sperone arrotondato portarsi ai nevai posti alla base della Testa del Leone. In questo tratto il sentiero è abbastanza ben tracciato e talora segnalato da ometti di pietra ma un minimo di attenzione nella scelta del tracciato va comunque prestata. Proseguire per tracce tra i detriti e raggiungere il primo nevaio (nell?Estate 2003 alquanto ridotto), risalirlo o se possibile contornarlo sul suo bordo destro e per un facile canale raggiungere il pianoro detritico soprastante. Lungo detriti e roccette (eventuale neve) raggiungere il secondo nevaio (anche questo nell?Estate 2003 ridottissimo), costeggiarlo lungo il suo margine inferiore portandosi così alla base della Testa del Leone. Contornare alla base la Testa del Leone seguendo la traccia che si sviluppa verso destra (spalle a valle) su terreno piuttosto ripido ed infido (neve possibile e frequenti frane che modificano il percorso) e raggiungere la netta depressione del Colle del Leone (3581 m). Dal Colle, tenendosi sul versante meridionale, ci si porta per detriti fino alla base delle placche inclinate della cresta (m 3650 circa) dove inizia la parte più ripida del percorso per raggiungere il bivacco. L?arrampicata si sviluppa a destra del filo di cresta su roccia buona (II); ed in breve si raggiungono le prime corde fisse. Superata la liscia placca inclinata denominata Placca Seiler ed il successivo corto risalto si arriva alla base di un diedro verticale di una dozzina di metri (?Le Cheminée?) che si supera grazie ad una grossa catena (IV sostenuto senza l?ausilio delle attrezzature infisse). Oltre il diedro un tratto sul filo di cresta conduce alle roccette sottostanti il Rifugio Carrel che si raggiunge in breve. Noi con condizioni ottimali abbiamo percorso questa prima parte della salita in circa 4/4.30 e senza legarci.
E? bene precisare che attualmente (Autunno 2003) l?accesso alla Capanna Carrel è, se non impossibile, alquanto laborioso, difatti il 18 Agosto 2003 un?ennesimo franamento a coinvolto il tratto della Cheminée? cancellando completamente il diedro presente e lasciando al suo posto una liscia placca con rocce instabili. E? in fase di discussione la possibilità di riattrezzare o meno questo tratto così come sono in divenire i progetti per la ristrutturazione della capanna che in seguito al franamento a subito dei dissesti nel suo piano di appoggio.
Il Rifugio Carrel (3830 m) e l?adiacente Capanna Luigi Amedeo, di proprietà delle Guide di Cervinia, sono privi di gestore ed offrono circa 50 posti letto con materassi e coperte, fornello e materiale da cucina (15 Euro il pernottamento).
Proprio sul retro della Capanna Luigi Amedeo ha inizio la parte superiore dell?itinerario di salita alla vetta, si risalgono le rocce della ?Grande Tour? incontrando quasi subito un tratto strapiombante che si supera lungo la una corda fissa (?Corda della sveglia?), si percorrono poi delle placche verso destra e si risale ad un terrazzino verso sinistra (II). Si contorna il versante sud della ?Grande Tour? e obliquando verso destra si passa fra due rocce per poi superare il ?Vallon des Glacons? tramite una corda fissa. Traversare a destra per una trentina di metri e superare un diedro di 25 m; continuare sempre a destra per placche (passaggi di II+) per poi risalire un canalino che conduce sulla cresta, formata da diversi gendarmi rocciosi (?Crête du Coq?), al di sopra della Grande Tour. Questa parte della salita anche a causa del fatto che viene spesso compiuta al buio richiede un po di attenzione nell?individuazione del percorso. Si aggira il primo tratto di cresta sul versante italiano per cenge e attraverso un piccolo intaglio si risalgono le placche successive (?Placche Cretier?) sino ad un risalto piu' ripido; si continua scendendo sul versante sud lungo una cengia spiovente ed esposta (?Mauvais Pas?, III) sino nei pressi del Rocher des Ecritures (una placca sulla quale sono graffiti nomi e sigle di alpinisti, ma io al buio non ho visto nulla). Si prosegue traversando sempre verso destra lungo il versante italiano per arrivare al pendio nevoso noto con il nome di ?Linceul?, lo si supera agevolati anche da un cavo metallico che ne percorre l?intera lunghezza (nell?Estate 2003 non abbiamo toccato un filo di neve, il cavo rimaneva sospeso a mezz?aria testimone del normale livello toccato dalla neve sul pendio roccioso?). Oltre questo nevaio si prosegue la salita raggiungendo la verticale parete da cui pende la ?Grande Corde? (o ?Corde Tyndall?) lunga una trentina di metri, si supera questo tratto tramite una grossa catena e si esce in cresta a a circa 4080 m di quota. Seguendo senza grandi problemi di orientamento il filo di cresta (I e II, le difficoltà maggiori si possono evitare sul versante svizzero) si arriva alla sommità del Pic Tyndall (se innevata o ghiacciata la prima parte della cresta dopo la ?Grande Corde?costituisce uno dei tratti più delicati e infidi della salita). Dal Pic Tyndall (4241 m) si percorre il filo di cresta pressoché orizzontale per circa 200 metri. Il percorso è facile ma esposto e frequentemente innevato (possono esserci cornici). Al termine della cresta si scavalcano due gendarmi e ci si abbassa allo strettissimo intaglio dell?Enjambée che si supera con un?ampia spaccata. Si attaccano ora le rocce della Testa del Cervino, dapprima non difficili e miste a detriti e neve, fino al piccolo ripiano del ?Col Félicité?, alla base di un gradino roccioso. Lo si aggira a sinistra (Svizzera); si salgono ancora alcuni metri sulla sinistra poi, per una stretta cengia, si torna a destra della cresta. Una corda fissa permette di superare un salto di una dozzina di metri; si sale quindi verso destra fino ad un ripiano dal quale, grazie ad un?altra corda (15 m), si superano delle placche dopo le quali, sulla destra, si raggiunge la ?Scala Jordan? (scala con una quindicina di grossi pioli in legno) che permette di superare un tratto leggermente strapiombante ma molto esposto (viene gradato IV se superato in arrampicata senza l?ausilio della scala). Dopo la scala, una corda (?Corda Piovano?) conduce verso sinistra ad una cengia (?Gite Wentworth?) che riporta, ancora a sinistra, in cresta. Altre due corde e una stretta cengia conducono infine alle facili rocce della cresta terminale (spesso innevata) che adduce alla vetta italiana (4476 m) e alla croce. Per raggiungere il punto sommitale del Cervino, 60 m più a Est (vetta svizzera, 4478 m), si deve percorrere tutta l?aerea cresta sommitale, solitamente nevosa, in una decina di minuti. Quest?ultima parte della salita è molto evidente e non presenta quindi grandi problemi di ricerca dell?itinerario.
La discesa lungo la Cresta dell?Hörnli, che costituisce la normale via di salita dal versante elvetico, pur non presentando grosse difficoltà è molto lunga (1200 m di dislivello) e a causa delle numerose cordate impegnate su di essa presenta il rischio di frequenti cadute di sassi. Anche questo itinerario risulta abbondantemente attrezzato con strutture fisse quali corde per la progressione ed anelli resinati e pioli per l?assicurarazione.
Dalla vetta abbassarsi facilmente lungo il pendio sommitale (tracce di passaggio e neve spesso presente) sino ad incontrare una serie di salti rocciosi in sequenza che si superano abbastanza agevolmente grazie alle corde fisse presenti. Si raggiunge così la base della ?Testa del Cervino? da dove si segue il filo di cresta (spesso con neve); Si aggira sulla destra una torre e dopo aver disceso una ripida placca si raggiunge la Capanna Solvay (4003 m).
Discendere la placca sottostante il rifugio e continuare poi per una serie (infinita) di cengie e pendii obliqui (prestare sempre attenzione al percorso anche se son presenti numerose tracce di passaggio) mantenendosi sempre sul fianco Est della montagna senza mai toccare la cresta. La discesa avviene così sempre su terreno che richiede attenzione, senza particolari riferimenti se non quelli rappresentati da una evidente torre rocciosa che viene aggirata sempre sul fianco orientale. Si raggiunge così al termine, con le difficoltà che scemano solo nell?ultimissimo tratto, la Hörnli Hütte che, sorge in posizione panoramica alla sommità del crestone che rappresenta la porzione inferiore della cresta NE.
Dalla Hörnli Hütte seguire il comodo sentiero che si abbassa verso lo Swarzsee (dove si trova la stazione superiore della seggiovia). Giunti a circa 2650 m di quota, dopo aver superato le passerelle metalliche divallare alla propria destra e raggiungere la piana detritica posta al piede del margine occidentale del Teodulogletscher. Cercando il passaggio migliore per superare gli impetuosi torrenti glaciali che si dipartono dal ghiacciaio portarsi il più in alto possibile seguendo le vallette moreniche abbandonate dal ghiaccio e raggiungere una vasta zona pianeggiante a circa 2950 m di quota. A questo punto rimontare facilmente sul ghiacciaio e con percorso banale ed intuitivo portarsi verso Est in direzione delle piste da sci che scendono da Plateau Rosa e dal Colle del Teodulo.

Dislivello:
1800 m il primo giorno
650 m + 1200 in discesa lungo la Cresta dell?Hörnli + 600 m per la risalita al Colle del Teodulo
Difficoltà: AD
Tempo di percorrenza: 4 ore il primo giorno
Tempo di percorrenza: Rifugio Carrel (3830 m) ore 04.30
vetta Cervino (4478 m) ore 07.55
Hörnli Hütte (3260 m) ore 12.00
Colle del Teodulo (3303 m) ore 15.50
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Messaggioda Siloga66 » ven lug 22, 2005 0:43 am

Per ora grazie. Dovremmo andarci la settimana prossima, sempre che le condizioni meteo lo permettano. Mi sa che mi hai convinto che è meglio salire per la cresta del leone e scendere per la svizzera. Vedremo.
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Messaggioda westfalia » ven lug 22, 2005 9:08 am

Siloga66 ha scritto:Per ora grazie. Dovremmo andarci la settimana prossima, sempre che le condizioni meteo lo permettano. Mi sa che mi hai convinto che è meglio salire per la cresta del leone e scendere per la svizzera. Vedremo.


ciao
A proposito di quest'ultima tua considerazione non ne sarei così convinto.
Ho salito il Cervino 2 volte, 1 per la cresta del Leone e la seconda per la Est dalla Horlie Hutte.
Tieni presente che rientrare dalla svizzera salendo dall'italiana è un giro da fachiri. L'ultima discesa della funivia dal Plateau Rosa verso cervinia è alle 15.45, questo vuol dire che, ragionando al contrario devi essere alla Hornlie almeno a mezzogiorno, per poi scendere allo Schwarzsee, risalire al rif.Teodulo e poi al platuau Rosa. Da lì hai solo più 1600 mt di discesa...! Tenendo presente l'affolamento della stessa cresta e i rallentamenti in coda per scendere... la vedo ardua! Infatti quello è l'itinerario più frequentato, si contano anche 100 cordate al giorno nei periodi caldi, di cui non più di 20-30 che la percorrono in tempi ragionevoli.
Ti consiglio salita e discesa dalla via italiana, dalla quale comunque puoi raggiungere la punta svizzera.
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Messaggioda il.bruno » ven lug 22, 2005 9:48 am

Una domanda, non legata tanto alla salita del Cervino (chissà se mai la farò e chissà quando...) ma ad una curiosità che ho da tempo.
La traversata sotto la est dalla Hornli al Colle del Breuil o a quello del Furggen (dove c'è il biv. Bossi) perchè non la considera nessuno, invece di puntare tutti al Teodulo?
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Messaggioda Fabrizio Righetti » ven lug 22, 2005 10:18 am

Ciao, in parte ti rispondo io. Dalla Hornli hutte la traversata sotto la est è in Estate se non impraticabile è molto brutta, non c'è neve , cadono sassi ed il percorso non è così evidente. Quelli del posto la sconsigliano (lo avevo chiesto).
Comunque è vero che risalire al Teodulo è una bella fatica, ma la traversata è più completa e comunque un po di fatica non ha mai ucciso nessuno. Il Cervino è bello visto da lontano ma quando ci sei su ti accorgi che è una montagna di merda, quindi meglio togliersi dalle palle subito e secondo me la hornli è la discesa migliore seppur più lunga. Poi dal rifugio si tratta solo di camminare e se uno è stanco può passare fuori un'altra notte. Io comunque ho riportato apposta i tempi per far vedere che è possibile, anche se sei un po tirato.

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Messaggioda Italo B. » ven lug 22, 2005 10:58 am

westfalia ha scritto:........Tieni presente che rientrare dalla svizzera salendo dall'italiana è un giro da fachiri. ........


Si, ma i fachiri, volendo, possono godersi la gita e dormire una notte alla Hörnlinütte ! :wink: :wink:

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Messaggioda Siloga66 » ven lug 22, 2005 11:18 am

Grazie a tutti per le importantissime info. Alla fine mettendole tutte insieme ho deciso che: O faremo salita e discesa per la via italiana, oppure (e penso piu probabile) voglio godermi questo "nuovo posto" (nuovo per me) e salite l'italiana, scendere per la via svizzera, pernottare alla Hornly (si scrive poi cosi?) e il giorno dopo con calma rientrare. Cosi potremo festeggiare al rifugio, la qual cosa ritengo sempre piacevole. :wink:
L'ultima cosa non ho ancora capito: devo portarmi il sacco a pelo alla Carrel, o è sufficiente il sacco letto di cotone? (acquistato nuovo nuovo la settimana scorsa in occasione della N della Presanella). Intanto grazie di cuore.
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Messaggioda Siloga66 » ven lug 22, 2005 11:19 am

Grazie a tutti per le importantissime info. Alla fine mettendole tutte insieme ho deciso che: O faremo salita e discesa per la via italiana, oppure (e penso piu probabile) voglio godermi questo "nuovo posto" (nuovo per me) e salite l'italiana, scendere per la via svizzera, pernottare alla Hornly (si scrive poi cosi?) e il giorno dopo con calma rientrare. Cosi potremo festeggiare al rifugio, la qual cosa ritengo sempre piacevole. :wink:
L'ultima cosa non ho ancora capito: devo portarmi il sacco a pelo alla Carrel, o è sufficiente il sacco letto di cotone? (acquistato nuovo nuovo la settimana scorsa in occasione della N della Presanella). Intanto grazie di cuore.
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Messaggioda Siloga66 » lun lug 25, 2005 18:07 pm

Bon. Salvo imprevisti dell'ultimo momento domani mattina in due partiamo alle 6 per il Cervino. Ciao ragà. :wink:
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Messaggioda manolitos » lun lug 25, 2005 20:36 pm

Premesso che non è nei miei programmi il mitico Cervino,vorrei sapere se le varie placche presenti lungo la Hornly sono attrezzate con canaponi o se vi sono anche placche in libera arrampicata.grazie
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Messaggioda desio » lun lug 25, 2005 20:39 pm

Bravo Siloga,prima la nord della Presanella ed ora Cervino!!mi raccomando memorizza ogni dettaglio della Hornly perche mi interessa moltissimo e quando torni di tempesto di domande!!Buon divertimento
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Messaggioda dufour » lun lug 25, 2005 22:36 pm

[quote="Fabrizio Righetti"]
..... se uno è stanco può passare fuori un'altra notte...
________________________________________
Tu hai ragione, ma passare fuori una notte in più all'Hornli sai cosa significa in costo? Io ho fatto tardi nella discesa ,ero solo e per prestare + volte la mia corda x fare doppie più lunghe ho rallentato molto e quando sono tornato all'hornli rischiavo di perdere la funivia. Beh , i cari svizzerotti ci hanno dato dentro nel tariffario.

Comunque se si scende dalla svizzera, non sottovalutate le doppie e le code, fanno perdere tanto troppo tempo.

Ciao

Dufour
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se erompe da te impreparato
che ti porta al di là dei tuoi orizzonti
se sai sfruttarla per te stesso
(R. Messner)
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Messaggioda kingbolo » gio lug 28, 2005 10:44 am

Allora Siloga66 ??

Sei tornato ?

Hai qualche info da darci sulla via e soprattutto sull'accesso al rifugio post frana ??

Ti aspettiamo !!

Ciao

Oli
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Messaggioda Siloga66 » ven lug 29, 2005 10:38 am

Ciao pùtei. Fatto il Cervino per la cresta del leone martedi e mercoledi. Grazie anche alle vostre informazioni. In pratica: dovevamo partire in due alle 6 di mattina da Cavalese. Mi sono addormentato per cui siamo partiti alle 7,15 ( :? ). 482 km. dopo eravamo a Cervinia. Preso la funivia, e da lì in un'ora di cammino con caldo infernale eravamo all'Oriondè convinti di pranzare lì. Sorpresa, il rifugio è in rifacimento da tre anni, per cui chiuso. Allora proseguiamo subito verso la capanna Carrel. Arrivati li ci sistemiamo. La capanna è stata imbragata come un cotechino perchè, parlando con le guide del posto, la sua stabilità è in serio pericolo. Infatti c'era un elicottero lama che scaricava materiali e 3 persone per "puntellarla" meglio. Sulla terrazza esterna hanno messo un'antenna con sensore per rilevare eventuali movimenti della costruzione, e dentro il rifugio nel locale guide c'è un livello a bolla, sempre a tale scopo.( 8O ). Abbiamo messo la sveglia per le 3,45 e siamo partiti dalla Carrel alle 4,45 con le frontali, assieme ad altre 20 persone. La settimana prima era in condizioni perfette. Negli ultimi giorni ha fatto qualche centimetro di neve, per cui c'era un po di verglass sulle rocce, non molto, ma abbastanza da dover "saggiare" bene certi punti prima di caricare un piede. Partendo alle 4,45 siamo arrivati in vetta alle 11. Qui abbiamo sostato solo 5 minuti e poi abbiamo iniziato la discesa sempre per la cresta del leone. Un po in conserva, un po in doppie. Comunque abbiamo impiegato quasi 6 ore per scendere anche perchè appunto eravamo in tanti. Scesi, abbiamo deciso di trascorrere un'altra notte alla Carrel, tanto se scendevamo subito poi ci toccava di dormire a Cervinia, e non credo li abbiano prezzi contenuti. Ieri mattina poi siamo ridiscesi direttamente a Cervinia 1.800 metri piu in basso. Pranzo al ristorante Lago blu (consigliato da una guida del posto). Super-grigliata con tante birre, prezzo bassissimo e cameriera con un c...o da favola. La frana si è staccata dalla testa del leone, è finita sul nevaio sottostante e ha innescato una valanga. Ma assolutamente non ha compromesso nulla a chi sale. Comunque, il Cervino mi è piaciuto tantissimo, vale la pena andare a farlo. Ne sono proprio contento. Oggi sono al lavoro con le piaghe sui talloni e le mani un pò scorticate.
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Messaggioda xee » ven lug 29, 2005 11:02 am

Complimentissimi!
:D
Perché voglio dormire il sonno delle mele
per apprendere un pianto che mi purifichi dalla terra;
perché voglio vivere con quel bimbo oscuro
che voleva tagliarsi il cuore in alto mare.
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Messaggioda mamo » ven lug 29, 2005 12:01 pm

Bravi !
ciao mamo
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