Free-solo: una tendenza, una moda o una evoluzione?

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

Messaggioda Enzolino » mar ott 23, 2007 15:55 pm

SCOTT ha scritto:
Enzolino ha scritto:
...

A questo punto ti/vi chiedo: voi come definireste una freesolo? :wink:


Su quello che ho evidenziato con i puntinipuntini, boh, pare che giochi a non capire...

La definizione?

"Un modo per mettersi alla prova, per vincere la paura della vulnerabilità."
Ma questo puo' valere per qualsiasi esperienza verticale. Oltre ad essere soggettivo tecnicamente non dice nulla.

Nelle freesolo ci sono due condizioni: arrampicata slegati, conseguenze mortali di una caduta.

Se uno cade da un sentiero o dalla terrazza non sta arrampicando, per cui non e' freesolo.
Se uno si mette alla prova, ma e' legato, non e' freesolo.

Semplice ... anche se puo' apparire sterile ...
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Messaggioda SCOTT » mar ott 23, 2007 16:05 pm

Enzolino ha scritto:
SCOTT ha scritto:
Enzolino ha scritto:
...

A questo punto ti/vi chiedo: voi come definireste una freesolo? :wink:


Su quello che ho evidenziato con i puntinipuntini, boh, pare che giochi a non capire...

La definizione?

"Un modo per mettersi alla prova, per vincere la paura della vulnerabilità."

Ma questo puo' valere per qualsiasi esperienza verticale. Oltre ad essere soggettivo tecnicamente non dice nulla.

Nelle freesolo ci sono due condizioni: arrampicata slegati, conseguenze mortali di una caduta.

Se uno cade da un sentiero o dalla terrazza non sta arrampicando, per cui non e' freesolo.
Se uno si mette alla prova, ma e' legato, non e' freesolo.


Azz...enzoli...che pedante...

Ho scritto la mia definizione. (punto)

Spiegalo tu dai che poi leggiamo...io son mica un freesolo...vado legato... :roll:


Enzolino ha scritto:Semplice ... anche se puo' apparire sterile ...


Sterile ... indubbiamente... :P
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Messaggioda Roberto » mar ott 23, 2007 16:48 pm

Ho ancora stampato nella mente il momento di un passaggio di una via che ho fatto questa estate, neppure tanto difficile e che avevo già fatto in cordata (anche se molti anni fa).
La sensazione di instabilità, la percezione della possiblità concreta di sbagliare (anche se è un passo che legato posso fare senza passare il rinvio nel chiodo), mi ha travolto e per un attimo ho annaspato incerto se continuare o scendere arrampicando.
Poi ho respirato forte e mi sono detto che no, io li non potevo avere esitazioni, era solo la mia testa ed il fatto che mi mancava il "cordone ombellicale" che mi lega alla speranza che qualcosa prima o poi fermerà la mia caduta e sono passato.
Poi è come stata una liberazione, ho continuato leggero e concentrato fino all' uscita.
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Messaggioda Enzolino » mar ott 23, 2007 18:05 pm

Scott ... pensavo ti riferissi all'aspetto tecnico, e non esperenziale ... quello che affascina e coinvolge ...

Personalmente trovo difficile riassumere certe esperienze cosi' diverse e cosi' ricche in poche frasi ... ogni freesolo puo' essere come un prisma che filtra diversi colori dell'esperienza: la paura, il panico, l'armonia, il senso di liberta', la dissoluzione dell'io, ecc ...

L'impossibilita' di sbagliare richiede una concentrazione assoluta che, progressivamente, porta ad uno stato mentale di assorbimento o scioglimento ... si dimentica l'ego, ci si scioglie con la roccia e ci si muove in armonia con le sue forme ... si entra come in un'incantesimo, in una bolla, come la descrive Roberto ... questa sensazione aumenta all'aumentare della lunghezza della via. Difatti, al di la' dei tecnicismi e delle definizioni, per me le vere freesolo sono quelle sulle vie lunghe.
I monotiri offrono delle pillole di piacere mentre le vie lunghe dei lunghi e passionali orgasmi ... i monotiri sono delle prestazioni spettacolari, e non delle vere solitarie. Ma questa e' una mia opinione personale ...

Maggiore e' la difficolta', maggiore e' la concentrazione richiesta, ma difficolta' eccessive possono far scattare il meccanismo della paura e poi quello del panico. Il pericolo e' che quella bolla esploda e ci si puo' trovare a meta' parete nel panico, visione tunnel, visione cieca e, pur di uscire fuori dal corto circuito mentale, si puo' persino pensare di lasciare la presa ... quella e' una sensazione di merda e capita soprattutto quando si decide di salire slegati, ma non si era mentalmente e/o fisicamente pronti ... bisogna sempre partire sereni e senza dubbi ...
E' come se ci fossero vari interruttori nella testa, ed il problema (almeno per me) sta nel poterli accendere e spegnere quelli giusti a piacimento ...

Dopo una freesolo fatta nel momento giusto ho delle sensazioni di piacere molto belle ... endorfine? Adrenalina? Sicuramente ... difatti per alcuni diventano droga, abitudine e poi ci lasciano le penne ...

Ma non si creda che queste sensazioni appartengano solo alle freesolo. Quel sentimento di assorbimento, catalizzato dal pericolo imminente, viene chiamato samadhi nelle discipline orientali. E' la stessa sensazione di identificazione che unisce l'artista con la sua opera, l'arciere col suo arco o il samurai con la sua spada ... in questo senso tutti possono esperirlo ... secondo me ...

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda SCOTT » mar ott 23, 2007 20:08 pm

Andando spesso soli non si sente la mancanza di "condividere" l'esperienza con altri? (compagno di cordata)

...parlate delle vostre solitarie quando tornate o le custodite gelosamente?

:? Scott.
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Messaggioda Enzolino » mar ott 23, 2007 20:22 pm

SCOTT ha scritto:Andando spesso soli non si sente la mancanza di "condividere" l'esperienza con altri? (compagno di cordata)

...parlate delle vostre solitarie quando tornate o le custodite gelosamente?

:? Scott.
Ci sono delle solitarie che tengo solo e gelosamente per me, altre che ho disperatamente voglia di condividere, ma se lo fai rischi che ti accusino di esibizionismo o ti considerino un'irresponsabile ...

Ora ho tanti amici con cui scalare, sia qua in svizzera che in altri posti in cui vado ... e quello che mi manca, al contrario, e' andare da solo ... perche' alla fine andare da soli e' un'esperienza diversa. Non piu' bella o piu' brutta, ma semplicemente diversa. Ed andando sempre con altri ora sento la nostalgia delle esperienze in solitaria ...

Vorrei aggiungere una cosa tra quelle che non ho detto prima.
C'e' un'aspetto del freesolo che mi affascina.
E' la follia dello sguardo unita a quella dell'azione.
Il fatto di abbandonarsi all'irrazionale ed all'imponderabile.
Salire slegati su una via che non si conosce ...
Al contrario, andare slegati su una via che si conosce puo' essere una bella e forte esperienza, ma rischia di ridimensionare questo aspetto.

I ricordi piu' belli che ho sono le freesolo su vie che non conoscevo, a prescindere dalla loro difficolta'. Perche' in quelle occasioni in qualche modo mi affidavo alla roccia ed all'irrazionale ... :wink:
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Messaggioda Roberto » mar ott 23, 2007 21:50 pm

Non sono mai solo quando scalo in solitaria, o meglio, sono solo con la roccia intorno a me nei momenti cruciali, ma per il resto del tempo c 'è sempre una figura che mi accompagna, un amico che non c 'è più che mi è vicino.
Direi che è quasi una presenza ossessiva, una presenza a rimarcare la sua mancanza e mi crea un sottile dolore che non mi lascia mai in montagna.
Se non fossia ateo, miscredente e materialista, penserei che lui c 'è davvero, ma so che sono solo io, che da solo non faccio che ripercorrere tutte le avventure che abbiamo avuto insieme.
L' avvicinamento diventa una specie di via crucis dei ricordi. Troppi posti sono riferimento per un aneddoto, una cosa che mi disse, una promessa che gli feci, una via salita insieme.
Ezio non c 'è più da quattro anni e da allora ho intensificato le mie solitarie ... e non mi spiego perchè sono qua a raccontarvi una cosa così.
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Messaggioda SCOTT » mer ott 24, 2007 0:48 am

Roberto ha scritto:Non sono mai solo quando scalo in solitaria, o meglio, sono solo con la roccia intorno a me nei momenti cruciali, ma per il resto del tempo c 'è sempre una figura che mi accompagna, un amico che non c 'è più che mi è vicino.
Direi che è quasi una presenza ossessiva, una presenza a rimarcare la sua mancanza e mi crea un sottile dolore che non mi lascia mai in montagna.
Se non fossia ateo, miscredente e materialista, penserei che lui c 'è davvero, ma so che sono solo io, che da solo non faccio che ripercorrere tutte le avventure che abbiamo avuto insieme.
L' avvicinamento diventa una specie di via crucis dei ricordi. Troppi posti sono riferimento per un aneddoto, una cosa che mi disse, una promessa che gli feci, una via salita insieme.
Ezio non c 'è più da quattro anni e da allora ho intensificato le mie solitarie ... e non mi spiego perchè sono qua a raccontarvi una cosa così.


Non so perchè lo fai ... ma vorrei ringraziarti ... parole come queste scuotono l'anima.

E' corretto dire che le tue solitarie nascono, in parte, dalla volontà di colmare un vuoto che si è creato...
...un vuoto che ancora è inaccettabile e fa male?
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Messaggioda Danilo » mer ott 24, 2007 2:13 am

La scalata fatta in free-solo divulgata è da ALPINISTI.
La scalata fatta in free-solo a bocca chiusa è da INCAPACI DI INTENDERE E VOLERE o da ARTISTI (peccato che quest'ultimi avendo incredibili doti di creatività e sensibilità hanno la pellaccia più vulnerabile).
Ultima modifica di Danilo il mer ott 24, 2007 22:18 pm, modificato 1 volta in totale.
il forum è morto
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Messaggioda SCOTT » mer ott 24, 2007 12:51 pm

Danilo ha scritto:...

Ammazza Danilo ... ma che stronzate scrivi! :x
...chiusa parentesi.

:roll: Scott.
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Messaggioda fabri » mer ott 24, 2007 13:18 pm

Volevo dirlo io :D ......ma non essendo mai intervenuto nel topic, sembrava di farlo apposta. Adesso posso quotare SCOTT.

Devo invece ringraziare tutti per il bel topic, in modo particolare Roberto ed Enzolino (ebbene si! :wink: )

Sono uno che va spesso in solitaria. Per scelta!
Le emozioni ed i momenti descritti da Enzolino e Roberto, mi riportano ai momenti vissuti durante la salite. Scritti molto meglio di quanto sappia fare io.
Anch'io preferisco il free all'autoassicurazione. Proprio per il senso di libertà assoluta.
Quando vado solo, mi piace essere solo. Cerco posti dove sò che non ci saranno altre cordate. Mi piace godermi la montagna tutta per me, ma anche l'avvicinamento ed il ritorno, che sono parte integrante dell'avventura. Spesso cerco anche orari assurdi, per evitare altre cordate, oppure arrivare in vetta all'alba.
E le sensazioni provate quando arrivo in vetta da solo, sono molto, ma molto più intense che non in cordata. E anche più serene.

In genere ne parlo solo con poche persone, in qualche caso con nessuno.....sono un po' ALPINISTA ed un po' ARTISTA INCAPACE DI INTENDERE.... :D :wink:
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Messaggioda Roberto » mer ott 24, 2007 14:41 pm

Non vorrei sembrare prosaico, o rovinare l' idea del solitario aulico, che scala da solo perchè "alla ricerca di se stesso", o cose simili, ma a me, quando mi capita di andare senza corda, superare le cordate mi da una sottile ma decisa soddisfazione.
Forse mi imbarazza un po, ma sentire gli sguardi perplessi, o i commenti mal celati: "ma che è scemo quello!", o gli sguardi di ammirazione ... a me piace.
Resto sempre dell' idea che certe scelte alpinistiche, a volte azzardate, le facciamo perché stiamo in mezzo alla gente, che approva, apllaude.
Non so se farei le stesse scalate se fossi davvero solo!
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Messaggioda alberto60 » mer ott 24, 2007 15:06 pm

Non ho grade esperienza di solitarie . Ne ho fatte alcune in Apuane ma desisamente facili . Un volta sono andato a fare la traversata della Cresta di Sella sono rimasto sorpreso dalla velocità in cui sono andato e tornato. Dovevo essere molto concentrato durante la salita perchè non mi ero reso conto di quanto poco ci avevo messo.

L'unica volta in cui mi sono impegnato in una cosa più complicata è stata la salita della via "Corrado" VI e A1/ A2 al Nona sempre in Apuane.
Veramente ero partito con l'idea di fare la più impegnativa via dei Fiorentini sempre sulla stessa parete che non era stata fatta in solitaria. Insomma mi interessava la prima solitaria. Poi una vocina interiore mi ha portato a più miti consigli.

Queste vie sono essenzialmente in scalata artificiale con pochi tratti in libera. Ho salito la Via "Corrado" sempre autoassicurato a parte la difficoltà ma attaccarsi senza corda a quei vecchi chiodi a pressione non è proprio il caso. Mi sono fatto un gran culo, salire, scendere e di nuovo risalire. Quello che mi ha veramente appagato in questa esperienza è il fatto che tutto dipendeva da me e come dice Roberto non mi dispiaceva sentire i commenti della gente che passava sotto la parete... "Ma è solo ? si si è proprio solo" .
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Messaggioda scheggia » mer ott 24, 2007 15:17 pm

Messner ha detto "l'arte dell'alpinista è la capacità di sopravvivere" ... arrampicare da soli senza corda non è che questa arte portata ai suoi estremi (secondo me).
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Messaggioda SCOTT » mer ott 24, 2007 15:22 pm

scheggia ha scritto:Messner ha detto "l'arte dell'alpinista è la capacità di sopravvivere" ... arrampicare da soli senza corda non è che questa arte portata ai suoi estremi (secondo me).


...e il modo più estremo di metterla alla prova.

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Messaggioda scheggia » mer ott 24, 2007 15:32 pm

SCOTT ha scritto:
scheggia ha scritto:Messner ha detto "l'arte dell'alpinista è la capacità di sopravvivere" ... arrampicare da soli senza corda non è che questa arte portata ai suoi estremi (secondo me).


...e il modo più estremo di metterla alla prova.

Quoto!


ettecredo se non quoti messner chi vuoi quotare??? scheggia??? :lol: :lol: :lol:
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Messaggioda Roberto » mer ott 24, 2007 15:36 pm

scheggia ha scritto:Messner ha detto "l'arte dell'alpinista è la capacità di sopravvivere" ... arrampicare da soli senza corda non è che questa arte portata ai suoi estremi (secondo me).
Arrampicare slegati non significa affatto fare una cosa estrema, anzi, è l' esatto contrario, visto che senza corda ci si lascia sempre un po di margine.
Arrampicare senza corda sarebbe estremo se uno facesse vie al suo massimo livello.
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Messaggioda SCOTT » mer ott 24, 2007 15:37 pm

scheggia ha scritto:
ettecredo se non quoti messner chi vuoi quotare??? scheggia??? :lol: :lol: :lol:


:smt017 ...io quotavo la seconda parte ... proprio scheggia ... mica quello là... :roll:

:wink: Scott.
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Messaggioda SCOTT » mer ott 24, 2007 15:40 pm

Roberto ha scritto:
scheggia ha scritto:Messner ha detto "l'arte dell'alpinista è la capacità di sopravvivere" ... arrampicare da soli senza corda non è che questa arte portata ai suoi estremi (secondo me).
Arrampicare slegati non significa affatto fare una cosa estrema, anzi, è l' esatto contrario, visto che senza corda ci si lascia sempre un po di margine.
Arrampicare senza corda sarebbe estremo se uno facesse vie al suo massimo livello.


...interessante considerazione ... è un pò che insisti sul concetto...

Anche Enzolino mi pare abbia detto che la free-solo viene troppo mitizzata...

...però a me sembra che l'imprevisto possa capitare ovunque, anche dove si ha del margine...
...e se capita quando si è slegati... :?
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