Jean Christophe Lafaille disperso sul Makalu

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

Messaggioda SAFFO78 » mer feb 01, 2006 14:50 pm

...scusate se mi permetto, ma trovo folle pensare "egoista " un alpinista solo perche' ha una famiglia..... Allora dovremmo considerare "egoista" ogni uomo che per lavoro viaggia in autostrada ogni giorno.


Saluti,


Daniele
SAFFO78
 
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Messaggioda andreag » mer feb 01, 2006 15:14 pm

bummi ha scritto:
andreag ha scritto:...
però, per quanto JCL fosse preparato, determinato, consapevole, non si può dire che il suo alpinismo non contenesse una dose di rischio ben superiore alla media..... io anzi direi ai vertici della classifica!!!!

Che poi alla fine, diciamocelo, è anche il motivo per cui ammiriamo gente così, anche se non ne condividiamo le scelte.
Ma l'eroismo è sempre stato una brutta bestia con cui confrontarsi, è difficile per chiunque sfuggire al suo fascino...

Andrea


Eroismo? Nel 2006 ancora a parlare di eroi delle vette? Suvvia, cerchiamo di essere onesti. Quale eroismo può esserci nell'alpinismo oggi?
Si va in montagna perchè ci piace farlo. Abbiamo dei sogni e ci piace realizzarli, stiamo lì tutta la settimana a sognare ad occhi aperti per quelle poche ore da trascorrere il sabato o la domenica. Seguiamo una felicità effimera che dura un secondo, il tempo di capire che abbiamo realizzato un sogno che già stiamo sognando quello successivo.
Roberto è stato molto onesto e chiaro. Pensiamo solo a noi stessi e cerchiamo di tacitare la nostra coscienza con mille sotterfugi, torno presto, faccio solo cose facili, sono sempre attento, ecc..
In montagna si muore anche prestando tutte le cautele e le attenzioni del caso. Prendiamone atto, cerchiamo di viverla serenamente ed evitiamo di dare giudizi sul modo di vivere degli altri. Che si chiamino Lafaille o Rossi conta veramente molto poco.
bummi


A volte mi diomando se leggi tutti i post o solo una riga si e una no....

oppure un post si e uno no....

:? :roll: :evil:

hai estrapolato una frase dal mio discorso e dal contesto delle botte-risposte precedenti, stravolgendone completamente il senso....
che era questo, sperando di essere chiaro:

"nell'ammirazione che tutti noi proviamo verso personaggi come JCL, che mettono in gioco tutti i giorni la propria vita, c'è sempre volenti o nolenti una componente legata al fascino dell'eroe, dell'impresa epica, e questo è un retaggio culturale, molto umano, e molto difficile a morire".
Quindi non centravano gli eroi sulle vette dei tempi andati, ma un discorso psicologico un po' più sottile, legato alla nostra percezione di certe imprese....ma a quanto pare non hai colto!!!

:D :D :wink: :wink:

Andrea
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Messaggioda bummi » mer feb 01, 2006 15:37 pm

andreag ha scritto:...
"nell'ammirazione che tutti noi proviamo verso personaggi come JCL, che mettono in gioco tutti i giorni la propria vita, c'è sempre volenti o nolenti una componente legata al fascino dell'eroe, dell'impresa epica, e questo è un retaggio culturale, molto umano, e molto difficile a morire".
Quindi non centravano gli eroi sulle vette dei tempi andati, ma un discorso psicologico un po' più sottile, legato alla nostra percezione di certe imprese....ma a quanto pare non hai colto!!!

:D :D :wink: :wink:

Andrea


Probabile che non abbia capito nulla, come al solito, ma mi pare che stai facendo una disamina molto personale sul concetto di alpinismo che aveva Lafaille. Non so se è giusta, io sicuramente non lo so, non lo conoscevo.
Ma conosco tanti alpinisti, forti e meno forti accomunati tutti da un piacere molto personale e quindi egoistico nel loro vagare per monti. Questo mi porta a pensare che sia così per tutti, ma probabilmente che anche qui mi sbaglio.
Tuttavia tra il mio "egoismo" ed il tuo "eroismo" c'è di mezzo un mare di esperienze diverse. Pensare che chi muoia in montagna lo faccia per appagare un'incoscia fame di celebrità mi sembra mercificare la vita e le proprie passioni in maniera quasi volgare. E con questo non sto dicendo che la tua opinione lo è. Spero di essere stato chiaro. :-)
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Messaggioda andreag » mer feb 01, 2006 15:45 pm

bummi ha scritto:Probabile che non abbia capito nulla, come al solito, ma mi pare che stai facendo una disamina molto personale sul concetto di alpinismo che aveva Lafaille. Non so se è giusta, io sicuramente non lo so, non lo conoscevo.
Ma conosco tanti alpinisti, forti e meno forti accomunati tutti da un piacere molto personale e quindi egoistico nel loro vagare per monti. Questo mi porta a pensare che sia così per tutti, ma probabilmente che anche qui mi sbaglio.
Tuttavia tra il mio "egoismo" ed il tuo "eroismo" c'è di mezzo un mare di esperienze diverse. Pensare che chi muoia in montagna lo faccia per appagare un'incoscia fame di celebrità mi sembra mercificare la vita e le proprie passioni in maniera quasi volgare. E con questo non sto dicendo che la tua opinione lo è. Spero di essere stato chiaro. :-)
bummi


Uffa, bummi, sei de' coccio!!!
:D :D

No ho fatto alcuna disamina dell'alpinismo di Lafaille, e se hai letto sopra anch'io stavo parlando (e Maurizio mi pare lo abbia capito bene, così come Roberto) dell'egoismo di chi va in montagna, a qualunque livello...
Il discorso sull'eroismo invece era riferito alla percezione che noi tutti abbiamo di queste imprese, e di quanto difficile sia liberarsi del mito dell'eroe, che continua ad affascinarci anche solo a livello subliminale....

spero di essere stato chiaro.

A.
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Messaggioda lapippa » mer feb 01, 2006 15:50 pm

A parte queste "fregnacce" metafisiche, vorrei segnalare l'assurdo silenzio sul sito di planetmountain. Che c***o, é scomparso uno dei più forti alpinisti in circolazione e loro mantengono in prima pagina "Il regolamento delle gare di arrampicata su ghiaccio". E chi se ne frega???
Con JC se ne va una bella persona....
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Messaggioda New Age » mer feb 01, 2006 16:04 pm

Jean-Christophe Lafaille : ALPINISTE
"Quand on aime la montagne, on accepte qu'elle soit la maîtresse des règles"
Communiqué de Katia Lafaille
Mercredi 1er février 2006 9:00

Ce 1er février je pars pour le Népal.
Le 4 février, je vais faire une reconnaissance en hélicoptère du Makalu (la même que celle qui a eu lieu hier le 31 janvier). Je guetterai encore les traces de mon mari dans l?immensité de l?Himalaya et lui dirai « Au revoir » au nom de son « pt?it gars » Tom? et de Jérémi.
Je récupérerai ensuite son équipement au camp de base avant de retourner sur Katmandou.

Merci de l?hommage que vous rendez à Jean-Christophe, un papa, un mari, un alpiniste exceptionnel et irremplaçable.

Katia Lafaille
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Messaggioda bummi » mer feb 01, 2006 16:05 pm

andreag ha scritto:Uffa, bummi, sei de' coccio!!!
:D :D


Yes, je suì abbruzzese. Siamo conosciuti per la capa tosta. Che vvù fà? Ognuno ha la nazionalità che si merita. :-)
Comunque continuo a non comprendere ma, visto che c'è chi si lamenta giustamente per il fatto che parliamo di fregnacce metafisiche, non isisto.
Pace e bene. :-)
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Messaggioda matto » mer feb 01, 2006 16:19 pm

PER ME RIMANE UNA COSA SOGGETTIVA , MA FORSE A NESSUNO DI NOI IN REALTA' FREGHA MOLTO,FORSE SIAMO SOLO CONVINTI DI AVER RAGIONE E QUESTO COPRE TUTTO IL RESTO,PENSO CHE L' INTELIGENZA DI UN UOMO SI VEDE ANCHE DA QUANDO RIESCE A CAMBIARE IDEA , PENSO SI' CHE L' ALPINISMO PORTI AD ' ESSERE EGOISTI MA ANCHE CHE PORTI CHI LO FA' AD'ESSERE IL PADRE CHE E', FORSE L' ESAGERAZIONE NON VA BENE DA NEESUNA DELLE DUE PARTI.
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Messaggioda alberto60 » mer feb 01, 2006 17:05 pm

lapippa ha scritto:A parte queste "fregnacce" metafisiche, vorrei segnalare l'assurdo silenzio sul sito di planetmountain. Che c***o, é scomparso uno dei più forti alpinisti in circolazione e loro mantengono in prima pagina "Il regolamento delle gare di arrampicata su ghiaccio". E chi se ne frega???
Con JC se ne va una bella persona....


Sono d'accordo con te, è l'ora di farla finita con queste pagliacciate .
Un pensiero a JC e alla sua famiglia.
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Messaggioda Roberto » mer feb 01, 2006 17:12 pm

"Fregnacce", "pagliacciate" .... mi sembra che si parlava del perché si fanno certe scelte e di chi ci va di mezzo realmente, non mi sembra ne offensivo ne inutile.
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Messaggioda Donatello » mer feb 01, 2006 17:13 pm

alberto60 ha scritto:
Sono d'accordo con te, è l'ora di farla finita con queste pagliacciate .
Un pensiero a JC e alla sua famiglia.
Alberto


condivido, e aggiungo anche un pensiero all'anonimo escursionista morto in grignetta questa domenica e alla sua famiglia... giusto per ricordare che esiste anche la nazionale di nuoto...
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Messaggioda Maurizio » mer feb 01, 2006 17:20 pm

Roberto ha scritto:"Fregnacce", "pagliacciate" .... mi sembra che si parlava del perché si fanno certe scelte e di chi ci va di mezzo realmente, non mi sembra ne offensivo ne inutile.


bravo Roberto, forse però come suggeriva qualcuno era meglio aprire un altro topic :roll: :roll:
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Messaggioda Andreino » mer feb 01, 2006 17:22 pm

Andreino ha scritto:Infatti voglio ancora sottolineare che il fatto di cronaca in sè mi è stato solamente di spunto, come penso sia naturale specie tra chi discute in un forum...

Anzi, magari possiamo parlare di quanto ho proposto in un topic a parte, non vorrei che a qualcuno scattasse la connessione mentale "opinioni sul rapporto estremo-famiglia --> condanna automatica a JC Lafaille"...
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Messaggioda Roberto » mer feb 01, 2006 17:50 pm

Maurizio ha scritto:
Roberto ha scritto:"Fregnacce", "pagliacciate" .... mi sembra che si parlava del perché si fanno certe scelte e di chi ci va di mezzo realmente, non mi sembra ne offensivo ne inutile.


bravo Roberto, forse però come suggeriva qualcuno era meglio aprire un altro topic :roll: :roll:
Dopo che la discussione si è avviata? Nata spontaneamente dalle riflessioni su una tragica scomparsa... Troppo tardi.
Casomai eviterei sbrodolamenti e chiacchire fini a se stesse, limitiamoci a dare un contributo e non dilunghiamoci in sterili esercizi di dialettica.
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Messaggioda Buzz » mer feb 01, 2006 17:52 pm

io voglio sperare che "fregnacce e pagliacciate" fosse riferito alla pagina col regolamento delle competizioni su ghiaccio

non condivido assolutamente né il tono né il contesto
però perlomeno avrebbe una logica

se invece fosse riferita alla discussione su questo topic ...

aspetto conferma, poi dirò perchè non sono d'accordo (per usare un eufemismo)
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Messaggioda andreag » mer feb 01, 2006 18:13 pm

Roberto ha scritto:
Maurizio ha scritto:
Roberto ha scritto:"Fregnacce", "pagliacciate" .... mi sembra che si parlava del perché si fanno certe scelte e di chi ci va di mezzo realmente, non mi sembra ne offensivo ne inutile.


bravo Roberto, forse però come suggeriva qualcuno era meglio aprire un altro topic :roll: :roll:
Dopo che la discussione si è avviata? Nata spontaneamente dalle riflessioni su una tragica scomparsa... Troppo tardi.
Casomai eviterei sbrodolamenti e chiacchire fini a se stesse, limitiamoci a dare un contributo e non dilunghiamoci in sterili esercizi di dialettica.


perfettamente d'accordo con te Robbe'!!!
:wink: :wink:

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Messaggioda quilodicoequilonego » mer feb 01, 2006 18:34 pm

Il topic è dedicato ad un fatto triste e ben preciso, e la maggior parte di chi entra lo fa' per leggere notizie inerenti alla probabile tragedia che è accaduta a Lafaille, non sarebbe giusto rimanere in topic ?

Io per le discussioni ne creerei un altro
enzo
Avè rot le bale, basta spit 'n Dolomiti, tanto i cavan tuti...
In arrampicata, cosa c'è di più artificiale del trapano ?
VIA TUTTTTTT
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Messaggioda Buzz » mer feb 01, 2006 18:43 pm

quilodico che altro c'è da aggiungere?

particolari non se ne sapranno
e comunque nulla aggiungeranno o toglieranno alla questione

il topic "tecnico" è finito. punto.

è iniziata la discussione

perchè, a differenza dell'anonimo escursionista in grignetta di cui parla donatello e di cui so ora per la prima volta che è morto e null'altro saprò,
lafaille era un personaggio pubblico

e di lafaille conoscevo le sue idee (almeno quelle che esternava pubblicamente) il suo modo di essere
quindi la sua morte mi tocca di più di quella di un perfetto sconosciuto

per cui è normale che tale fatto ispiri qualche riflessione, pensando a chi resta, soprattutto... perchè sono domande che ognuno di noi, specie chi ha un figlio, prima o poi si è fatto.

e se qualcuno le considera fregnacce metafisiche, mi dispiace sinceramente per lui, ma non le leggesse e non ne sarà toccato
non è obbligato.

lafaille è morto,
lo conoscevamo abbastanza da esserne toccati
ma non così da vicino da essere sopraffatti dal dolore
aldilà della retorica ... (sul ng ho letto cose tipo "onore all'alpinista lafaille... per fortuna qui no...)

e quando è così, gli uomini che hanno un cervello, a volte, lo usano per interrogarsi, e interloquiscono.

A chi da fastidio, basta che si allontani.
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Messaggioda clod » mer feb 01, 2006 18:54 pm

Lo stesso La faille infatti, come molti ricorderanno, nel 1992 fu protagonista sulla parete sud dell'Annapurna di un incredibile ?ritorno alla vita? dopo 5 giorni di solitaria lotta. Una strenua battaglia combattuta con un braccio ferito e dopo aver perso Pierre Beghin, suo compagno in quella avventura. Ecco, ancora una volta in queste ore e giorni di attesa non resta che aggrapparsi ad un altro di questi "possibili" miracoli


Da planetmountain.com


Qualcuno sa dirmi qualcosa in più di questa vicenda?
Ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate un colpevole non c'è che da guardarsi allo specchio.



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Messaggioda mrt 88 » mer feb 01, 2006 19:08 pm

clod ha scritto:
Lo stesso La faille infatti, come molti ricorderanno, nel 1992 fu protagonista sulla parete sud dell'Annapurna di un incredibile ?ritorno alla vita? dopo 5 giorni di solitaria lotta. Una strenua battaglia combattuta con un braccio ferito e dopo aver perso Pierre Beghin, suo compagno in quella avventura. Ecco, ancora una volta in queste ore e giorni di attesa non resta che aggrapparsi ad un altro di questi "possibili" miracoli


Da planetmountain.com


Qualcuno sa dirmi qualcosa in più di questa vicenda?


riassumo brevemente:

nel 1992 JC lafaille e Pierre Beghin tentano una nuova via sulla parete sud dell'annapurna.
dopo alcuni giorni di bel tempo arriva la tempesta e cominciano a scendere.
dopo varie doppie, a circa 7200 metri, beghin piazza un friend in una fessura e comincia a calarsi, quando arriva su un pendio di neve meno inclinato, scarica l'ancoraggio, che salta fuori. pierre vola per 1500 metri,
portandosi dietro corde e ferri....

rendendosi conto che non poteva fare altro, JC comincia a scendere.
e la discesa è piena di disavventure, come ad esempio la perdita di un rampone, che miracolosamente si ferma 150 metri più sotto; oppure appunto il sasso che lo colpisce e gli frattura il braccio.
dopo cinque giorni dal giorno dell'incidente JC riesce finalmente a raggiungere la crepaccia terminale e il ghiacciaio.
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